L’estate è la stagione degli amori e dei tradimenti. C’è il tradimento dell’amato/a e quello degli ideali, il tradimento religioso e quello politico. Don Giovanni e Giuda, Bruto e Cassio, Stalin e, ma sì, Scilipoti.
La storia dell'umanità è fondata sul tradimento, a cominciare da quello di Eva che tradì l’impegno a non consumare il famoso frutto… I tradimenti continuano e a subirne, però, nella maggior parte dei casi, sono le donne.
In un caldo giorno di questa estate incontriamo per caso una donna bella, fiera dei suoi valori e ideali, di fronte ad un caffè. “Ci prendiamo subito” e capiamo di avere molti punti in comune.
A differenza di noi, ha ancora una grande voglia di cambiare le cose, di riportare i valori della lealtà, dell’amicizia non solo nella vita personale, ma anche nell’impegno politico. Questa donna ha un nome: Elena Bardelli. Ma chi è Elena Bardelli si chiederà il lettore.
Elena Bardelli, 53 anni, abita a Serravalle Pistoiese e da oltre trenta anni è docente nelle scuole superiori a Pistoia. Sempre vivo nel suo cuore il desiderio di fare oltre all’insegnamento qualcosa di più per questa nostra società. Così decide di impegnarsi in politica per essere più vicina ai bisogni dei cittadini e mettere le sue capacità a loro servizio. Nel 2012 viene eletta consigliere comunale nel suo comune di residenza nelle file del PdL. L’anno dopo entra in Fratelli d’Italia, crede in questo progetto anche perché condotto da un “comandante Donna” e che donna Giorgia Meloni.
Elena diventa cofondatrice del partito nella provincia di Pistoia. Nel 2017 eletta consigliere comunale a Pistoia con la giunta Tomasi, che governa attualmente la città dopo 70 anni ininterrotti di egemonia della sinistra. Nel 2020 lascia il consiglio comunale di Pistoia per diventare portavoce comunale del partito a Serravalle. Da questo momento inizia la sua odissea. La vicenda politica si intreccia con vicende giudiziarie ancora in corso. È stata contestata dal partito locale e, poi, fatta fuori senza pietà e diritto di contraddittorio perché troppo di destra e “meloniana”.
Ecco la nostra intervista.
In una recente intervista rilasciata dall'attuale portavoce comunale di Serravalle Pistoiese, nominato dopo la sua destituzione, quest'ultimo le rivolge accuse molto gravi.
Non desidero entrare nel merito della mia destituzione, poiché il portavoce sarà chiamato a rispondere delle affermazioni fatte nelle sedi opportune. Dico solo che è facile denigrare le persone sui giornali poiché non si può essere contraddetti; è molto più difficile farlo in loro presenza. A me è stato sempre impedito il contraddittorio e il diritto alla difesa. Infatti il sig. Cangemi, come del resto i vertici provinciali e regionali, si è sempre sottratto a confronti con la sottoscritta e il suo gruppo di tesserati, ignorando le richieste di riunioni e assemblee. Chi scappa in genere ha paura. Oltretutto i commenti di critica comparsi sulle pagine Facebook del partito, dove l'intervista è stata pubblicata, sono stati rimossi a conferma di un atteggiamento dispotico che non ammette diversità di vedute e nemmeno la verità. Sono credibili tali esponenti politici? Predicano la libertà di pensiero ed espressione e sono i primi a tappare la bocca agli altri.
Ma che cosa è successo negli ultimi mesi nel partito a Serravalle Pistoiese?
Sono stata nominata portavoce comunale di Serravalle Pistoiese nel gennaio 2020, dopo che il Coordinatore Provinciale ha preteso le mie dimissioni dall'incarico di Consigliere Comunale di Pistoia, poiché sosteneva che due cariche non si possono tenere (lui quante ne ha?). A partire dalla mia nomina sono stata subito osteggiata dal gruppo consiliare FdI appena costituito. Ero ritenuta troppo "meloniana" e ligia alle linee del partito e di conseguenza di intralcio alla politica cosiddetta "trasversale", inaugurata nel mio comune dal coordinatore provinciale, senatore La Pietra e dai tre consiglieri comunali. Uno di questi è arrivato perfino a cercare di convincere i miei tesserati, all'inizio più di quaranta, a chiedere le mie dimissioni perché non gradita al coordinatore provinciale e al gruppo consiliare.
