Non abbiamo mai avuto parole particolarmente tenere per il sindaco di Pietrasanta Alberto Giovannetti anche se, a onor del vero, nemmeno mai lo abbiamo castigato in maniera virulenta. Ciònonostante non abbiamo potuto non accogliere con favore la decisione del consiglio comunale della Piccola Atene che ha rifiutato di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini concessa nel lontano 1924, quando tutti quelli che adesso aprono bocca e farneticano e sproloquiano, erano di là da venire.
Abbiamo letto i commenti del presidente della Regione Eugenio Giani e dell'assessore alla cultura e alla memoria Alessandra Nardini e ci domandiamo come sia possibile che esista un assessorato alla cultura e alla memoria che invece di fare quel che dovrebbero fare tutti coloro che tengono a mentenere vivo il ricordo del passato - proprio perché non si ripeta più - tendano a cancellare lo studio del passato e della sua memoria. E' per questo motivo che le università del nostro disgraziato Paese pullulano di docenti che sono tutti fuoriusciti da enti ed associazioni che hanno a che fare con l'ideologia dell'antifascismo ancor più che con lo studio del fascismo, di ciò che esso ha rappresentato, ma, soprattutto, del perché sia stato possibile che così tanti italiani e non tra i più stupidi, vi abbiamo creduto e siano anche andati a morire per esso.
Purtroppo il cancro della Sinistra è una malattia incurabile e inguaribile.
«Mentre infuria una guerra sanguinosa alle porte dell’Europa voluta da Putin e assistiamo a numerosi casi di rigurgito nazifascista e a pochi mesi dal centenario della marcia su Roma, da Pietrasanta, terra di cultura, sarebbe potuto arrivare un segnale di amore per la democrazia e la pace, e invece giunge ne arriva uno completamente opposto che ci lascia dispiaciuti e indignati». Queste le parole dei due esponenti della giunta regionale la cui preparazione storica e culturale sul Ventennio ameremmo conoscere e se il predecessore di Giani, Enrico Rossi, ci assalì verbalmente perché gli volevamo regalare un libro, I giovani di Mussolini, senza nemmeno sapere di cosa si trattasse - conteneva decine di testimonianze anche di antifascisti - ma solo per il titolo, l'attuale presidente della Regione non gli è da meno. Anzi. Cosa c'entra Putin con Mussolini e la revoca della cittadinanza? Dove sono i rigurgiti nazifascisti di qualche idiota nostalgico e perché non vedere ciò che l'Islam sta provocando nei Paesi occidentali Italia compresa?
Siamo e stiamo diventando sempre più simili all'accozzaglia di ignoranti a stelle e a strisce d'oltreoceano, i quali distruggono le statue di Cristoforo Colombo perché razzista. Andando avanti di questo passo perché, allora, non giudicare positivamente o comprendere anche i talebani e i macellai dell'Isis che hanno distrutto e distruggerebbero il nostro passato solamente perché contrario alla loro fede?
Quindi, con questo ragionamento, a seconda di chi sta al potere, la Storia dovbrebbe essere riscritta come le favole e i film per bambini della Disney solamente per andare incontro al nuovo Pensiero Unico Dominante?, alla teoria Gender?, ad un Mondo Nuovo dove il vecchio non esiste più e viene riscritto?
Questo, cari esponenti della Sinistra radical chic-choc, lo potete fare con le centinaia di migliaia di giovani a cui avete imposto la mascherina per affrontare una emergenza sanitaria con cui avete addomesticato le menti e addormentato le coscienze. Non con noi. Non con chi, come chi scrive, si è sciroppato talmente tanto di quel passato di destra e di sinistra da potervi sommergere per ore nella vostra allucinante cultura dell'ignoranza e della superficialità.
Nel 1924 Benito Mussolini era a tutti gli effetti capo di un Governo che non aveva ancora distrutto ogni libertà come accadde di lì a poco, che non aveva ancora votato le leggi razziali o abbracciato la Germania di Hitler, che non aveva ancora aggredito l'Etiopia né preso parte alla guerra di Spagna, che, soprattutto, non aveva mandato a morire centinaiai di muigliaia di giovani italiani, quella sì, la meglio gioventù, sui fronti di mezza Europa e dell'Africa per le sue mire esapnsionistiche e manie di grandezza. Quel Mussolini che ha distrutto l'Italia causando la più grande tragedia della sua storia, è finito appeso con la testa all'ingiù a piazzale Loreto e se qualcuno, adesso, si sdegna di fronte a quelle scene oggettivamente infamanti per chi le ha poste in essere, non si può dimenticare che la Storia non si fa a posteriori cambiando la scenografia e, magari, anche il contenuto. La Storia è.
Revocare la cittadinanza a Benito Mussolini non avrebbe avuto e non ha alcun senso. Egli appartiene, a tutti gli effetti, volenti o nolenti, alla storia d'Italia e la Storia non si cambia né, tantomeno, si cancella. Al massimo la si studia e la si prova a comprendere e anche a spiegare, cosa che a Sinistra, purtroppo, non sanno fare congenitamente avendo gli occhi foderati dal prosciutto dell'Ideologia.
Bene, quindi, ha fatto il consiglio comunale di Pietrasanta a non sdraiarsi dif ronte al politicamente corretto di una classe politica che sta devastando il nostro Paese.
Nella foto: i cadaveri oltraggiati a piazzale Loreto di Benito Mussolini e Claretta Petacci