Vorrei intervenire a titolo personale, ma, credo anche di poterlo fare a nome di Salviamo la Manifattura, sugli attacchi rivolti da taluni esponenti del PD ai comitati che in questo anno e mezzo hanno lavorato per far capire alla città e al Comune che stava commettendo un grave errore: "sponsorizzare" (perché di questo si è trattato) il progetto di Fondazione/Coima. Questi attacchi sono inqualificabili e di infimo profilo politico. Lo stesso Panchieri si è più volte sperticato per sostenere la pubblica utilità del progetto... Ecco, dovrebbero interrogarsi nel profondo invece di pensare che sarà sufficiente ripetere il solito ritornello che taccia di "destra" chiunque minaccia il loro piccolo potere.
Capimmo fin dall'inizio che non potevamo appellarci alla politica secondo le solite logiche e gli schieramenti ideologici, schemi che in gran parte non hanno nemmeno più tanto ragione di essere, almeno a livello amministrativo in una città come la nostra. Piuttosto occorreva rivolgersi alla "Politica", alla politica con la P maiuscola, ovunque essa si trovasse. Cioè a coloro che veramente credono che il sentire politico promana da una carica e da un piacere interiore, da un sentire morale, dalla voglia di condividere, di comprendere, da una visione, dalla voglia di cambiamento e di miglioramento.
La parola d'ordine fin dall'inizio fu dunque "Trasversalità". Parlare e confrontarsi cioè con chiunque capisse e avesse voglia di lavorare per il bene dei cittadini e per cambiare Lucca, risvegliandola in maniera profonda da questo torpore.
Ecco, questo è quello che ci ha mosso. E lo abbiamo detto e chiesto a tutti, soprattutto al PD (con gli appelli all'Amministrazione) che è rimasto sordo! Fino ad oggi quando ha dovuto ammettere la triste realtà.
Dovrebbero essere proprio gli esponenti di questa maggioranza a chiedersi se il loro modo di fare politica è conforme alle nuove esigenze. Perché la politica oggi è come l'economia per il clima: deve essere sostenibile!
Le vecchie logiche, i vecchi discorsetti, accordicchi, poltroncine, non reggono più. Oggi occorre parlare chiaro, crederci, ascoltare, condividere, avere visione, competenze! Questo ci chiede l'Europa e la storia, oserei dire.
Da cittadino rivendico questa piena libertà di rivolgermi a tutti coloro che facendo politica in tutti i modi possibili, hanno capito che oggi tutto è diverso e hanno risposto. Alcuni sono stati di destra, ma altri politici che hanno lavorato nei comitati sono di sinistra! E rivendico il diritto di non essere etichettato perché ho collaborato con persone che fanno politica attiva, che si sono dimostrate di alto senso civico, capaci, fortemente motivate, democratiche (molto di più di chi ha dimostrato solo arroganza in questi mesi). Io giudico la destra e la sinistra (ammesso che abbia un senso) dal cuore e dall'anima e dall'intelligenza di ciascuna persona, non certo dagli slogan che camuffano intendimenti egemonici.
Anzi voglio ringraziare pubblicamente a titolo personale (io personalmente ma anche loro come persone) i politici che ci hanno dato con passione una mano fortemente attiva (ad esempio con il costante accesso agli atti dell'Amministrazione, ma anche con il loro contributo di pensiero e azione): Remo Santini, Massimiliano Bindocci, Fabio Barsanti, Alessandro di Vito, a cui aggiungerei anche Elisa Montemagni che si è impegnata (e credo si darà da fare) per portare avanti il processo partecipativo (che il Partito "Democratico" ha bocciato in Regione!), aggiungo infine Moreno Bruni che ha condiviso le nostre impostazioni e Giulio Strambi che mi fornì la sentenza che dimostrava chi sarebbe stato titolare del diritto di proprietà dell'immobile. Tenete presente che tutti questi nomi che ho fatto (insieme ai comitati) si sono battuti affinché la Manifattura restasse e resti pubblica! Non dico altro. Qualche voce critica nel PD privatamente mi ha da tempo manifestato riserve sul modo di portare avanti le cose della città in quel partito, ma non mi azzardo a fare nomi. Sia chiaro: la vera partita comincia ora!