Ancora nessun accordo per il rinnovo del contratto integrativo tra le parti sindacali e il colosso svedese Essity, presente sul territorio lucchese con ben due stabilimenti.
L’azienda “giura” di aver terminato il budget a propria disposizione per il premio produzione, ma per i sindacati Slc Cgil Lucca e Fistel Cisl Toscana (senza dimenticare le Rsu del coordinamento) non sarebbe altro che una scusa, visto che i decreti varati durante e dopo la pandemia avrebbero permesso il raggiungimento degli obiettivi economici.
Nel mentre, continuano a intermittenza gli scioperi agli stabilimenti, con l’ultimo avvenuto in scena a Porcari, e la situazione, nonostante il supporto delle istituzioni, sembra diventare sempre più conflittuale.
Nella nota congiunta diramata dai sindacati, c’è preoccupazione anche per il nuovo piano industriale di Essity, che vedrà uno scorporo di una parte degli stabilimenti per creare un piccolo ramo d’azienda improntato alla produzione e commercializzazione di prodotti a marchio privato: una mossa che aumenterà la competitività ma sicuramente toglierà sempre più tutele ai lavoratori.
C’è bisogno di trovare un accordo, altrimenti il futuro dei lavoratori di Essity diventerà sempre più oscuro.
“Forte è la preoccupazione dei lavoratori, riportata più volte alle istituzioni, che si sono fatte carico delle nostre istanze. La presenza del vicesindaco di Porcari, questa mattina, al presidio e la solidarietà portata a nome delle istituzioni – sottolineano i sindacati – conforta i lavoratori e li rende consapevoli che le loro preoccupazioni sono condivise dal territorio. La società ha inviato le sue comunicazioni formali, riguardo la conclusione della procedura per la costituzione di questo ramo di azienda, e l’8 marzo si terrà un incontro presso l’Associazione degli industriali di Lucca, nel quale riceveremo semplicemente un’informativa. La nostra determinazione, riguardo le garanzie che chiediamo sul piano, rimane, e queste ruotano attorno alla tutela dei posti di lavoro”.