Anno XI 
Sabato 7 Giugno 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Politica
17 Giugno 2022

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Il candidato sindaco di Lucca, Mario Pardini, continua a tenere alta l'attenzione degli elettori, in vista del ballottaggio, parlando del piano operativo comunale.

"Vogliamo ripensare il Piano Operativo Comunale - esordisce -, che è l'elemento su cui si incentra lo sviluppo economico e sociale di Lucca, ovvero che segnerà la vita dei cittadini e delle imprese del territorio per i prossimi venti anni. Quindi non si tratta solo di uno strumento urbanistico, ma anche e soprattutto di uno strumento di governo del territorio in senso più ampio e di indirizzo dello sviluppo della città e del suo territorio". 
"Lo vogliamo riscrivere - afferma - perché il Piano Operativo adottato dall'Amministrazione Tambellini - che si ripresenta dopo dieci anni di governo nella candidatura del suo delfino del Pd Francesco Raspini, nel segno della continuità - presenta forti criticità dal punto di vista formale, (in quanto non conforme al Piano Strutturale e redatto sulla base di dati vecchi ed errati) e sostanziale. In poche parole il Piano Operativo del Pd se non sarà ritirato e rivisto porterà a un blocco ed a un congelamento dell'intero territorio di Lucca a causa della sua eccessiva complessità, incoerenza e presenza di una moltitudine di norme confuse e capestre, comportando il mancato raggiungimento dell'obiettivo di tutela e rivalutazione del nostro territorio, causando al contempo gravi danni all'economia locale ed al benessere dei cittadini".
"La crisi che il Piano Operativo dell'amministrazione uscente - dichiara - sarà in pratica la causa di una vera e propria crisi del settore ed a tutti quelli ad esso collegati, con relative ripercussioni sulla famiglie lucchesi ed al deperimento del territorio, sia dal punto di visto socio-culturale che di bellezza e vivibilità. Attraverso tutte queste evidenze del Piano Operativo attuale non emerge una vera visione dello sviluppo economico e sociale di Lucca nei prossimi decenni, ma la solita gestione pachidermica e basata sulla "navigazione a vista" senza obiettivi nel lungo periodo tipica della politica rappresentata dal Pd e dal suo pupillo Raspini che ora si candida al governo del Comune di Lucca facendo risibilmente finta di essere un volto nuovo".
"Invitiamo tutti i cittadini ad un atto di responsabilità nei confronti della loro comunità - conclude -, andando a votare al ballottaggio del 26 giugno il cambiamento, per permettere a Lucca di liberarsi dalle catene di una burocrazia inutile e dannosa, e strumentale solo al perpetuare una consorteria di potere che dura ormai da un decennio".
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