Anno XI 
Lunedì 11 Agosto 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da carmelo burgio
Politica
11 Agosto 2025

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Tranquilli, m’impongo di racchiudere ogni mio articolo in 20 minuti di sforzi (miei) e in pochi minuti di lettura (vostra), per cui vi abbuono scientifiche spiegazioni tettoniche, geologiche, ingegneristiche, naturalistiche, ambientalistiche, che affollano i social, e credo pochissimi abbiano tempo per scorrere con lo sguardo e, soprattutto, possiedano il know-how per capire.
Non avendo cognizioni tecniche, devo ritenere che nessun governo accetti di realizzare una tale opera se non sia certo che starà in piedi. In caso contrario non solo non avrebbe più possibilità di restare a galla, ma i suoi componenti avrebbero la carriera stroncata per sempre.
Estrinseco pertanto un distillato del mio pensiero, spero buono per ogni palato, previo doverose premesse.
Originario della “inner Sicily”, conosco le strade dell’interno, e le ferrovie principali (?) e quelle a gasolio. Ho percorso per lavoro anche la “Inner Calabria”, constatando comunque che la conclusione della Salerno-Reggio abbia fatto guadagnare qualche ora a chi si muoveva da nord a sud e viceversa su quell’asse.
Per lavoro ho avuto a che fare con più di qualche mafia e l’ho trovate attrezzatissime non solo al sud che dette loro i natali, ma anche in Padania e a Roma.
Mi basta poi il ricordo di Milano EXPO 2015, per sganasciarmi dalle risate. Su come sia penetrata la ‘ndrangheta, e quanto poco le istituzioni politiche abbiano fatto. Cito solo – già fatto, ma repetita iuvant – il caso della riduzione da 5 gg. lavorativi a 3 del tempo concesso alle Forze di Polizia per procedere alla raccolta delle informazioni necessarie per concedere – ad opera della Prefettura – la provvisoria certificazione antimafia. Questa consentiva di partecipare all’appalto, magari aggiudicarselo, e – se il lavoro era relativamente ridotto – concluderlo e maturare il diritto al pagamento. Potevamo “poi” scoprire chi c’era dietro la sartina 92enne Amministratore Delegato della società, ma questa aveva intascato, e magari era stata pure liquidata. Ah beh, allora c’era un governo targato PD, quello che combatte le mafie “passatepresentifuture”, come insegnano al catechismo riveduto e corretto a via delle Botteghe Oscure. E si diceva anche che parcellizzando gli appalti fosse tutto più semplice, non avvedendosi che, con le regole in vigore, lavoro breve corrispondeva a incasso più rapido.
Al sud serve fare/migliorare porti, strade, ferrovie, ospedali .. boh, diciamo TUTTO. OK. Se le infrastrutture presentano difformità così evidenti rispetto ad altre aree d’Italia, la responsabilità va accollata a tutti i governi, dal 1860 ad oggi, senza dimenticare quel che NON fecero manco i Borbone.
Intanto, giusto per puntualizzare, questo governo le rate del PNRR le sta rastrellando tutte senza intoppi, a differenza di qualche osannato partner.
Qualsiasi settore richiede soldi, risveglia appetiti mafiosi, e se investi in uno non puoi pensare contestualmente all’altro, perché i soldi non sono infiniti.
Vado al sodo. 
Qualcosa va fatto e da qualche parte si deve cominciare. Comunque ci sarà chi protesterà se si mette da parte THE BRIDGE e si pensa alle strade interne. Le priorità non son uguali per tutti. C’è chi privilegerebbe gli ospedali, chi le scuole, chi il reddito di cittadinanza, chi le ferrovie, chi i banchi a ruote, chi le strutture turistiche, chi le cucce dei cani. Chi governa decide, questa è democrazia. A chi non va protesti, beninteso civilmente. 
La mafia va dove sono i soldi. Ridicolo pensare si cerchi di tuffare sugli appalti di THE BRIDGE, e non su quelli in Piemonte o Veneto. Basta combatterla, e abbiamo i mezzi tecnici e giuridici.
I Siciliani, prima di riversarsi in strada a piangere, pensino a quanti soldi fanno gettare via in vitalizi per loro insigni rappresentanti politici locali, dei quali in qualche caso traggono benefici i nipoti. O agli stipendi fuori misura degl’impiegati regionali, o al rapporto cittadinanza/impiegati comunali che vede organici a dir poco gonfiati rispetto al resto d’Italia: come se l’impiegato siculo sia un imbecille e ne vadano assunti 2 o 3 per far ciò che farebbe un solo collega di Busto Arsizio (che magari è pure lui oriundo siciliano). O alla pressochè totale inattività di alcune delle Giunte Regionali succedutesi, pronte a volte a non far mai raggiungere il numero legale di presenze, pur di non discutere la riduzione degli “onorevoli regionali”. O a come si svolgono male i controlli sui lavori pubblici, se a volte ci vuol poco perché si verifichino cedimenti dovuti a scarsa qualità del cemento armato, delle fondamenta, del progetto. Carenze che avrebbero dovuto essere vagliate da loro rappresentanti profumatamente pagati. Non dal ministro Salvini, dal duce del fascismo, dal re d’Italia, da Franceschiello.        

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