Per chi ha conosciuto e conosce Andrea Bacci, al di là della generosità e della sua schiettezza, non si può certamente dire che non sia una persona che passa inosservata. Dice sempre quel che pensa, anche quando potrebbe farne a meno, e soprattutto sbatte in faccia agli ipocriti e ai quaquaraqua quello che, in genere, non vogliono farsi sentire. Certo, è imperioso, egocentrico, accentratore, dicono anche che mal sopporti critiche e contrasti, ma, in verità, quando trova qualcuno che ha la sua stessa indole e che non assente sistematicamente, si apre e mostra il suo lato migliore. Comunque sia noi il Bacci lo vediamo sempre volentieri, in particolare adesso che non è più presidente della Lucchese e riesce, finalmente, a godersi un po' di quella tranquillità cui, secondo noi, ha da sempre aspirato raggiungendola, tuttavia, solamente a tratti.
Bacci ha scelto come suo buen retiro un gioiello della costa tirrenica, nel golfo di Follonica, Castiglion della Pescaia, non più provincia di Livorno, ma di Grosseto, non più costa degli Etruschi, ma Maremma vera e propria. La sua casa che definire tale è un eufemismo vista la bellezza e la grandezza, fa il paio con un ristorante, La bottega del mare, che il Nostro ha preso più per divertimento che per investimento, più per poterci andare quando vuole e godere di una vista splendida sul porto e sul mare e di una cucina davvero niente male. Fino alla primavera di quest'anno il Bacci senior era in società con un amico o presunto tale che, ad un certo punto, ha fatto baracca e burattini e se ne è andato. A quel punto si è presentato il dilemma di cosa fare se, cioè, abbandonare l'impresa e cederla ad altri oppure trovare un sistema per farla andare avanti. Ecco che, come il prestigiatore dal cilindro, viene in soccorso del navigatore in solitario il figlio Tommaso, poco più che ventenne, ma già con una solida esperienza sulle spalle nella gestione di locali pubblici in particolare, ma non soltanto, in quel di Firenze.
E proprio Bacci Junior è divenuto il socio di Bacci senior e, in tandem, hanno scelto di andare avanti in questa avventura. Chiariamoci, il mazzo vero e proprio se lo fa il giovane anche perché il papà ha già da mandare avanti l'azienda di Scandicci dove lavora anche la figlia. Comunque sia Tommaso Bacci ha un sorriso che conquista e se anche, come dice, spesso si trova a discutere con l'ingombrante genitore, non c'è dubbio che è riuscito a creare, alla Bottega del mare, un team che fa delle cose davvero egregie e che, in particolare, cosa che riscontriamo raramente e solamente nei locali migliori, lavora con uno spirito allegro e in una atmosfera familiare.
Sì, perché la squadra che porta avanti il ristorante sul porto di Castiglione, il migliore come posizione, oltre che del Bacci padre e figlio, si compone del nipote Mattia Gabbrielli, un ragazzo sveglio che capisce le cose al volo, la fidanzata di Tommaso, molto carina e svelta, Adele Bercigli, un pizzaiolo che è una sorta di fedelissimo del Bacci, Giancarlo Schiano e Beatrice Tocci, una giovane che macina chilometri su chilometri su e giù per le scale del ristorante.
Andrea Bacci è uno che ci capisce in fatto di affari e sa bene che per guadagnare con un ristorante che sta aperto quasi tutto l'anno non ci vorrebbe un genio, servirebbe, piuttosto, un miracolo, ma già andarci pari per lui sarebbe un successo e le cose stanno viaggiando niente male se anche il sabato in cui siamo presenti per festeggiare il nostro 62° compleanno, c'è il full-up.
Per l'occasione, oltre all'ex numero uno rossonero, c'è una coppia di amici provenienti da Siena dove gestiscono la più famosa gioielleria della città, Ciocchetti, tra l'altro concessionaria del marchio U-Boat di Italo Fontana che chiamiamo mentre siamo al tavolo cosicché Massimo Pisani, il titolare, può salutarlo e scambiare due parole a proposito dell'ultimo nato in casa U-Boat, Sommerso, il dive watch disegnato personalmente dal genio lucchese e che costituisce, forse, uno dei più validi orologi da sub presenti sul mercato. Con Pisani c'è anche sua moglie Margherita, nazionalità olandese, ma in Italia, ormai, da una vita. Prima della fatidica cena ci siamo gustati, noi due provenienti da Castagneto Carducci, Podere Gherardo, una passeggiata su e giù per il centro storico. Castiglione della Pescaia è una vera chicca e chi la pensa diversamente capisce poco di cose belle e di geografia.
Al momento di ordinare da bere, nessun dubbio: bollicine Franciacorta Bellavista grande cuvée e noi, poi, andiamo giù con un baccalà al vapore con salsa di zucchine. Una delicatezza della quale non ci pentiamo assolutamente. Piatto straordinariamente godibile e foriero di azzardi nel proseguimento della cena. Scopriamo, non senza grande sorpresa, che il Bacci senior è astemio: roba da pazzi, non ce lo ricordavamo. Inoltre mangia poco ed è dimagrito parecchio, pensate che non assaggia nemmeno un piatto di pasta. O meglio, non la ordina, ma ci dice con franchezza che ne assaggerà qualche forchettata dal nostro primo con vongole e pomodorini. Siccome, però, non riesce a stare fermo sulla sedia e si alza ogni due minuti per andare a salutare amici e commensali, finisce che quando torna la pastasciutta alle vongole è già finita quindi resta con il becco asciutto e non gradisce almeno all'inizio accusandoci di mangiare in quantità post industriali.
Chiudiamo la cena con un fritto di calamari e totani e un gelato alla crema con tanto di aceto balsamico, una specialità della casa che degustiamo con parsimonia. La conversazione scivola via meglio delle stesse bollicine, con aneddoti di varia natura, anche sportiva, con Massimo Pisani che racconta della sua attività e della sua passione per la barca e per una Harley Davidson che possiede il Bacci, ma che pur non usandola non si decide a vendergliela. Il Bacci l'aveva acquistata da uno che non la usava mai, l'ha rimessa in sesto nemmeno fosse un gioiello raro e, poi, anche lui la tiene quasi sempre ferma in garage. La domanda, quindi, è: venderla o non venderla? Ai posteri l'ardua sentenza.
A fine pasto arriva Tommaso che, fino a quel momento, era stato a dare una mano al pizzaiolo giù da basso di fronte ad un forno meraviglioso. Padre e figlio si abbracciano per una foto, l'ex presidente si squaglia e lo comprendiamo facilmente. E' una serata mite, rilassante, c'è spazio anche per una bottiglia di Bolgheri Superiore anzi, del Borgeri di Giorgio Meletti Cavallari che doniamo al padrone di casa senza aver saputo, prima e come già accennato, che è astemio. Vabbè, vista la confezione di un rosso vermiglio, la piazzerà in qualche angolo della casa in bella mostra. Il nettare è fantastico e lo diciamo pèer averne bevute, nel tempo, almeno tre o quattro.
C'è da tornare a marina di Castagneto o di Donoratico che dir si voglia. Un'ora buona di auto, tempo di levare le tende e di salutare. Caro Andrea sei un amico e per questo tornerai a Lucca ancora per qualcuna delle nostre cene in compagnia di chi non si conosce, ma si scopre a tavola.