Marcello Bertocchini, all'epoca presidente della fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, se lo ricorderà benissimo, se non altro perché aveva deciso di stipulare con lui e la sua Coima srl, azienda finita nel mirino della magistratura milanese per i suoi cantieri che hanno trasformato la città di Milano a cominciare dal bosco verticale a tutta Porta Nuova. Per Catella i pm milanesi hanno chiesto gli arresti domiciliari insieme all'assessore alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi nell'ambito di un nuovo filone delle inchieste sull'urbanistica.
Noi ricordiamo ancora la conferenza stampa in cui vennero presentati l'alleanza lombardo-lucchese e il progetto che avrebbe dovuto rilanciare nientepopodimeno che la ex manifattura lucchese. Catella, labronico di nascita - chissà se di scoglio o di sabbia - si diede da fare con il suo modo di fare e di parlare, eleganti e tipici di chi non apprezza repliche, per illustrare quello che, a tutti gli effetti, appariva un vero e proprio gesto rivoluzionario con la città che avrebbe visto riqualificata una robusta fetta della città e del centro storico. Il presidente della fondazione Carilucca confermò la serietà degli intenti e la bontà dei progetti affidati, tra l'altro, a studi di progettazione di grandissima nomea.
Fummo tra i primi anzi, i primi, a dire di no. Non ci piaceva per nulla il modo di fare e la presunta autorevolezza con cui si voleva infierire nel cuore cittadino piazzando un centinaio di appartamenti e altri oggetti a nostro avviso piuttosto invasivi. Ma il motivo principale che ci aveva spinto a rifiutare ogni ipotesi catelliana era il Quatar ossia il fatto che l'azienda e il suo Ceo, appunto Manfredi Catella, fossero legati mani e piedi con uno dei paesi più ricchi e oscurantisti del mondo e quello che è accaduto negli ultimi 12 mesi in Medio Oriente ne è la testimonianza, con Hamas che, da sempre, aveva i suoi uffici proprio in Qatar che grazie al petrolio ha finanziato l'organizzazione terroristica per eccellenza. Volevamo il Qatar, in qualche modo, invischiato anche a Lucca dopo che aveva 'occupato' Milano?
Il Fatto Quotidiano ha appena pubblicato questo ritratto di Manfredi Catella che riportiamo:
Con il progetto di riqualificazione di Porta Nuova ha cambiato lo skyline di Milano. L’intervento di rigenerazione urbana, poi rilevato dal fondo sovrano del Qatar, è tra i maggiori in Europa con cantieri da 2 miliardi euro e 350mila metri quadri di nuove strutture, tra grattacieli e residenze. Il costruttore Manfredi Catella, noto come il ‘re del mattone di Milano’, è tra i nomi di spicco del nuovo filone dell’inchiesta sull’urbanistica in città. Per lui la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari, stessa misura cautelare proposta per l’assessore comunale Giancarlo Tancredi, e tra gli indagati figura anche l’archistar Stefano Boeri.
Livornese, classe 1968, Catella è fondatore, azionista di maggioranza e ad di Coima, che fra i vari progetti ha trasformato il quartiere Isola-Porta Nuova con il Bosco Verticale e la Biblioteca degli Alberi, gestisce la riqualificazione dell’ex Pirellino e la realizzazione del villaggio olimpico a Scalo Romana per i giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026.