Denunciato un lucchese a caccia di tordi con richiamo elettroacustico. Il fatto risalente a una decina di giorni fa è accaduto a Montecarlo in località Francini - Azienda Agricola Selmi dove una pattuglia delle Guardie Giurate del WWF Italia si trovava lì in servizio di vigilanza
venatoria in coordinamento con la Polizia Provinciale di Lucca.
Gli agenti presenti sul posto non hanno tardato ad individuare un sospetto e “ troppo ripetitivo ” canto di tordo proveniente da un
appostamento fisso di caccia. Il riservato avvicinamento da parte della Guardie all’appostamento di caccia ha potuto sorprendere il cacciatore che stava praticando l’attività venatoria da appostamento fisso pur disponendo di un numero importante di richiami vivi stava facendo uso di un richiamo acustico elettronico, strumento non consentito per la caccia ed espressamente vietato dalla Legge Nazionale n. 157/92.
Il cacciatore lucchese, residente a Capannori , che al controllo risultava aver abbattuto un tordo, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per la valutazione del reato penale da lui commesso.
L’uso del richiamo acustico elettronico, il cosiddetto “registratore“, spiega Guido Nassi Coordinatore Provinciale delle Guardie WWF di Lucca, è una pratica illegale e scorretta che purtroppo ancora non tende ad estinguersi; soprattutto nei mesi di ottobre e novembre periodo di passo della fauna migratoria, il richiamo elettronico viene utilizzato per simulare in maniera sistematica il canto degli uccelli migratori e
attrarli ingannevolmente verso l’appostamento di caccia per poi abbatterli.
Oggi, questi strumenti di richiamo illegali stanno beneficiando del supporto dell’elettronica, non è raro rinvenire veri e propri
apparecchi elettronici – acustici, programmabili e muniti di telecomando (facilmente occultabili), come anche applicazioni audio installate dal cacciatore all’interno dello smart phone. Davvero una brutta pratica costituente una forma di bracconaggio che vorremmo davvero non dovere riscontrare più.