E adesso cosa farà dopo questo tradimento.
Continuerò a impegnarmi, come ho sempre fatto, per il bene dei miei concittadini, ascoltando i loro problemi, le loro esigenze e le loro richieste, cercando una soluzione. Perché questo dovrebbe fare la buona politica, in cui non smetto di credere, nonostante tutto. Il Coordinatore Provinciale, una volta destituita, avrebbe voluto che smettessi di accogliere le istanze dei cittadini perché non legittimata. Segno che per il partito solo a parole i cittadini sono al primo posto. E siccome ho continuato a mettermi a servizio della comunità civile il senatore La Pietra ha chiesto pure la mia espulsione dal partito.
Ci sono secondo lei altre situazioni come la tua nei partiti? Perche’ tanto accanimento in una donna e nelle donne?
Prima di quanto successo, francamente non mi sono mai posta il problema della condizione delle donne nel partito, anche perché Fratelli d'Italia invita le donne all'impegno politico, credendo nelle loro doti e capacità. Oltretutto il presidente è una donna. Quando la mia situazione è stata conosciuta al di fuori di Pistoia, mi hanno contattato diverse donne, toscane o di altra provenienza, tutte iscritte a Fratelli d'Italia o Lega, le quali, incuriosite dalla mia vicenda, mi hanno rivelato di avere anche loro problemi con i vertici locali di sesso maschile, inclini troppo spesso a impartire ordini, ad essere "obbediti" e a non gradire critiche e osservazioni. Insomma le donne pensanti in politica non vanno bene. Fanno carriera quelle che eseguono gli ordini senza contraddire o commentare, quelle che non "rompono".
Giorgia Meloni secondo lei sa o fa finta di sapere scegliendo il male minore per il suo progetto?
Me lo sono spesso domandato in questi ultimi mesi. Le ho scritto diverse volte, da donna a donna. Spero che abbia letto. Se sapesse e non facesse niente sarebbe grave. Allora ci saremmo tutti sbagliati sul suo conto: sarebbe una ipocrita, che predica bene e razzola male, come si è soliti dire. Personalmente la stimo molto e ancora di più dopo aver letto il suo libro. Penso che il problema siano i suoi rappresentanti sul territorio, che forniscono versioni di comodo sulle situazioni. Per questo la inviterei a un maggiore controllo personale, pur rendendomi conto della difficoltà per la moltitudine dei suoi impegni: ne va pero’ del suo partito.
Come vede il suo futuro e il futuro del nostro Paese?
Mi vedo come insegnante soddisfatta della propria difficile professione. Sarei inoltre felice di poter continuare il mio impegno a servizio della comunità civile di Serravalle, se possibile all'interno delle istituzioni. Riguardo al nostro Paese sono abbastanza preoccupata. L'Italia a ostaggio ormai da diverso tempo di governi non legittimati dal voto dei cittadini, imposti dall'alto, dove politici più o meno incompetenti fanno esclusivamente gli interessi dell'UE e dei partiti di appartenenza fingendo di mettere al primo posto le esigenze degli italiani.
Adesso è in atto anche il tentativo di limitare le libertà personali e controllare i movimenti. Siamo ancora in democrazia?
In questa calda estate il dubbio è forte se siamo in democrazia o in una “finta democrazia” una cosa è certa però il tradimento non passa mai di moda, ma ci saranno sempre donne che non tradiscono mai, quelle che hanno valori che sono incastrati nella testa come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare. Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o scontato, non le amiche, non la famiglia, non gli amori che hanno voluto, che hanno cercato, e difeso e sopportato. Quelle che regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive. Quelle donano l'anima, perché un'anima da sola, è come una goccia d'acqua nel deserto, ma tante gocce fanno un oceano.