"A Capannori nei giorni scorsi è andata in scena una costosa rappresentazione del pensiero unico. In realtà si è festeggiato il Bicentenario della città. Ci si sarebbe potuto aspettare, come evento principale, uno spettacolo o un pubblico dibattito sul passato e sul futuro della città. No, si è scelto di far tenere una lectio magistralis, quindi di dar voce a una sola persona. Un capannorese doc? No, il professor Massimo Recalcati, maitre-a-penser della sinistra chic a cui decisamente non piace la Meloni e forse non piacciono gli italiani. La lectio è stata definita deludente da chi era presente in una piazza in cui di popolo ce ne era ben poco e molta era la claque. Ma almeno sarà intervenuto gratis o a costi contenuti? No, perché, come ha giustamente fatto notare il nostro Capogruppo in Comune Matteo Petrini, il professore, per parlare 75 minuti, ha percepito 26.230 euro, pari a 346 euro al minuto. Una cifra più da star dello sport o dello spettacolo che da intellettuale impegnato (soprattutto impegnato a propugnare modelli di società cari alla sinistra). Ma nel modello di società caro a Recalcati sono contemplati tali cachet? I dubbi, ben espressi dall'ex assessore regionale, area Rifondazione Comunista, Eugenio Baronti, che ha fatto notare che un operaio tutti quei soldi, diciamo, non li prende. Il Comune di Capannori si difende e dice che quei soldi derivano da un contributo ministeriale di 200.000 euro ottenuti per aver vinto un bando ministeriale, e necessari a finanziare altre iniziative culturali nell'ambito delle celebrazioni. Abbiamo controllato. Quando fu annunciato il successo, il Comune - nelle parole dell'assessore alla Cultura Cecchetti - annunciò con dovizia di particolari che cosa avrebbe fatto con tale somma, ma non accennò in alcuna maniera a questo tipo di performance. Insomma. Evento a senso unico, poco interessante, strapagato, con soldi pubblici sprecati. E cittadini, anche illustri compagni, scontenti. In fondo Menesini è stato coerente, mettendo in pratica il motto della sinistra attuale: piace alla gente che non piace". Così dichiarano il capogruppo di FdI in commissione cultura alla Camera Alessandro Amorese e il vice capogruppo di FdI in Consiglio regionale della Toscana Vittorio Fantozzi.