”Genitore 1 e 2: iniziativa ideologica. L’amministrazione di Lucca si dissoci e chieda al Governo di archiviare questa decisione”. Lo dichiarano in una nota Marco Martinelli e Simona Testaferrata consiglieri comunali di Fratelli d'Italia al comune di Lucca.
"Nel mezzo di un'emergenza sanitaria ed economica – aggiungono i consiglieri Martinelli e Testaferrata - il ministro dell’interno Lamorgese non trova di meglio da fare che ripristinare le diciture ‘genitore 1’e ‘genitore 2’ sulle carte d'identità dei minori di 14 anni, cancellate nel 2018 in favore dei termini madre e padre".
"La realtà - attaccano gli esponenti di Fratelli d'Italia - è che dietro questa azione c'è una visione ideologica della identità del bambino, che trova nell’imporre questo nuovo lessico una delle più subdole strategie per smantellare il diritto naturale, riconosciuto anche dalla nostra Costituzione. Basta con queste pratiche che richiamano alla teoria Gender. Nessuno potrà mai cancellare il fatto che ogni bimbo è figlio di un padre e di una madre".
Risponde Aldo Grandi: cari Martinelli e Testaferrata la vostra battaglia è la Madre delle battaglie, ma nessuno, purtroppo, tra chi dovrebbe inalberarsi alzandosi e gridare il suo disappunto, lo fa a cominciare dalla Chiesa e da papa (sic) Bergoglio. Voi chiedete al comune di Lucca l'impossibile visto che la sua politica in tal senso si muove in tutt'altra direzione arrivando ad applicare un linguaggio di genere privo di senso all'interno degli atti amministrativi. Avete perfettamente ragione, ma le mamme, quelle vere in quanto donne, sanno benissimo che un bimbo ha una madre e un padre. Il fatto è che, essendo indaffarate a crescere i propri figli e a tutto il resto, pensano che queste siano quisquilie e che non abbiano importanza. Invece, purtroppo, sono dei subdoli tentativi di minare dalle fondamenta la nostra identità e, soprattutto, quella delle future generazioni. Perfino l'Islam è meglio di questa devastazione.