Mi meravigliano – ma fino a un certo punto – le dichiarazioni di esponenti di primo piano dell'amministrazione Tambellini, l'ex presidente della Commissione consiliare lavori pubblici Daniele Bianucci e l'ex assessore all'ambiente Valentina Simi – entrambi attuali consiglieri comunali - che parlano del progetto di finanza e dei lavori di adeguamento voluti dalla giunta e dalla maggioranza - di cui hanno fatto parte per tanti anni - come se non li conoscessero. La loro amministrazione - non la nostra - ha elaborato e indetto la manifestazione di interesse, organizzato la gara, scelto il progetto e il gestore vincitore, scritto e approvato le norme per il nuovo inserimento dei concessionari rimasti.
Bianucci e Simi conoscono perfettamente quali sono le condizioni stringenti e i tempi attraverso i quali la loro amministrazione ha potuto candidare il progetto Carmine al finanziamento PNRR. Ricordo come il procedimento emanato dal Tribunale amministrativo regionale è una semplice sospensiva e che il giudice che sta seguendo il ricorso - nel quale abbiamo la più totale fiducia - si è semplicemente riservato alcune settimane per analizzare le memorie delle controparti e giungere a una valutazione nel merito.
Il progetto del Mercato del Carmine è stato ereditato dall'amministrazione Pardini che, per senso di responsabilità e per sostenere l'ambizioso progetto di un gruppo di giovani imprenditori, ha portato avanti tutto quanto è stato determinato prima, con l'implicito fine di non perdere un'importante opportunità per uno dei grandi contenitori problematici ereditati dalla precedente amministrazione.
Adesso gli smemorati consiglieri d'opposizione hanno improvvisamente preso a cuore i commercianti del Carmine e chiedono quelle garanzie di cui si sono ampiamente disinteressati nei dieci anni di amministrazione di centrosinistra; le concessioni sono scadute nel 2012 e Bianucci e Simi nulla hanno fatto per metterle in regola o per migliorare la sicurezza delle strutture dove sono localizzate. Questa è la sinistra opportunista, di 'governo' e di 'lotta' che non è in grado assumersi la responsabilità delle proprie scelte e che mette a rischio un progetto strategico per Lucca.
L'eredità della gestione di molte infrastrutture comunali che abbiamo trovato è disastrosa e testimonia il corso di dieci anni di completa incuria e di tolleranza verso situazioni intollerabili come nel caso delle verifiche fatte su alcuni campi sportivi. Ma di quest'ultimo argomento ci sarà tempo e modo di riparlarne.