Ancora una volta Paolo Rontani ex consigliere comunale dell'Udc di Capannori, torna all'attacco delle incongruenze – a suo dire – di gestione amministrativa del comune. Sotto la lente d'ingrandimento, questa volta, la ricontrattazione di un accordo per il recupero dei crediti.
"Ho evidenziato più volte – scrive Rontani - gli atti comunali piuttosto contraddittori. Stavolta però, definire condivisibili nel merito e logici i contenuti delle ben sei pagine di una determina di rinegoziazione di un contratto, approvata allo scopo di aumentare l'aggio stabilito per la ditta affidataria, è proprio molto difficile. Nella determina 1621 di quest'anno, si legge che il comune di Capannori nel 2018, aveva sottoscritto un contratto di affidamento del servizio di riscossione coattiva di tutte le entrate comunali non incassate, affidandolo ad una ditta di Mondovì con successive conferme in altri atti. In uno di questi (determina 610 del 2020) comune aveva stabilito un aggio di 39.900 euro oltre iva quale compenso per completare le riscossioni. L'aggio è un compenso previsto dal 1999 in carico ai contribuenti morosi, per il servizio di riscossione coattiva dell'Erario. Esso è stato eliminato con la legge finanziaria dello scorso anno dalle cartelle esattoriali ad essa successive. In questo caso, il comune di Capannori, non avendo saputo organizzare al proprio interno un ufficio legale funzionante o un team di dipendenti preparati a seguire la riscossione entrate, si è messo in mano a questa azienda privata che non ha però raggiunto i giusti termini di impegno e risultato".
"La società in questione – prosegue l'ex consigliere Udc - consapevole che il comune non possiede alternative valide ed è pressato dalla prescrizione dietro l'angolo, ha dunque chiesto, per vie brevi la rinegoziazione del contratto, pretendendo più soldi per garantirsi il margine previsto sui ricavi. Le sei pagine della determina 1621 sono colme di giustificazioni a favore di questa ditta, costretta, poverina, a subire gli effetti di leggi dello Stato che hanno diminuito la <propensione al pagamento dei contribuenti> oltre ad aver sfortunatamente incontrato anche le problematiche conseguenti al Covid"
"Il testo si conclude però con l'auspicio – conclude Rontani - di recuperare la potenziale somma di entrate pari a circa 170 mila euro e si aggiungono ai circa 46.800 euro, già stabiliti la somma di 15.860 euro, sempre pari a quasi il 33% in più dell'importo di aggio originario. Per fortuna, viene modificato l'art. 5 della convenzione, in modo da rendere più stretta e controllata questa attività di recupero. Ma sarà regolare che la convenzione che ha pattuito il primo aggio risulti sottoscritta nel dicembre 2020 e due anni dopo, si vada a modificare il testo di una diversa convenzione allegata che nell'articolo 3 prevede <la presente convenzione ha validità sino al 31 dicembre 2019>? Si legge che ci sarà pure una scrittura privata tra le parti consenzienti, con scambio di lettere per corrispondenza in pec Non credo ci sia bisogno di andare oltre e non so cosa si otterrà alla fine. Certo non si può sostenere di lavorare bene così ma solo di spendere soldi che tanto non appartengono a chi firma".