Il nome di Francesco Poggi torna ciclicamente in campagna elettorale. Personaggio di alto spessore intellettuale, docente all'università di Pisa, esperto in economia, per 10 anni (dal 2004 al 2014) sindaco del comune di Borgo a Mozzano. Dal Teatro di Verzura al Festival Economia e Spiritualità, tante sono le iniziative culturali portate avanti sul territorio.
La Gazzetta di Lucca lo ha raggiunto per parlare dei prossimi appuntamenti elettorali in provincia di Lucca.
Francesco Poggi, lei è un personaggio politico e un intellettuale conosciuto in tutta la provincia. Nonostante questa sua notorietà si può presentare con parole sue ai lettori della Gazzetta?
Presentarsi in poche righe non è mai facile. Mettendo da parte le attività professionali (Università e Banca), vorrei invece soffermarmi sul percorso culturale e sociale che credo abbia caratterizzato il mio impegno politico. Dai miei 20 anni seguo lo stesso filo conduttore: dottrina sociale cristiana, spirito comunitario, legame con il territorio, politica locale improntata al civismo (vero), riproposta di una economia civile e sociale.
Si spieghi meglio
Su queste basi ho costruito i miei diversi progetti: la lista "Andare Oltre" (oltre la destra e la sinistra, concetti ottocenteschi, ormai obsoleti, superati, equivoci) con cui ho fatto 10 anni il sindaco a Borgo a Mozzano; la candidatura alla Camera dei Deputati con Scelta Civica; l'ideazione di decine di eventi culturali tra cui ricordo solo il Teatro di Verzura (con i suoi 250 grandi ospiti) e il Festival Economia e Spiritualità di Lucca e Capannori, oggi allargato a Firenze e Prato (con più di 100 ospiti nazionali ed internazionali), da cui scaturisce anche la mia presenza nella Istituzione Don Milani di Firenze. Oggi una nuova sfida. Superare definitivamente le vecchie logiche della politica per promuovere una trasformazione della società. Stiamo vivendo una fase di cambiamenti epocali (realtà virtuale, transumanesimo, individualismo sfrenato) e di crisi profonda dei riferimenti ideali. Non basta ri-formare, come proposto dagli attuali centro sinistra e centro destra, serve invece trasformare. Serve una visione.
Lei cosa fa per cambiare il sistema?
Appunto. Sto lavorando al percorso lanciato dal prof. Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ed al suo manifesto "Insieme" (di cui sono responsabile nazionale per la Transizione Ecologica) che ha due pilastri: una economia civile che valorizzi la persona e una ecologia integrale che ci permetta di vivere in armonia con l'ambiente, per un nuovo modello di sviluppo ed un nuovo paradigma di convivenza. Iniziando proprio dai territori e dai comuni che possono costituire la spina dorsale anche di una revisione della struttura istituzionale (autonomie, sussidiarietà, associazionismo), sempre più necessaria (per una Europa delle comunità).
La sua candidatura a Bagni con il Movimento "Insieme" è ipotesi concreta o è una congettura giornalistica ?
Da Bagni di Lucca ricevo molte sollecitazioni per un impegno diretto, ma non ho mai dichiarato di essere interessato ad una candidatura a sindaco. Mi metterò invece a disposizione di chi dimostra di avere a cuore contenuti e metodi condivisi.
Quali motivi la legano a Bagni di Lucca?
Sono legato a questo territorio da motivi di famiglia, essendo il paese di mia moglie, come da antiche amicizie che risalgono anche a mio padre. Una natura meravigliosa, una storia affascinante. Il futuro però è preoccupante, pieno di incertezze e debolezze.
Il problema demografico che ha colpito questo comune è importante: cosa bisogna fare?
Vero, la popolazione praticamente dimezzata (dagli 11.500 abitanti del 1951, scesi a 8.110 nel 1981, oggi a 5.600 circa, con un trend fortemente negativo), con una distribuzione per fasce di età penalizzante in prospettiva (circa 2.500 con meno di 50 anni e circa 3.100 con più di 50 anni d'età), con un territorio troppo vasto per le risorse disponibili, con un ridimensionamento rilevante dei posti di lavoro e della antica capacità artigianale. Si è perso troppo tempo e troppe occasioni.
Delle ultime giunte cosa ne pensa?
Non entro nel merito dei candidati... D'altronde non è il singolo ad essere decisivo. Le ultime giunte (Betti-Michelini) hanno fatto alcune cose. Ma bisogna cambiare marcia. Serve più coraggio.
Cioè?
