Potevamo esimerci dal recarci a testare-tastare il nuovo gusto del gelatiere per eccellenza del suolo di Lucca? No che non potevamo e, così, proprio il giorno della presentazione ufficiale del nuovo gusto, Burlamacchi, siamo sbarcati in via Roma dove il Nostro gestisce, da tempo, I gelati di Piero. Il problema, quando arrivi da quelle parti, è che non ti basta solo assaggiarne uno, di gusti, perché se è vero che gli occhi sono più grandi della pancia, in questo caso la bocca è sempre troppo piccola e il gelato sempre troppo poco. C'è sì il nuovo Burlamacchi, cremoso e sensuale, oseremmo dire anche invitante sotto l'aspetto godurioso per come si presenta al palato e alle solite, ormai, stressate-stremate papille gustative, ma ci sono anche gli altri, i cugini e i fratelli, i primi quelli nati da poco gli altri i cosiddetti... classici.
E allora diventa impossibile non tuffarsi nella beata innocenza del gelato di Piero Pacini, esattamente come, da piccoli, abusavamo, nel possibile e, a volte, anche nell'impossibile, di tutti quei gelati che le nostre mamme parsimoniose ci concedevano, ma che nemmeno lontanamente raggiungevano il livello di qualità e di bontà dei Gelati di Piero e Caroline. Il Gattopardo altrimenti detto il gelato del Presidente? Sempre uguale a se stesso e inimitabile con ricotta, liquore Strega e gocce di cioccolato dedicato alla Sicilia e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sapori strepitosi, unica cosa che non abbiamo mai condiviso, la dedica.
E vogliamo dimenticare Il girone dei golosi, il gelato del Sommo Poeta ideato per il 700° anniversario della sua scomparsa? Questo sì con la dedica giusta, all'intramontabile ed eterno padre della lingua italiana: cioccolato, come è solito dire il gelatiere - non il gelataio per favore - extra extra extra, tre volte extra fondente variegato con marmellata di arancia e con sopra una cascata di arancia candita. E il gelato lanciato nel 2020 in onore del Maestro, al secolo Giacomo Puccini, anche lui eterno e intramontabile italiano docg?
E, scusate se insistiamo, cosa dire del Caravaggio?, morbida crema di torrone con note agrumate, arricchita con una crema ganache alla nocciola pralinata con perle di nocciole.
Infine i classici che, inutile dirlo, se la giocano tranquillamente con i nuovi arrivati senza arretrare di un centimetro. Provateli tutti e, poi, raccontateci cosa ne pensate. Noi, purtroppo, ogniqualvolta che varchiamo l'ingresso di questo locale, inevitabilmente perdiamo la testa.