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Scritto da Redazione
Piana
06 Maggio 2021

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Una cerimonia semplice, ma ricca di significato. Un sagrato, quello della chiesa di Lammari con il suo ampio piazzale, che ha visto schierarsi ai lati carabinieri e polizia in segno di saluto e di rispetto verso un uomo come Antonio Maccarone, luogotenente dell'Arma, ma, in realtà, tutore dell'ordine a tutto tondo. 

All'età di 70 anni il Covid se lo è portato via un paio di giorni fa, lui che, esattamente quattro anni fa, era andato in pensione con l'intento di godersela un po' dopo decenni di servizio nella Benemerita. Invece la sorte non gli è stata benigna e lo ha strappato alla moglie e al figlio, anche lui carabiniere, che oggi hanno seguito in auto il feretro per poi camminare, abbracciati, fino all'interno della chiesa dove è stata celebrata la messa. Da Roma è arrivato anche il tenente colonnello Lorenzo Angioni, che da comandante la compagnia di Lucca lo aveva avuto con sé come comandante della stazione di Lammari. 

Sul piazzale c'erano davvero tutti o, almeno, tanti di coloro che, indossando la medesima divisa, avevano voluto un gran bene a questo simpatico maresciallo che incarnava, letteralmente, il classico carabiniere immortalato da Vittorio De Sica nei suoi film. I commenti dei colleghi unanimi nel descriverlo proprio come il carabiniere per eccellenza, quello a cui si rivolgevano anche i colleghi della polizia giudiziaria che avevano bisogno di informazioni su tizio o caio. E lui che non le lesinava, conoscendo tutto di tutti ed essendo, realmente, una miniera di dati. Era un uomo del territorio quando i marescialli stavano sul territorio e non venivano sbattuti, un po' qui e un po' là, a seconda delle decisioni più o meno improvvisate dei vertici. Del resto, che senso avrebbe mantenere in vita centinaia di stazioni dell'Arma se non avessero, proprio, il ruolo che hanno sempre avuto ossia quello di avere il polso della situazione, di avere sotto controllo tutto e tutti?

Alcuni sottufficiali comandanti di stazione o che erano stati con lui più giovani, sono commossi e a malapena trattengono le lacrime. C'è anche un po' di gente del paese. Arriva anche il sindaco di Capannori Luca Menesini. Ci sono gli ex colleghi dell'associazione carabinieri in congedo. 

E' un pomeriggio triste questo, come accade ogniqualvolta si è costretti sa salutare per l'ultima volta qualcuno a cui si è voluto bene. Ma la tristezz a è solamente in parte mitigata dalla prova di come quest'uomo avesse suscitato, nei suoi compaesani e nei suoi colleghi, un sentimento di affetto e di simpatia. Certo, il Covid ha tenuto lontana molta gente, ma quelli che c'erano, oggi, hanno mostrato quel sentimento di riconoscenza e di vicinanza che nessuna misura restrittiva può impedire di manifestare.

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