"Ti comunichiamo che la tua richiesta di candidatura per il comune di Lucca non è stata approvata" si legge nel comunicato che lo staff del Movimento 5 Stelle ha inviato a Massimiliano Bindocci, portavoce dello stesso partito politico.
Il motivo? "Non vengo candidato per una scelta del M5S e senza un motivo - ha affermato il pentastellato - . Io non sono un sostenitore del governo Draghi e, personalmente parlando, sono imbarazzato perchè il movimento è cambiato, è diventato un'altra cosa".
In questi cinque anni in consiglio comunale (fino al 31 dicembre 2021) ha presentato 164 atti di cui 83 accessi, 36 mozioni e 45 interrogazioni che seguono i 149 atti di Fabio Barsanti e poi quelli di Remo Santini.
Ieri sera, ha fatto sapere Bindocci, si è svolta una riunione del M5S dal quale è emerso che verranno organizzati incontri con i candidati di opposizione. Con chi esattamente? Alberto Veronesi, Fabio Barsanti e Mario Pardini. Tutto questo per confrontarsi e 'passare il materiale raccolto' per poi fare una dichiarazione di voto, o meglio un'indicazione di voto che sceglierà chi sostenere.
Bindocci non si tira indietro, anzi. Intende prosegure il proprio impegno politico ma non si candida con altre liste. Politica a parte, la Gazzetta di Lucca gli ha chiesto un parere sull'inchiesta di Striscia la Notizia in merito alle vicende che hanno visto coinvolto Sitema Ambiente.
"Chiara Squaglia andrebbe fatta sindaco: le risposte di Susini e Romani sono imbarazzanti poichè negano i fatti".