Non bastava, alla sinistra locale e non solo, il tema del fascismo risorgente al quale, ormai, non credono più nemmeno i bimbi allevati nei gulag ex sovietici che, tra l'altro, esistono ancora. Adesso, non avendo più niente, salvo i clandestini che continuano ad arrivare (in)disturbati, i politici e gli pseudointellettuali foraggiati dalle case editrici fiancheggiatrici del mainstream si sono gettati a capofitto su Lgbtqhmnprstvz (ogni giorno si aggiunge una lettera nuova) e Covid. Sì, perché la più grossa catastrofe che poteva colpire la Sinistra e i suoi lacché è stata la fine dell'emergenza sanitaria e il non poter più governare in base alla paura instillata a tutti i livelli sapendo bene che, alla fine, la maggior parte dell'umanità, non aspetta altro che quello.
Così, non appena un quotidiano di Lucca ha diffuso la notizia dell'apertura di uno studio medico da parte di Lucca Consapevole con l'obiettivo di verificare eventuali danni collaterali successivi alle vaccinazioni, apriti cielo. Appelli al presidente della Regione Eugenio Giani (ogni volta che citiamo il suo nome veniamo colti da un improvviso attacco di depressione acuta) e richieste al sindaco Mario Pardini di pronunciarsi-dissociarsi - ma da chi?, ma da che cosa? - rispetto all'iniziativa. E fa bene Pardini, che sarà anche ex democristiano, ma scemo non è anzi, tutt'altro, a non rispondere nemmeno perché, probabilmente, anche lui ha capito come funziona il giochino: i giornali, quasi tutti schierati dalla loro parte, soprattutto, in quella fogna chiamata Roma dove si fa e si disfa, ma, in particolare, se magna, alzano la palla e, poi, arriva il politico di turno che schiaccia.
Noi che, ovviamente, non essendo vaccinati, ma rispettando chiunque abbia compiuto una scelta diversa, sapevamo della nascita e dell'esistenza della struttura di Lucca Consapevole da un pezzo, ma avevamo evitato di occuparcene sia perché, francamente, attendevamo che prendesse corpo come iniziativa sanitaria meritevole sia per il fatto che i suoi fondatori tra cui l'amico e persona degna nonché appartenente ad una famiglia tra le migliori che abbiamo incontrato a Lucca, Massimiliano Marchi, avevano scelto di non darsi in pasto alla visibilità nonostante lo strepitoso successo riscosso in brevissimo tempo.
E' veramente disgustosa l'opera di mistificazione e denigrazione posta in essere da coloro che, al contrario, per il ruolo che svolgono, dovrebbero, prima di aprire la bocca, sciacquarsela più volte. Ma il colluttorio dell'onestà intellettuale, purtroppo, non solo non è in vendita, ma, a quanto pare, se lo fosse, avrebbe un prezzo non accessibile ai più. Lo studio medico di Lucca Consapevole è una scelta di alcuni professionisti tutt'altro che mentecatti, di portare avanti le cose in cui hanno creduto e per le quali hanno subìto ogni tipo di discriminazione.
Alla luce di quel che è accaduto, Green Pass in primis, ma anche vaccini a go-go, si sono rivelati tutt'altro che adatti a fronteggiare la presunta pandemia quanto, invece, a sollecitare-solleticare i peggiori istinti dell'essere umano, da quello dell'isolamento forzato, alla caccia all'untore, dall'odio verso il diverso - perché i diversi, alla Sinistra, interessano solo se la pensano come loro - alla volontà e godimento estremo nel vederlo morire a poco a poco. E cosa c'è di male se qualcuno, alla fine di tutta questa storia, sceglie di andare a vedere e controllare se esistono effetti collaterali dannosi per chi, più o meno consapevolmente, ha scelto di iniettarsi nelle vene un antidoto contro i virus da pipistrelli?
C'è che la stragrande maggioranza degli italiani, popolo che non piace al resto dell'Europa perché troppo indisciplinato e poco incline, almeno un tempo, a farselo mettere sotto la coda senza, quantomeno accorgersene, si è fatta inoculare tre o quattro dosi di vaccino - e viste le scorte acquistate a prezzo non popolare c'è da pensare che si possa e voglia arrivare anche a dieci - non per convinzione, ma per necessità. E ora che ha scoperto quanto il vaccino stesso non sia servito granché ad evitare il contagio - abbia, cioè, funzionato, per dirla in parole povere e senza francesismi, come il cazzo alle vecchie e ci perdoneranno queste ultime per averle chiamate in causa - voglia conoscere che cosa si sia iniettato e, soprattutto, a che cosa è servito.
Massimiliano Marchi e lo staff dello studio medico hanno accusato il quotidiano di averli messi, sostanzialmente, alla gogna e, così dicendo, hanno inviato un documento con richiesta di pubblicazione che abbiamo ricevuto anche noi e che pubblichiamo non per contestare-criticare l'operato dei colleghi di cui, francamente, non ce ne frega alcunché. Quanto, piuttosto, perché dalla nota stessa si può capire che cosa sia, effettivamente, questa iniziativa che, lo ripeteremo fino all'infinito, costituisce un esempio di quella democrazia e di quella libertà che, in altri Paesi, è solo lontanamente immaginabile.