Carta bianca. Questo, in sintesi, il mandato che il nuovo sindaco di Lucca Mario Pardini ha affidato al direttore d'orchestra, attualmente, più ricercato d'Italia e tra i più famosi. Lei, Beatrice Venezi, 32 anni, lucchese docg, si era esposta senza che nessuno glielo avesse domandato pochi giorni prima del ballottaggio, manifestando il suo appoggio alla coalizione di centrodestra e la sua avversione, motivata, a quella di centrosinistra che per dieci anni ha ridotto questa città una sorta di Rsa per giovani tutta tesa a livellare verso il basso - in tutti sensi - la sua composizone sociale.
Ora che la vittoria è arrivata, insperata e inaspettata, Mario Pardini che ha un grande pregio, ascolta tutti e, poi, fa quello che ritiene più giusto, ha deciso di affidarle le chiavi, si fa per dire, della città: faccia quel che vuole, come vuole con chi vuole: sarà, sicuramente, un atto d'amore per Lucca e i suoi abitanti.
Sì, perché è bene dirlo subito: con Beatrice Venezi e non soltanto, il garbo è tornato a Lucca. Ed è tornato non solo per noi, ma anche per numerose persone che lo ribadiscono ad ogni piè sospinto. Eleganza, raffinatezza, riservatezza, fascino, cultura, tutte doti che sono congenite nella nostra straordinaria ex Repubblica abbattuta solamente da Napoleone e da nessun'altro. Sua sorella minore, Elisa, andata in sposa ad un corso, Felice Baciocchi, fu principessa di Lucca. L'unica, fino a prova contraria e l'ultima.
Beatrice Venezi, direttore d'orchestra nonostante il parere contrario di Laura Boldrini che la vorrebbe direttrice a tutti i costi, sarà, udite udite, l'ambasciatore di Lucca nel mondo, porterà i colori e l'identità lucchesi in un globo terracqueo dove le élites politico-enomomico-finanziarie stanno facendo di tutto per distruggerla. Ma, nata e cresciuta sotto le mura, ha un sogno: quello di restituire vitalità e vivacità ad un teatro del Giglio che, a suo avviso, dovrebbe diventare l'ombelico del mondo almeno in termini musicali visti anche i personaggi che hanno avuto la fortuna di vedere la luce a queste latitudini, a cominciare da Giacomo Puccini.
E' vero, esiste e, fino a prova contraria, dovbrebbe rimanere fino al 2024 un direttore artistico nella figura di Jonathan Brandani, ma è indubbio che un incarico a 360° renderebbe, comunque, Venezi una sorta di supervisore delle attività musicali e, magari, financo artistiche della città.
Per questa donna affascinante e indipendente di giudizio, la prima cosa cui mettere mano sarebbe, comunque, quella che consentirebbe alla città di Lucca di avere una sua orchestra, cosa che non ha e che, quindi, ogni volta che ce n'è bisogno, finisce per essere una sorta di accozzaglia di musicisti presi un po' qui e un po' là. Marcello Bertocchini la cui cultura artistica è risaputa e l'amore per la musica anche, perché non prova a incontrarsi con questa damigella per vedere di portare a Lucca qualcosa di permanente e produttivo?
C'è, poi, un progetto relativo ad una scuola nazionale di canto che potrebbe e dovrebbe, visti i trascorsi, diventare una specie di accademia del belcanto, una IMT a sfondo musicale, destinata a raggiungere il medesimo prestigio e aperta a tutto il pianeta. Quello che appare chiaro a tutti è che adesso o mai più: questa nuova amministrazione ha l'occasione di restituire alla città quella sua vocazione verso il bello e il buongusto che le sono stati sempre propri. Altro che come dice Raspini, la città è sempre stata impregnata dei valori portati avanti dalla sua coalizione. Ma la storia, questa gente, la conosce o se la inventa come meglio crede?
E' indubbio che questa questa principessa senza titolo nobiliare, ma molto, molto più preziosa, sia stata completamente ignorata dalla precedente amministrazione e dal sindaco Tambellini che, bontà sua, pare essere rientrato nella campagna lucchese. Probabilmente a palazzo dei Bradipi la giunta verniciata di rosso aveva altre mediocrità a cui pensare piuttosto che a valorizzare le eccellenze cittadine. Che vergogna!
Bene ha fatto Venezi a dare una robusta spallata negli ultimi giorni di campagna elettorale a questa sinistra mediocre e livellante per non dire peggio e noi, che non ci facciamo pregare, ci abbiamo messo anche un bel carico da 11: tutti a casa avrebbe detto Alberto Sordi. Esatto, tutti, ma proprio tutti, a casa a cena con il Senatore. Al posto suo, sempre così attento all'etichetta, non esiteremmo ad invitare Beatrice Venezi al Ciocco per il concerto natalizio o per altra data.
Mario Pardini e Beatrice Venezi, un simbolo di rinascita e di riscatto con l'intenzione di fare il bene per una città che ha bisogno di tornare a volare perché ha già camminato troppo e strisciato altrettanto.
Niente incarichi miseri o beghe da cortile per un direttore d'orchestra che sta girando il mondo portando con sé musica e parole di una città che della musica è stata ed è capitale riconosciuta all'estero. Siamo certi che al Giglio hanno la consapevolezza del valore aggiunto di averla come potenziale e autorevole punto di riferimento. Facciamo passare qualche settimana e, poi, tutti al lavoro. Lucca ha bisogno di tutti per tornare ad essere quel che non era più.