Il comune di Capannori impone il pagamento di 39 mila euro al Consorzio di Bonifica Toscana Nord, per la tassa Imu 2014. Il gestore della difesa idraulica del suolo, ricorre in appello e vince, con una sentenza che obbliga il comune a restituire la cifra pagata, oltre a 11 mila euro di interessi che naturalmente pesano sulle tasche dei cittadini. Una vicenda paradossale ancor più se si pensa che al vertice dei due enti, vi sono amministratori dello stesso schieramento politico: il centro sinistra. Prima di arrivare a questo punto, non era possibile trovarsi d'accordo? E' quello che si chiede Paolo Rontani, ex consigliere comunale dell'Udc, che in una nota, punta il dito la leggerezza nella gestione del denaro dell'ente pubblico.
"In questi giorni – si legge nel comunicato di Rontani - ho ricevuto indicazioni su alcuni atti, risultati davvero interessanti. Il primo è legato alla determina dirigenziale 148 di febbraio scorso, con oggetto tranquillo <Impegno di spesa per pagamento spese di lite>. All'interno, si spiega una vicenda più complessa. Si espone infatti una vertenza Imu del 2014, con contribuente Consorzio di Bonifica Toscana Nord, il quale aveva dovuto versare al comune di Capannori l'importo di circa 39 mila euro, contestandolo poi con ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale"
"La sentenza emessa deve esser stata di una tale piena ragione per il Consorzio – prosegue l'ex consigliere comunale - che il Comune nemmeno l'ha appellata in secondo grado, dovendo anzi rendere il tributo, con interessi più le spese legali, pari a 11.000 euro, per un totale di circa 51.000 euro, che saranno liquidati con successivo atto. I protagonisti sono entrambi enti pubblici, gestiti da vertici dello stesso colore politico. Prima di litigarsi in giudizio, non potevamo sedersi ad un tavolo per controllare meglio come stavano davvero le cose, risparmiando così il costo degli avvocati che, per il comune di Capannori ha significato gli 11.000 euro di controparte, ma anche le probabili spese legali proprie, pur non indicate nell'atto? Sono sempre oneri a carico del bilancio pubblico e che dunque pesano sui cittadini i quali però, quando fossero costretti a far causa, pagano sempre con i propri soldi"
"Rimanendo sempre in tema di consorzio di Bonifica, ho verificato anche la determina 251 del 11 marzo, emessa a cura del dirigente del settore Assetto del Territorio. In quelle pagine troviamo un altro impegno di spese – punta il dito Rontani - assunto dal comune di Capannori che, essendo il primo tra i 13 soci coinvolti, deve pagare al Consorzio un contributo che quest'anno assomma a 125 mila euro sarà utilizzato per la manutenzione ordinaria di fossi e canali, per opere di bonifica e per le spese di funzionamento, compreso il personale. Preferisco non commentare ulteriormente, considerando i tanti inviti alla calma che ho dovuto esprimere a quelle persone cui stanno arrivando, in questi giorni – chiude la sua nota l'ex rappresentante Udc - le cartelle di riscossione per la quota consortile dell'anno 2015. In molti non l'avevano pagata perché allora sembrava affermarsi la linea giurisprudenziale del <non obbligo> poi però, come si vede, rientrata alla grande. E allora speriamo che, finalmente, si cominci a vedere, ogni tanto, almeno qualche fosso pulito"