Ripartiranno a breve, almeno questa è la speranza di tanti, i lavori al Supercinema di Capannori, oggi Artè. Una questione spigolosa su cui pone attenzione l'ex consigliere comunale Paolo Rontani esponente dell'Udc.
"Dopo una serie di recenti proclami sulla stampa, contenuti in dichiarazioni dell'assessore ai lavori pubblici di Capannori - scrive in una nota - per spiegare la prossima rinascita di Artè, vorrei spendere due parole sulla storia di questa struttura. L'immobile, che i capannoresi chiamavano ex supercinema, rimasto chiuso per anni fu ritenuto oggetto di un intervento importante a cura della giunta Del Ghingaro che ne ripristinò la funzionalità (spendendo un bel pò di soldi pubblici) e che lo inaugurò, quale spazio culturale polivalente, il 22 dicembre 2011"
"Dopo il 2014 però - prosegue Rontani - non si è più vista una larga presenza di pubblico in quei locali, forse perché negli spettacoli proposti mancava la necessaria attrazione. Quindi, pian piano, sopraggiunsero di nuovo il silenzio e la chiusura. Nel 2020 questo immobile tornò nella simpatia dei politici in carica. In una determinazione del 31 luglio, venne ritenuto che la sua copertura in vetro, tanto cara all'amministrazione precedente che l'aveva fatta realizzare, costituisse invece un danno , per manutenzione costosa, per inefficienza energetica, per troppa luce diffusa e altro. Così, dopo neanche 10 anni dall'avvenuta inaugurazione, con quell'atto venne approvato un nuovo progetto di <riqualificazione energetica> dell'immobile Artè, dal costo totale di 370 mila euro, di cui circa 260 mila per i lavori da realizzare e circa 110 mila per spese tecniche e incentivi al personale impegnato".
"Il costo dei lavori è diventato poi di circa 252 mila euro oltre Iva - spiega il rappresentate del centro destra capannorese - al netto del ribasso d'asta conseguente alla gara di affidamento, assegnati i lavori nel dicembre 2021, la ditta vincitrice li ha subito sospesi il 10 gennaio 2022. Sapete perché? La ditta appaltatrice stava aspettando di ottenere il potere, per un parziale subappalto a un'altra azienda, stavolta di costruzioni. Autorizzazione concessa con determina dell'8 settembre e, da allora finalmente, sono potute uscire le dichiarazioni festose sul progetto. Tuttavia, nel comune di Capannori sembra funzionare una perversa <tela di Penelope> per cui le amministrazioni successive disfano e rifanno su quel che c'era, con la massima indifferenza verso i responsabili dello spreco. Chi risulterà averci visto giusto, Del Ghingaro o Menesini?"
"Quando si concluderà - chiosa l'eponente Udc - questa nuova ristrutturazione in corso? Ci saranno buoni risultati per la comunità o avremo gli stessi esiti in sospeso dello stadio di Capannori, della valorizzazione dell'archivio storico, di una nuova gestione ottimale delle luci votive ed altro? Chi ha pagato e paga tutto quanto? Naturalmente i cittadini, perché stavolta non c'è proprio alcun mistero ma tanta atmosfera di confusione nei conti. Voglio allora concludere ricordando agli organi competenti che, nel frattempo, hanno un simpatico impegno cui dedicarsi: dall' 1 settembre 2022, grazie alla delibera Anac 371, è divenuta finalmente obbligatoria – chiude la sua riflessione Rontani - la tracciabilità dei flussi finanziari anche per servizi sociali, socio sanitari e sanitari, erogati da enti del terzo settore (cooperative, associazioni di volontariato...). Tutto ciò, con rischio di annullabilità e sanzioni se qualcosa non risultasse regolare, vale pure per convenzioni / affidamenti in corso .Sarà utile procedere finalmente con molta attenzione".