"Il fiume e la Città" fu l'iniziativa con cui, a metà anni ottanta, l'allora capogruppo del PCI al Comune di Lucca Silvana Sciortino riuscì a far avviare un percorso che centrò una ritrovata attenzione e la riqualificazione del parco fluviale e il Serchio.
Trentacinque anni dopo, è l'associazione "Sinistra con" a riprendere con forza quell'intuizione, al tempo davvero innovativa: per proseguire l'impegno che, in questi ultimi anni, il gruppo consiliare ha portato avanti per la piena valorizzazione del lungoserchio.
L'appuntamento è per sabato 17 luglio, alle ore 17,00, nel parco della fattoria urbana "Riva degli Albogatti" a Nave sul fiume, per un incontro pubblico che si chiamerà proprio "Il fiume e la Città, 35 anni dopo proseguiamo l'impegno di Silvana Sciortino per il Serchio e il parco fluviale". L'iniziativa continuerà alle ore 20, con una cena conviviale; con la visione del filmato realizzato da Gianni Quilici per la manifestazione di Silvana Sciortino nel 1986; con la musica delle giovani B-Top. Per informazioni, e per prenotarsi alla cena, si può inviare una mail a
"Ristamperemo la pubblicazione "Il fiume e la Città", che fu realizzato come documentazione dell'iniziativa portata avanti dalla Sciortino, e che vede interventi tra gli altri di Petroni, Mencacci, Ciampoltrini, Sereni e Quilici – spiega l'associazione "Sinistra con" - Merita sottolineare il valore dell'iniziativa per quegli anni. Il PCI lucchese, forza di opposizione e non scevro da limiti di "minoritarismo", seppe misurarsi in concreto con uno dei temi più innovativi del pensiero dell'ultimo Enrico Berlinguer, quello dell'ambiente, e proporlo da forza di governo al dibattito e alla riflessione dell'intera città, a partire dal rapporto identitario del Serchio con Lucca ed i lucchesi. Era passato appena un decennio dall'uscita del romanzo "La morte del fiume" con cui Guglielmo Petroni aveva vinto il premio Strega e che mostrava in tutta la sua evidente gravità la condizione del Serchio, con le sponde piene di rifiuti e con l'acqua marrone e marcescente: emblema del conflitto che pareva insanabile tra tutela dell'ambiente, sviluppo e lavoro che le cartiere già allora garantivano. Oggi la situazione del Serchio e del parco fluviale è certamente migliorata, ma c'è ancora da fare. E la crisi climatica globale con tutta la sua evidente drammaticità impone di fare molto di più e più in fretta. Di farlo dovunque, a partire dalle città e dai territori. I fiumi, le acque, quindi per noi il Serchio, sono una risorsa determinante per il futuro del pianeta e devono essere al centro di una vera e propria mobilitazione popolare nei prossimi decisivi anni. Lavoriamoci come ci ha insegnato Silvana ormai tanti anni fa: con passione, impegno, visione e assieme con la concretezza dell'amministrazione attenta anche alle piccole scelte".