Secondo i dati del ministero dell’interno e della regione, nei prossimi due mesi “sbarcheranno” in Toscana circa 3mila migranti (50mila a livello nazionale). In base ad un calcolo previsionale che è però difficile si scosti più di tanto dalla realtà che sarà, circa il 10 per cento approderanno nella Provincia di Lucca, secondo conti basati su residenti ed estensione.
Come intende il comune fronteggiare questa nuova situazione? Il ricorso ai CAS (Centri di accoglienza straordinaria) presenta, da sempre, numerose criticità; non gestiti su affidamento dei Comuni, e quindi che sfuggono al controllo dell’istituzione comunale, sono sicuramente più impattanti sul territorio rispetto all’accoglienza diffusa prevista dai progetti SAI. A tal proposito, ho presentato qualche mese fa, una mozione, ancora da discutere, perché il Comune attivasse i posti SAI già finanziati per l’accoglienza dei profughi ucraini, in base a bando ministeriale dell’estate scorsa. Penso, dato lo stato di emergenza dichiarato dal Governo nei mesi scorsi, e quanto previsto in tema di arrivi, che sia opportuno che l’amministrazione avvii, come richiesto nella mia mozione, un’interlocuzione con il Ministero per ottenere una proroga a tempo indeterminato dei finanziamenti, perché vi siano strumenti adeguati per fronteggiarlo. L’utilizzo dei posti finanziati potrebbe anche portare ad un allentamento della pressione sui Centri di Accoglienza Straordinaria, mettendosi le istituzioni, nella effettiva condizione di poterli utilizzare per la prima accoglienza.
Ricordiamo che il Sistema SAI, come testimoniato da realtà diffuse sul suolo nazionale, in comuni amministrati sia dal centrodestra che dal centrosinistra (e spesso da realtà civiche) rappresenta un’opportunità per un reale progetto di accoglienza ed integrazione. Ad oggi, potrebbero rappresentare una possibilità; il comune faccia pertanto la sua parte.