"Speriamo che il convegno di oggi sulla rigenerazione urbana porti a rimediare a quello che il comune sta facendo a San Concordio". Comincia così una nota con cui il Comitato per San Concordio torna a criticare l'operato dell'amministrazione comunale nel porre in essere il progetto.
Molti gli interrogativi sulla pianificazione e sul perché di certe scelte: "dove si trovavano – si chiedono i membri del Comitato – gli esperti e la coerenza con i principi enunciati nella legge regionale (stop al consumo del suolo, riuso, sostenibilità, identità) quando, con i 10 milioni di euro arrivati a Lucca anche grazie anche all'onorevole Marcucci e all'assessore Baccelli, entrambi presenti oggi al convegno sulla rigenerazione urbana, il comune ha progettato, finanziato e appaltato questi progetti devastanti per il territorio e incompatibili con la salvaguardia dell'ambiente, della storia e identità dei luoghi?"
Il quartiere, secondo il gruppo, sempre più cementificato e martoriato dal traffico di attraversamento, aveva bisogno di altre opere. Quattro in particolare sono le iniziative che preoccupano gli abitanti della frazione: la piazza coperta all'ex Gesam, la costruzione della Galleria Coperta alla Montagnola e ai Chiariti, la realizzazione di piste ciclabili assurde e pretenziose e la costruzione di una nuova scuola materna ed elementare nel parco di via Nottolini.
"La piazza coperta alla ex Gesam – attacca – è una mega-costruzione superflua, fuori misura per dimensione ed altezza, che va ad amplificare il danno già fatto con lo "steccone". La struttura pregiudica in modo irreversibile il recupero del sito del porto fluviale devastando il luogo più identitario del quartiere. Un costo totale – spiega – che sfiora i 9 milioni di euro per realizzare un parcheggio non a norma, con meno di 50 posti auto e locali di 400 mq per le associazioni. Tutto ciò è inspiegabile dal momento che la piazza coperta non poteva nemmeno ottenere i finanziamenti che ha avuto, perché il bando era riservato a strutture 'già esistenti' e alle opere che non prevedevano consumo di suolo".
Anche la costruzione della galleria coperta alla Montagnola e ai Chiariti è nel mirino del Comitato che la definisce un'opera inutile: "si tratta di una strada pedonale e ciclabile larga quattro metri con fondazione a platea, coperta da una tettoia metallica alta quattro metri, che dovrebbe collegare piazzale Moro a via Savonarola, con corredo di area eventi coperta e parcheggio. Questa struttura attraversa e devasta la "Montagnola", boschetto urbano e parco didattico, prevede la cancellazione del laghetto e l'abbattimento di una quarantina di alberi. Attraversa e taglia in mezzo i prati e i campi da calcio del Lucca 7, termina con un parcheggio nell'area umida dei Chiariti. Anche questa opera – sostiene – non poteva essere finanziata, perché prevede oltre tremila mq di consumo di suolo ed è in dubbio la sua conformità urbanistica. A queste strutture si va ad aggiungere, poi, la realizzazione di piste ciclabili assurde e pretenziose che hanno rovinato l'impianto storico di inizio secolo delle strade più caratteristiche del quartiere restringendo la carreggiata e facendo introdurre il senso unico di marcia per le auto che ha comportato un incremento del traffico nelle strade limitrofe con conseguente accrescimento dell'inquinamento in tutto il quartiere".
Il Comitato conclude, infine, esaminando anche il progetto che prevede la costruzione di una nuova scuola materna ed elementare innovativa nel parco di via Nottolini: "un progetto di cui il quartiere non aveva bisogno perché sul territorio sono presenti una scuola materna ed una elementare di recente costruzione a 250 metri di distanza. Riteniamo che anche in questo caso il progetto sia un'inutile consumo di suolo che ridurrà di oltre la metà l'area dell'unico parco rimasto intatto e sufficientemente ampio in tutta San Concordio.
Una volta evidenziati tutti i punti dolenti dell'intero piano il gruppo di cittadini si chiede perché questi progetti di così grave impatto ambientale e dispendio economico (dodici milioni di euro) non siano mai passati dal consiglio comunale e non siano stati discussi con la popolazione: "Perché comune non ha nemmeno mai risposto alle tre petizioni che complessivamente hanno raccolto più di duemila e cinquecento firme?"
Il comitato, infine, chiude la nota rivolgendosi direttamente a Marcucci e Baccelli: "rimediate per favore! Mettete l'amministrazione nelle condizioni di poter rinunciare almeno ai tre progetti più devastanti: piazza coperta, galleria coperta e scuola nel parco. Fate la cosa giusta!"