Finalmente. Era ora. Il sorriso di Chiara Gambacorti e di Elisabetta Gemignani è tornato ad essere quello dei giorni migliori. Chiara sta benissimo ed è anche molto abbronzata, Betty ride e scherza ed è buon segno. Tutte e due con la mascherina indosso che tolgono solo per gli scatti che chiediamo loro. Infatti, stasera è una giornata particolare, a cena c'è Leone Marzotto, il proprietario di Peck, la gastronomia più famosa d'Italia, e sua moglie Viviana. Una coppia giovane, bella, semplice e raffinata allo stesso tempo. A Leone, del resto, che ha aperto la sede di Forte dei Marmi con un robusto successo di pubblico, avevamo chiesto di venire a queste latitudini per assaggiare la specialità della casa La Torre di Montecarlo, gli spaghetti alla Beppe. Non solo. L'amico Mauro Celli ha voluto omaggiare il giovane imprenditore con una confezione da sei bottiglie comprendenti tutto il panorama enologico dell'azienda vinicola di famiglia. E a dire la verità l'aver cominciato il convivio con il rosé Ison, 100 per cento Sangiovese, 12,5 di gradazione alcolica, un bollicine che scivola via con estrema facilità e beatitudine, ha reso ancora più facile l'approccio e la reciproca conoscenza.
Per chi si imbattesse per la prima volta in una delle nostre (dis)avventure enogastronomiche da dilettanti allo sbaraglio della tavola, il ristorante-enoteca La Torre a Montecarlo è un luogo, semplicemente, d'incanto. Vista splendida, spazio all'aperto delizioso, servizio accurato e professionale, sorrisi stampati e sinceri sui volti di chi aiuta a rendere questo luogo una perla cui rinunciare, per noi, ormai, è impossibile. Per questo, ogni tanto spesso, chiamiamo Chiara o Betty e chiediamo l'accesso. Concesso puntualmente nonostante non sia sempre facile trovare posto, basta essere un po' previdenti.
Questa sera agostana abbiamo voluto invitare Leone Marzotto, figlio di Pietro, conte, imprenditore di grandissimo talento e spessore, presidente della Marzotto per 16 anni nonché presidente della omonima fondazione fino al 2012 e anche vice presidente di Confindustria. Quando, nel 2004, Pietro fu allontanato dall'azienda di famiglia, scelse di ritirarsi a vita privata, ma senza dimenticare la sua grande passione per l'enogastronomia che lo condusse a rilevare la gastronomia più famosa di Milano e, forse, d'Italia, Peck, situata in via Spadari. Lo seguirà il più giovane dei figli, appunto Leone il quale abbandona la professione forense e affianca il padre fino a quando, alla di lui morte, avvenuta nel 2018, gli succede nella guida dell'azienda e, pochi mesi fa, fonda a Forte dei Marmi la seconda sede della gastronomia.
Serata mite, temperatura ideale, tavola apparecchiata con semplicità, ma con gusto. Leone e Viviana si sono conosciuti all'università, alla Bocconi, dove entrambi studiavano giurisprudenza. Poi si sono persi di vista per ritrovarsi casualmente e innamorarsi. La coppia ha due figli a, durante l'estate, vive a Forte dei Marmi mentre il resto dell'anno lo trascorre a Milano. Viviana è elegante, molto bella ed è originaria del Salento, precisamente di Gallipoli e a noi torna in mente quella trasferta della Lucchese ai tempi di Fouzi Hadj. Le ricordiamo la promozione della sua squadra in serie B e lei ricorda benissimo quella stagione. Nella formazione giallorossa allenata da Giuseppe Giannini militava una vecchia conoscenza rossonera: Francesco Di Gennaro. Gallipoli è una città fantastica e ricordiamo ancora l'esuberante e, per certi versi incredibile, presidente Barba.
Portando il proprietario di Peck a Montecarlo di Lucca sapevamo che avremmo fatto una splendida figura poiché una cucina come quella di Betty e Chiara non è facile da trovare. L'ambiente, poi, fa il resto.
Si comincia con un assaggio di antipasti tra cui spicca il manzo di pozza che Marzotto vuole assolutamente assaggiare. Gli altri commensali spaziano dall'antipasto della Torre alla mousse di gorgonzola con pane tostato, sedano e pere. Poi tocca agli spaghetti alla Beppe e l'unanimità ha la sua occasione di manifestarsi. Favolosi e Betty racconta come sono nati a chi di cibo ha fatto una professione. Arrivano anche i paccheri al formaggio caprino, fiori zucca e speck, molto buoni secondo la Viviana che non lascia prigionieri nel piatto. Come noi del resto che, anzi, di prigionieri ne vorremmo qualche altro.
Sul secondo tutti d'accordo: coniglio al tegame con pomodoro fresco, olive e patate. La carne di coniglio che non piace sempre a tutti, qui invece ci trova entusiasti e, dopo averla mangiata, ancora più convinti. Dopo le bollicine Marzotto che è anche sommelier di livello, opta per un altro dei vini della famiglia Celli, questa volta un rosso del 2015, l'Albireo, gradazione alcolica 13.5°, molto profumato e dal sapore consistente con un retrogusto che non ti abbandona.
Che serata quando sei a tavola con gente che, dopo aver parlato, ti lascia sempre qualcosa. Viviamo in un'epoca dove tutti parlano senza nemmeno sapere cosa dire e pochi, molto pochi, sanno ascoltare. Ma come si fa ad ascoltare il nulla? Questa sera è un piacere scambiarsi conoscenze ed esperienze. Siamo esseri umani che hanno bisogno di socializzare e nonostante una pandemia che sta causando danni irreparabili a molte psiche, c'è chi ha ancora voglia di stare assieme. La storia di Leone Marzotto è la storia di una delle sempre meno numerose famiglie dell'imprenditoria italiana che hanno fatto la storia dell'industria di questo sfasciato stivale. Questo 38enne rampollo, se così vogliamo definirlo utilizzando una parola che non vuole assolutamente ridimensionare la persona, anzi, si è caricato sulle spalle una enorme responsabilità e la sta portando avanti con carattere, umiltà e voglia di migliorare. Indubbiamente una bella persona e dio solo sa quanto, a volte, ce ne sia bisogno, soprattutto, nel corso delle riunioni conviviali spesso senza senso e di una pallosità infernale.
Si va avanti fin quasi alle 23.30, quando lasciamo che i due coniugi, prossimi a festeggiare i loro primi cinque anni di matrimonio, salgano a Montecarlo per una passeggiata romantica in uno dei centro storici più belli della nostra regione.
Arrivano Chiara e Betty per lo scatto finale, sono splendide, sorridenti, entusiaste. La passione per il loro lavoro traspare da tutti i pori e fuoriesce da ogni sillaba pronunciata. Bellissime persone, persone che rendono unico questo Paese nonostante tutti gli sforzi che la classe digerente sta cercando di fare per annientarne ogni identità. Noi non possiamo non ringraziarle, perché ogni volta che saliamo qua e stasera ancora di più, vorremmo che il tempo si fermasse per qualche istante di più. A proposito, complimenti all'amico Mauro Celli per i suoi vini. Il bollicine rosé è roba da urlo e tiene benissimo testa e anche qualcosa di più, a tutti i suoi simili.
Ristorante Enoteca La Torre
Via Provinciale di Montecarlo, 7
Montecarlo
Telefono: 0583/229495