Anno XI 
Giovedì 1 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO
claudio
claudio5

Scritto da carmelo burgio
Cronaca
01 Maggio 2025

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Il trapasso di Papa Francesco non poteva non essere motivo per attaccare o irridere il governo. Oramai anche se il Napoli vincerà lo scudetto ci sarà da farlo, come beninteso accadrà dovesse trionfare l’Inter.

E andiamo a raffica, che ogni tanto serve.

Esponenti di partito che un tempo asseriva che la religione fosse “l’oppio dei popoli” – come Gianni Cuperlo, che ne incarnava la sinistra in giacca e cravatta più radicale – beh, sembra che si siano definitivamente abbandonati all’oppiosiuzione. Ora – dal loro ateismo di maniera – invocano il miracolo di Papa Francesco per il meeting bilaterale in San Pietro fra il biondazzone dalla cravatta sgargiante e il nanerottolo in felpa guerresca. Che per l’occasione s’è cambiato d’abito, e qualcosa vorrà pur dire, anche se non aveva la cravatta nera. Già, un miracolo, pur di non dire ch’è stata svelta la Meloni a ribadire il suo legame particolare con Trump e gli USA, piazzare il colpo del vertice a Roma per risolvere il conflitto russo-ucraino, e aver sfruttato l’occasione del funerale papale. Già, perché con tutto il massimo rispetto per Francesco, se non ha compiuto il miracolo di far concludere il conflitto per tre anni, cerchiamo di non scomodarlo con atteggiamento idolatra attribuendogli la pace con la Sua morte. Altrimenti tutto passa per la volontà divina, quando grazie al cielo gli uomini riescono benissimo a fare stupidaggini.

E il PdC Meloni s’è mossa con grande intelligenza, evitando di provare a fare da terzo incomodo nel bilaterale fra marmi e sedie di velluto rosso damascato. Tanto, chi doveva e aveva onestà intellettuale per capire, aveva afferrato il concetto.

La cliente dell’armocromista s’è pure esibita in un arruolamento del pontefice sotto le sue bandiere, dimenticando come si sia espresso “forte e chiaro” in materia di omosessualità pedofila, nei seminari e nella chiesa. Infatti manco i suoi l’hanno applaudita in Parlamento. Una fesseria bella e buona, seppur diretta a raccattare qualche voto. Che fa il paio con questa dirigenza del PD che riunisce un bel po’ di “ricchi di loro”, che di fabbrica e zappa ne hanno masticate poco. E per chi ha avvitato bulloni, martellato e strappato le erbacce a schiena piegata, non riesco a capire quanto sia credibile. Karl Marx s’irrita a dir poco e si rivolta nella tomba a vedere chi ritiene di rappresentarlo.

Il biondazzone, con la sua sempre più accentuata equidistanza dai contendenti, aiutata dalle intemperanze di Putin che offre la tregua e poi spara qualche bordata, s’è preso la scena. Può non piacere il suo stile rozzo, ma sta dimostrando che alla fine si fa come dice lui. O che per trovare una soluzione non si possa prescindere da lui. Non a caso ci ha tenuto a spiegare che quella guerra l’avevano voluta Obama e Biden, e ora toccava a lui raccogliere i cocci.

L’Europa resta alla finestra. Non le sarà piaciuta l’incursione negli States della Meloni, ma senza di lei l’incontro romano prossimo non sarebbe stato calendarizzato. Non sarebbe stato possibile almeno fingere di contare qualcosa, e sarebbe stato ancor più impietosamente chiaro che i volenterosi Starmer e Macron & Co. non servissero a nulla per il processo di pace.

E alla finestra ce l’ha messa il cowboy dalla fluente chioma, spiegando a Macron che per lui non ci fosse posto nell’incontro informale nel massimo tempio della Chiesa, mentre un solerte cerimoniere papal-meloniano provvedeva al suo cenno a togliere la terza sedia che stava per approntare.

Macron, che credo si avvii nel suo paese a non contare più, rinsalda la sua posizione di nanetto d’Europa, inutile epigono di Napoleone che almeno fece tremare il continente. tanto da richiedere più d’una coalizione e due sconfitte rovinose.

L’enfant prodige ha provato a far aggiungere una poltrocina, aveva bisogno di rubare la scena al nostro PdC, che astutamente stava in cabina di regia, e di fornire appoggio all’oppiosiuzione italica, pronta sicuramente a inneggiare al vertice con un volenteroso, con la Meloni a fare la calza.

Invece Donald dalla chioma fiammante, intuito il disegno di manovra del francesino, non l’ha invitato a giocare, rispedendolo negli spogliatoi. Non c’è stato neppure bisogno di Waterloo, e Macron ha incartato e portato a casa – per sé e per il proprio paese – quella che un tempo si chiamava “P.F.M.”

No… non “Premiata Forneria Marconi”, di Premoli-Mussida-Di Cioccio-Piazza, intendevo che s’è “oppiosucato” una Premiata Figura di M…..

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