Tre sono le direttrici su cui concentrare forze, idee, progetti. Il turismo con in primo piano il futuro delle Terme, a cui collegare l'ottima performance del Canyon Park e del rafting ; una revisione degli assetti amministrativi che vadano verso una maggiore integrazione e interconnessione tra i comuni della Media Valle, per unire forze finanziarie, fare economie di scala, avere maggiore forza contrattuale con gli altri livelli della pubblica amministrazione e con le fondazioni bancarie, accentrare alcuni servizi, migliorare l'accesso alle innovazioni tecnologiche che permettono risparmio di tempi e risorse di bilancio; non ultimo, ripensare i servizi per la montagna, ormai spopolata, invertendo la tendenza, originata negli anni '80, della progressiva chiusura di scuole, servizi commerciali e la diminuzione del servizio di collegamento. Oggi ci sono bambini delle elementari che da Crasciana ogni giorno devono andare a San Cassiano per la scuola (2 volte 8 km più 4 km, di saliscendi e curve continue), tra pericolo e stress. Serve un progetto innovativo che permetta, almeno nella fascia della materna, di rimanere in paese. Ci sono ipotesi da approfondire ed esempi da seguire, anche nella nostra Regione.
Veniamo alla gestione delle terme. Qual è il suo giudizio sugli ultimi 20 anni?
Nella mia attività professionale ho avuto la possibilità di conoscere e frequentare tutte le terme toscane, da Chianciano a San Casciano dei Bagni o Bagno Vignoni, mentre, per turismo ho frequentato le più importanti strutture nazionali, da Bormio a Merano, veri modelli. Mi sono fatto quindi una idea ben precisa di cosa può far fare un salto di qualità a Bagni e lo abbiamo illustrato in un progetto che abbiamo presentato sia all'amministrazione comunale che a investitori istituzionali o privati. Non serve infatti un progetto per tirare a campare. Serve un grande progetto e un grande investimento, con servizi innovativi e all'avanguardia. Le risorse del PNRR potrebbero invece essere utili per il recupero del patrimonio storico-architettonico esistente. Oltre al curativo e sanitario, la via è quella del benessere, che deve strizzare l'occhio anche al cliente giovane. Dagli stabilimenti storici di Bagni Caldi intanto, fino agli stabilimenti diffusi sul territorio, alle ville, per cui è mancata, colpevolmente, anche la minima manutenzione. Mentre il grande spazio della ex Alce di Fornoli, in ultimo, con i suoi 100.000 mq, potrebbe ospitare in prospettiva un ulteriore sviluppo, per strutture più di taglio popolare e di divertimento. Troppo tempo è stato perso, prima con il C.e.p.l.a.t. poi nelle diverse gestioni. Noi contiamo anche sulla collaborazione dell'attuale proprietario dell'Hotel delle Terme, Lapolla, e sulla sua disponibilità ad essere parte dell'iniziativa. Allo stesso modo contiamo sul coinvolgimento della città, delle sue Istituzioni, dei suoi albergatori, essendo le Terme patrimonio ed occasione di sviluppo per Lucca e per tutta la provincia (come ad esempio per la Versilia in versione invernale).
Elezioni anche in altri comuni della provincia. Cosa farete? Lo scenario vede difficoltà nel centro destra, con la sua solita difficoltà a livello locale, e nel centro sinistra con le spaccature nel Pd tra Remaschi e Marcucci ed il 'caso' Del Ghingaro.
Il prossimo appuntamento elettorale della provincia coinvolge quattro comuni importanti, dal capoluogo Lucca a Camaiore, Porcari e Bagni di Lucca. Certamente daremo il nostro contributo ovunque nel senso, appunto, del civismo e della trasformazione. Cerchiamo progetti che dimostrino coraggio, trasparenza, innovazione nel linguaggio e nella pratica amministrativa, apertura alla novità, proprio perché ci troviamo in una fase delicata e di passaggio. La crisi del sistema politico italiano è sotto gli occhi di tutti. Se Atene piange, Sparta non ride. Il centrodestra e il centrosinistra sono ugualmente a corto di idee, di missione, di leadership, di senso. E tutto ciò si riverbera ovviamente sul livello locale. Da un lato, la ormai atavica incapacità del centrodestra di muoversi unitariamente, con una classe dirigente oggettivamente non all'altezza. Dall'altro un centrosinistra balcanizzato dai tanti personaggi in competizione tra loro a cui si aggiunge lo sfarinamento dei 5 Stelle, ormai inarrestabile. E' necessario slegare il destino della città e dei territori dalle bizze o dalle ambizioni smodate dei singoli.
Quindi cosa fare?
Unire il civismo e dialogare con l'associazionismo illuminato. Solo in seconda battuta, eventualmente, valutare un confronto con chi, tra le diverse sigle, dimostrerà volontà di mettersi in gioco e apertura alla comprensione di quelle istanze che stanno emergendo dalla società civile. Le sfide globali e locali che ci attendono pretendono una risposta condivisa, strategica e di lungo periodo.