Sono passati solo tre giorni dalla presentazione di Mario Pardini quale candidato del CDX alla casa del boia, ma nel frattempo sono cambiate tante cose. Proviamo a riassumere le novità.
Il CSX, che doveva seminare nel "campo largo" pare che, forse a causa della siccità, per ora si debba accontentare di un raccolto modesto.
Forse 10 anni faticosi e non particolarmente fruttuosi, nonostante un sindaco esperto del settore, hanno lasciato il segno. Tanto è vero che il loro candidato ricorre ancora alla vecchia politica del libro dei sogni cercando di evocare futuri progetti fantasiosi e poco concreti come le idee rigeneranti del Parco Fluviale. Lì dovrebbero come per incanto illuminare i giovani che lo frequentassero dopo le elezioni. Le vie del Signore sono infinite, ma dubito che i lucchesi, giovani o meno, si facciano irretire dalle solite promesse elettorali prive di credibilità.
Il Terzo Polo
IL terzo polo dopo il gran rifiuto del sindaco di Viareggio di capitanarne la lista, mi pare che stia mettendo insieme una lista assai composita di personalità con trascorsi recenti assai discordanti tra loro. Sono molto lieto che una persona assai valida come Franco Tronca, con cui ho collaborato al Ministero dell'Interno parecchi anni fa, si sia resa indisponibile ad una operazione non troppo intelleggibile. SiAmo Lucca oggi comunica che non si presenterà con una propria lista. Dispiace che il suo alfiere non si sia schierato con il CDX per motivi personali. Dispiace ancor di più che non abbia individuato nella candidatura di Mario Pardini, l'ideale prosecutore del impegno civico che ha contraddistinto il proprio mandato. L'augurio è che i singoli membri di questa lista non perdano di vista la loro naturale stella polare che sta nell'emisfero del CDX.
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Difendere Lucca, infine, ha dichiarato per bocca del suo leader Barsanti che scenderà in campo. Anche questa credo sia una buona notizia.
Infatti la sua è stata una voce che non ha mai mancato di informare i lucchesi del punto di vista opposto a quello dell'amministrazione Tambellini/Raspini. Il lavoro paga, al contrario dell'inerzia progettuale e realizzativa di chi ha lasciato Lucca peggio di come l'aveva trovata.