Noi, è bene dirlo subito a scanso di equivoci, non conosciamo personalmente e nemmeno per sentito dire l'architetto dai due cognomi ossia Claudio Pardini Cattani. Del primo, cognome, conosciamo, invece, bene il sindaco Mario, ma non sappiamo se ne è parente, alla vicina o alla lontana. Del secondo, rammentiamo l'avvocato Giovanni Cattani, ex presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e papà di Paolo e Marco, anche loro avvocati, scomparso nel 2011 e persona di robusto spessore morale e professionale. Anche in questo caso non sappiamo se l'architetto è discendente in linea più o meno retta.
Così, quando, un mese fa o giù di lì abbiamo ricevuto il suo primo, almeno per noi, intervento sul degrado dell'ex Campo Balilla - lo spalto delle Mura di fronte a Villa Gioiosa e sul quale abbiamo disputato, con gli amici Alessandro Innocenti, Pietro Di Grazia e Carlo Sbragia, allenati dal furoreggiante Roberto Di Grazia per tutti Rodi, ex pugile, partite del campionato Aics indimenticabili - lo abbiamo letto con attenzione. In più, l'architetto allegava anche una immagine del campo completamente allagato e più simile ad un acquitrino che ad uno spazio verde come dovrebbe essere.
Questa immagine del campo pozzanghera-Balilla ci era rimasta così impressa nella mente che qualche giorno fa, transitando nsulla circonvallazione, abbiamo costeggiato in moto l'ex campo di calcio e spalto delle Mura sul quale, è bene dirlo, a novembre vengono allestiti i Comics e a luglio i concerti del Summer Festival di patron Mimmo D'Alessandro. Aggiungiamo, in proposito, che effettivamente, nei tempi passati, l'area aveva assunto, durante o mesi invernali e autunnali, un aspetto non proprio edificante.
Nel suo intervento l'architetto Pardini Cattani scrive e sotiene che per nove mesi l'anno lo spalto delle Mura ed ex Campo Balilla fa, letteralmente, schifo, deturpato proprio dalle due manifestazioni a suo avviso troppo ingombranti e insostenibili per l'ambiente sul quale vengono rappresentate. Più volte abbiamo udito esperti e anche no dilungarsi in considerazioni ed elucubrazioni mentali che denunciavano il pessimo stato di conservazione del manto erboso e anche la Sovrintendenza che non si capisce, a volte, a cosa serva e cosa ci stia a fare, era intervenuta rallentando le autorizzazioni e giungendo anche sul punto di sospenderle di fronte alle richieste di trasferire Comics e Summer Festival altrove.
Pensavamo a questo mentre, appunto, eravamo in sella alla nostra due ruote quando, improvvisamente e volgendo lo sguardo verso i bastoni delle Mura proprio in corrispondenza dell'ex Balilla, siamo rimasti abbagliati, è proprio il caso di dire, dallo splendore del manto erboso, di un verde stupendo e rassicurante, in grado di trasmettere una sensazione di calma e rilassatezza. Così, senza pensarci su un attimo, abbiamo chiamato Cip al secolo Ciprian Gheorghita fotografo della Gazzetta e gli abbiamo chiesto di fare alcuni scatti. Eccoli, uno in particolare, con una giornata di cielo limpido e sole primaverile.
Ebbene caro architetto, a parte il fatto che la foto che lei invia puntualmente ogni volta non corrisponde alla realtà attuale e, quindi, è ingiusto ne scorretto spedirla e pretendere che rappresenti nove mesi. Poi, facciamo due calcoli: questo manto erboso fantastico, a meno che non sia finto e non crediamo lo sia, è così non da ora, ma già da almeno un mese e forse anche di pi. Diciamo e le veniamo incontro, da inizio febbraio. Poiché i concerti ci sono, se non sbagliamo, a luglio e a giugno montano il palco, vorrebbe dire che i mesi durante i quali si può ammirare questa meraviglia sono non tre come dice lei, ma, almeno cinque. Ad agosto via tutto il palco e secondo lei il prato tornerebbe a fare vergogna fino a novembre quando ci sono i Comics giusto? Poiché non ricordiamo come è stato lo scorso anno il prato all'indomani del Summer Festival e durante i mesi estivi e fino ad autunno inoltrato, attenderemo per verificare, ma, certo, se questo è il risultato della presenza di Summer Festival e Comics, allora dia retta, lasci perdere le polemiche sull'ex Campo Balilla. Quando, negli anni Novanta, il terreno era adibito a campo di calcio per le partite dei campionati amatoriali, allora sì che faceva schifo spesso simile ad una pozzanghera, ma bello ugualmente e senza verde, ma nessuno se ne lamentava salvo gli esteti dell'ultimo evo. Oggi, purtroppo, si va da un eccesso all'altro e se per i corridoi ecologici la pensiamo come lei, quanto all'ex Campo Balilla stiamo con Mimmo D'Alessandro e con i Comics.
Non ce ne voglia per questo.
Foto Ciprian Gheorghita