La rotatoria fuori Porta S. Jacopo, è stata intitolata questa mattina a Maria Eletta Martini, insegnante, senatrice della Repubblica e donna profondamente impegnata nella politica locale e nazionale.
All'evento di questa mattina erano presenti il sindaco Mario Pardini, l'assessore Giovanni Minniti, la nipote e ex assessore Chiara Martini e Ilaria Vietina, insieme a numerosi parenti e amici riuniti per la rivelazione della targa.
"È un onore per me poter onorare oggi la memoria di una donna il cui impegno politico è stato esempio per tanti e anche per me - ha affermato il sindaco Mario Pardini -. È difficile raccontare in modo completo tutto ciò che Maria Eletta Martini ha fatto per Lucca, per l'Italia e per la democrazia, a partire dall'infanzia come staffetta partigiana fino alle legislature in parlamento."
"Attraverso il suo impegno ha sempre unito la buona politica ai valori cristiani come solidarietà, pietà e l'attenzione per gli ultimi - ha continuato il sindaco -. Il suo lavoro sul diritto di famiglia, sul Servizio Sanitario Nazionale, sulle leggi relative alle adozioni e sulla cooperazione internazionale rimangono un'eredità giuridica fondamentale che lei ci ha lasciato e di cui non possiamo che ringraziarla."
L'intitolazione della rotatoria di Porta S. Jacopo, essendo anche la più vicina parte della circonvallazione alla dimora della politica lucchese, rappresenta proprio la volontà della città di esaltare e mantenere vivo il ricordo di una politica fatta di valori e di impegno, senza gli urli e gli atteggiamenti a cui siamo oggi abituati.
Inoltre, anche questa dedica si inserisce in una serie di intitolazioni dedicate alle "Madri della Repubblica", cioè le donne italiane che hanno partecipato attivamente alla nascita della costituzione e della Repubblica, come Linda Bimbi a cui è intitolata la rotonda fuori porta S. Maria.
"Quando spesso andavo da lei a chiedere consigli o aiuti per lo studio universitario - ha raccontato la nipote e ex assessore Chiara Martini - riusciva sempre ad avere una parola di conforto e d'affetto. Ha sempre guardato avanti, senza mai fermarsi né tirandosi indietro, mantenendo sempre saldo coraggio e speranza anche di fronte ai momenti più bui."
"Ricordo quando andai da lei dopo che tutti fummo informati dell'omicidio di Aldo Moro, suo amico e maestro, trovandola con gli occhi asciutti e il cuore infranto. In quegli anni di terrorismo e minacce c'era molta paura, una sensazione che però lei conosceva bene dagli anni del suo impegno partigiano, anche allora con grande costanza ha saputo affrontare quei momenti senza mai guardarsi indietro - ha concluso -. Penso che il suo possa essere un esempio importante per tutti ma soprattutto per la politica, che le persone sentono sempre più distante."