Anno XI 
Mercoledì 6 Agosto 2025
- GIORNALE NON VACCINATO
claudio
claudio5

Scritto da barbara ghiselli
Cronaca
05 Maggio 2023

Visite: 2183

"Non era prevista l'acca nel nome, inizialmente doveva chiamarsi solo 'Dea' ma anche se è stata messa per errore, ho voluto lasciarla pensando che potesse portare fortuna al locale". Queste le parole di Sabina Alberti, titolare della pasticceria - ristorante emotional food Dhea  situato in via Gaetano Luporini, 144, a due passi dalla fontana raffigurante Apollo e Dafne e a cui si è ispirata per il nome della sua attività.
I clienti che frequentano il locale sanno benissimo però che la fortuna della pasticceria non è dovuta solo al nome dell'attività bensì al locale accogliente, alla professionalità e alla gentilezza di chi ci lavora e naturalmente alla qualità dei prodotti. Ed è proprio Sabina Alberti, l'anima di "Dhea" dall'ottobre del 2019 ed è lei insieme al suo staff che con dedizione, passione ed entusiasmo porta avanti l'attività. Il locale è aperto sette giorni su sette dalle 5.15 alla mezzanotte ed è adatto – come hanno avuto modo di apprezzare i clienti – per le colazioni, per i pranzi di lavoro e alla carta, per la pausa pomeridiana grazie ai selezionati tè e al caffè della miscela arabica Bonito ma anche per gli aperitivi, apericena e per feste (compleanni ecc). La pasticceria – ristorante anche nell'arredamento è molto confortevole, ospita tra la sala esterna e quella interna un totale di 160 coperti, possiede una zona enoteca e al muro si possono osservare bellissimi dipinti opera di  pittrici che si ispirano a foto del primo del Novecento che ritraggono scorci di Lucca scelti da Sabina.
"I prodotti della pasticceria sono di nostra produzione e ne andiamo molto orgogliosi – ha sottolineato Sabina – e presto riapriremo di sera anche la pizzeria e il ristorante".
Proprio l'anno scorso Sabina aveva lanciato un appello perché venisse ripulita la fontana di Apollo e Dafne, appello che era stato accolto dal comune che aveva provveduto a rimuovere la statua per poter fare tutti gli interventi necessari perché l'opera tornasse al suo splendore. E così è stato.
"Tutte le cose che possono servire a rendere ancora accogliente e gradevole questo luogo – ha dichiarato Sabina - sono ben accette anzi mi piacerebbe che si potesse rendere palazzo Brunicardi, stabile dove è collocato il locale, al momento fatiscente, più decoroso visto che basta darci un'occhiata per accorgersi che l'impressione è quella che stia cadendo a pezzi: terrazze con cemento armato rovinate e carpenteria di ferro ormai tutte bucata e mattonelle che si staccano dai muri; purtroppo quello non dipende da me ma dalla volontà di altri. Per quanto riguarda le migliorie per 'Dhea' vorrei poter creare fuori una struttura termica in vetro in modo da poter accogliere più clienti anche nella stagione più fredda e se me lo permetteranno sarà sicuramente una cosa che farò"
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