Non si riesce a scovare il verme che ha offeso la moglie del candidato del centrosinistra Francesco Raspini la sera del ballottaggio. Si tratta di un candidato a consigliere comunale di un partito a sostegno di Mario Pardini, ma l'autore non ha avuto fegato e dignità, ha preferito fare e restare un verme. Di questi rettili il nuovo corso politico lucchese non ha certo bisogno. Anche Gemma Urbani è stata umiliata in centro la sera stessa, ma nessuno, dal centrosinistra, ha chiesto scusa. Anche da questa parte i vermi strisciano e priliferano.
Eppure i più vermi di tutti, veri e propri serpenti a sonagli che meriterebbero di avere la testa mozzata con un sol colpo in senso, ovviamente e a scanso di equivoci (sic!), metaforico, sono quelli che se la sono presa con Beatrice Venezi, una donna, una splendida donna, un direttore d'orchestra o direttrice secondo gli adepti della Nuova Grammatica Universale, che aveva semplicemente manifestato il suo appoggio alla coalizione di centrodestra spiegandone anche i motivi, una figura di grande rilievo nel panorama musicale internazionale alla quale, una settimana sì e l'altra pure, quotidiani e riviste di prestigio chiedonoe pubblicano interviste.
Le hanno scritto, sui social di tutto, ma crediamo che quanto vergato da un anonimo signore, anche lui un eunuco senza attributi, e che pubblichiamo in questo screenshot, basti a comprendere la demenza, la malvagità, l'idiozia, l'imbecillità che si nascondono in certi individui realmente inutili e senza senso:
Prima o poi il video te lo faranno a testa in giù, come meriterebbero tutti i fascisti. Vergognati.
Beatrice Venezi era, semplicemente, apparsa in un breve video all'interno di Palazzo dei Bradipi la sera della vittoria di Mario Pardini manifestando appieno e con tutto il diritto di farlo, il proprio entusiasmo. Del resto non si capisce perché, se un sindaco rude appena rieletto come Alessandro Tambellini abbia festeggiato mostrando la bandiera degli zingari e danzando in piazza con un immigrato di colore, una donna per di più intelligente, giovane e bella, non possa gioire per lo schiaffo che, finalmente e dopo dieci anni, la città di Lucca ha rifilato a questa truppa di peracottari dagli occhi foderati di prosciutto.
La verità è soltanto una: lei è bella, loro, tutti indistintamente, sono solamente delle bestie e nemmeno possono augurarsi o sperare di poter spezzare l'incantesimo e tornare ad essere umani grazie all'amore di una fanciulla: quale fanciulla, infatti, potrebbe innamorarsi di soggetti simili?
Da parte nostra, adesso che abbiamo appreso l'intenzione di Beatrice Venezi di assumere e ricoprire un ruolo importante all'interno del progetto culturale della nuova amministrazione comunale, non solo piena e incondizionata solidarietà, ma la convinzione che per questa città di cadaveri viventi, finalmente può aprirsi un Nuovo Avvenire. Non sarà, magari, la scoperta dell'America, anno di grazia 1492, ma non importa, quel che conta sarà essere presenti e non cedere mai ad un nemico viscido che striscia perché incapace di stare in piedi.