Gli scioperi proclamati dalle RSU, riguardanti le aziende metalmeccaniche toscane, hanno visto una larga adesione dei lavoratori del settore, soprattutto nell'area fiorentina. A dirlo in una nota è il segretario generale Fiom Toscana, Massimo Braccini, il quale ricorda anche che nuove manifestazioni provinciali sono previste anche per la prossima settimana.
"Verranno svolte assemblee nei luoghi di lavoro nel rispetto delle norme anti Covid 19 – spiega – il cui obiettivo sarà quello di chiarire la gravità della posizione intransigente di Federmeccanica e preparare allo sciopero di almeno 4 ore già indetto per il 5 novembre".
"Sono anni – prosegue – che Confindustria tenta di rendere insussistente la funzione storica fondamentale del contratto collettivo nazionale di lavoro. Il contratto nazionale deve essere autorità salariale, invece c'è la tendenza a sostituire il salario con il welfare questo ha depresso gli investimenti di qualità, i processi innovativi e la crescita della ricchezza nazionale".
Secondo Braccini, in un contesto così complesso, in cui stanno cambiando i connotati dell'industria mondiale, i metalmeccanici stanno difendendo l'industria e quindi gli interessi generali: "ci battiamo tutti i giorni per la difesa dell'occupazione, la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. In Toscana il rinnovo del contratto riguarda 123.808 lavoratori metalmeccanici e già prima della pandemia la loro situazione era difficile sia sul piano economico che occupazionale. Non c'è stata un'apertura di negoziato nemmeno sullo smartworking.
"L'economia – conclude – è ferma perché i salari sono fermi. Vanno riconosciti adeguati aumenti salariali dal livello nazionale, così come richiesti nella piattaforma unitaria dalle organizzazioni sindacali. Senza salario non c'è contratto. Lotteremo democraticamente e con determinazione per ottenere i nostri diritti, così come nella migliore tradizione storica dei metalmeccanici".