"Manco un giorno dal comune e mi reclamano subito a gran voce". Questo il commento del sindaco di Viareggio alla scritta comparsa nella notte su un muo del comune. L'ironia batte l'idiozia, non c'è dubbio, ma è altrettanto certo che a Viareggio Giorgio Del Ghingaro, sebbene abbia fatto molto meglio di tutti i suoi predecessori, sia inviso a buona parte degli elettori. Lui, però, è sempre stato uno di quelli che non si è mai curato, forse anche sbagliando a volte, di ciò che gli veniva detto contro, e ha sempre tirato dritto. La domanda, tuttavia, è un'altra: ha ancora senso restare a Viareggio quando un giorno sì e l'altro pure gli vengono mossi esposti, denunce, critiche senza pietà e scarso affetto?
Sempre oggi il sindaco dei 'cugini' d'oltre Quiesa così scriveva di buon mattino:
Ho visto più ricorsi a Viareggio che in tutta la mia vita precedente.
La lotta politica viene spesso trasformata in battaglia giudiziaria, in larga parte senza motivo, se non quello di far fastidio all’avversario del momento.
Le motivazioni per farlo, che in diversi casi diventano pretesti, si trovano sempre, basta cercare; un professionista che voglia un po’ di visibilità (e un compenso) pure; un giornale che faccia da gran cassa anche e il gioco è fatto.
Si ricorre, comunque vada, e si spera in bene. Opposizioni, esposti, denunce, querele, citazioni e chi più ne ha più ne metta, un susseguirsi di istanze da far girare la testa.
Cominciai col ricorso del terzo arrivato sulla mia vittoria elettorale ed ho proseguito in questi anni con i più vari, articolati, inverosimili surreali atti che io abbia mai visto. Ma tutto questo bailamme consuma energie, risorse, pazienza, e garantisco che serve tantissimo equilibrio per non dare di fuori.
L’ultimo ricorso vinto è quello di ieri, sulle procedure di aggiudicazione del Project relativo alla riqualificazione del Mercato di Piazza Cavour, che è stato definito dai giudici del tribunale amministrativo atto di “manifesta inammissibilità “.
Non credo ci siano parole per commentare.
Comunque, risolto anche questo, ci apprestiamo, come sempre ad affrontare il prossimo, che non sappiamo ancora se sarà civile, penale o amministrativo, ma sicuramente sempre di un ricorso si tratterà.
Di fronte a tutto ciò, davvero Giorgio Del Ghingaro vuol restare a Viareggio a dispetto dei santi? In consiglio comunale ha un solo voto in più, il Pd lo ha abbandonato a se stesso solo perché lui ha silurato la vice sindaco che, a suo avviso, pensava più al partito che al comune. Adesso i dem provano a stare buoni perché qualcuno, a livello più alto, teme che veramente Del Ghingaro molli tutto e sbarchi a Lucca a fare danni al figlio del notaio. Ma la sostanza resta ed è che al Pd Giorgione è sempre stato cordialmente e nemmeno tanto, sulle scatole. A nostro avviso sarebbe un motivo in più per emanciparsi definitivamente e sbattere al muro il suo complesso freudiano.
Ormai è questione di ore. A Lucca i suoi sostenitori lo stanno aspettando, ma non potranno attendere ancora per molto. Se non dovesse accettare di scendere in campo - ma sarebbe una pura follia - verrà adottato il piano B con Mario Pardini candidato appoggiato da tutte quelle forze che non si riconoscono con il Pd né con il centrodestra il quale, a dirla tutta, è in pieno marasma. C'è chi parla di un ritorno su Mario Pardini e sarebbe davvero il colmo. Da un anno dicevamo e consigliavamo questi soloni della politica locale di convergere sul nome di Pardini, ma non ci hanno mai dato retta e il risultato si è visto: un fallimento completo, uno sfascio totale. Pardini avrà il coraggio di fidarsi di coloro che, fino al giorno prima, lo hanno preso in giro?