In bella vista fieramente esposta ed eretta in Piazza Alberìca di Carrara, la grande vagina di marmo inchiavardata di Morgana Orsetta Ghini, bravissima scultrice a tematica quasi obbligatoria de ... "La vagina in arte" o "L' arte della vagina", è presente nel centro storico della città del marmo candido fino all' ottobre prossimo, in occasione della rassegna artistica detta "White Carrara".
Combinazione bella è che ... esattamente 40 anni fa lo scultore Roberto Bernacchi eseguì durante un Simposio di Scultura detto "Carrara Città Laboratorio-Scolpire all'Aperto", e proprio nella stessa Piazza Alberìca, la prima vagina imbullonata della storia dell' arte scultorea. Una figura astratta ma non troppo che il compianto artista definì ... "Una forma di vita che si vorrebbe espandere, ma che viene impedita, forzata e anche violentata da due grossi bulloni ferrosi". Significati allegorici davvero profondi. La coincidenza temporale delle due opere non ha ottenuto identici risultati di esibizione pubblica: la vagina del Bernacchi giace ancora nascosta all' ospizio "Regina Elena"; quella della Ghini risplende al sole e alle luci della ribalta. Morgana Orsetta Ghini detta "Mog", 45 anni, romana di nascita versiliese di adozione si laurea con 110 e lode oltre 20 anni fa alla Accademia di Belle Arti di Carrara. Nei laboratori di scultura impara a plasmare marmi ed inizia a fare mostra in Italia e all' estero. Orfana di madre un' abile fotografa, Morgana è figlia di Antonio Ghini, già Direttore della Comunicazione e Brand della Ferrari di Maranello; oggi consulente di comunicazione e Direttore di "The Official Ferrari Magazine".
Il percorso artistico di Morgana Orsetta si compie intorno a quel simbolo di attrazione irresistibile, ma anche frainteso-inquietante mistero fra tabù e magia, che si chiama Vagina. "Cosa volete - ebbe a dichiarare anni fa l' artista - quando in Accademia si faceva lezione e disegno di nudo c' era una modella come mamma l' ha fatta che ogni tanto cambiava pose. Ed io che stavo sempre seduta per terra, ero obbligata a fissare - sempre - quella "cosina" lì a portata di mano,tanto che la conosco nei dettagli e la riproduco in varie forme artistiche. La vagina è parte anatomica femminile universale, altri termini belli o volgari come viene definita significano altre cose. Basta tabù - conclude l' artista - tutto nasce da Lei e il marmo la rende bella, sensuale; lucidato ci si può anche riflettere, dentro".
Morgana nella sua "vagina dormiente" depone la statua su 1560 chiodi, in tribolazione. Nell'altra grande, detta "Porta della Vita": un po' liscia, un po' ruvida ma materna, con le persone che ci potrebbero passare dentro in modo tale che col loro corpo la frizionano e la raffinano in natura. Dal neolitico al paleolitico la vagina è legata alla fertilità e venerata quale culla primordiale da cui sorge la vita. La piccolissima "Venere di Willendorf" plasmata venticinquemila anni prima di Cristo la simboleggia bene e la glorifica. Morgana Orsetta la disegna, la modella, la scalpella, la incide, la fonde, la intaglia, la cuce e ricuce, la dipinge in tutte le sue fogge e materiali mirabolanti. Riscatto della vagina da tutte le forme di censure e proibizioni, perchè Essa esprime femminilità e forza di vita, secondo "Olympia" dipinto da Edouard Manet ... pittore degli scandali antichi stando ai chierici. "La Grande Muraglia delle Vagine" dell' artista inglese Jamie McCartney, dove il lato proibito è rivelato: la vulva si svincola da riferimenti sessuali e diviene veicolo di messaggi rivoluzionari in ottica femminista. Eve Ensler, grande drammaturga Usa 27 anni fa ha scritto "I Monologhi della Vagina".
Prima di presentarlo in pubblico ha pensato: "Stavolta mi sparano. Ma non le hanno sparato e una volta rotto il tabù - ha dichiarato - si è generato un fiume pieno di memorie, rabbia e dolore. Poi lo spettacolo viene ripreso in tutto il mondo. Altre donne intendono infrangere i tabù del silenzio sulle parti preziose dei loro corpi. Consapevoli che se una "cosa" non viene nominata Essa non esiste. Ma le donne hanno rotto la quiete omertosa - ha detto Ensler - con "humour" trasgressivo la vagina prende la parola per raccontare - e raccontarsi - attraverso la sua voce che sa essere seria, divertita, fantasiosa e drammatica. Manifesto contro la violenza che non cessa di essere punto di riferimento nella lotta quotidiana - conclude Eve Ensler - di tutte le donne del mondo" ... Le opere scultoree dello scomparso Roberto Bernacchi da Carrara e di Morgana Orsetta Ghini da Lucchesia potrebbero fa riflettere sui concetti espressi, che in sintesi affermano: "La Vagina è uguale per tutte e per tutti"; l' altra cosa no. Arte o non arte, a parte . . .
