Anno XI 
Venerdì 2 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da aldo grandi
Politica
19 Marzo 2024

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Assessore Santini lei ricorderà, visto anche l'anagrafe, il film Il maratoneta uscito nel 1976 e diretto da John Schlesinger. Un giovane Dustin Hoffman correva per le strade di New York e di Central Park. Che effetto le ha fatto vederlo, dopo tanti anni sia pure senza correre, aggirarsi per le vie del centro storico di Lucca?

E' un sogno che si avvera, ancora non riesco a crederci. Non solo fa effetto avere Dustin Hoffmann in centro, ma, soprattutto, è fantastico sapere che un cast hollywoodiano a partire dai prossimi giorni girerà un film a Lucca: due premi Oscar insieme ad altri attori noti a livello internazionale e italiano. Si tratta del progetto cinematografico piu' importante nella storia della nostra città, che avrà una enorme ricaduta mondiale sull'immagine del centro storico, perchè Lucca non sarà solo set, ma sarà proprio Lucca nella trama. Senza dimenticare la genialità del regista  Peter Greenaway, uno dei più quotati e iconici del nostro tempo. Insomma, veramente qualcosa di incredibile e indescrivibile

Sia sincero: a chi va il merito di essere riusciti a portare una troupe americana di così alto livello a girare una pellicola nella nostra meravigliosa città? Vogliamo nomi e cognomi se ci sono.

La gestazione di questo film parte da lontano, se ne è cominciato a parlare qualche anno fa, dopo che Greenaway fu protagonista di un'edizione del Lucca Film Festival e realizzò un'installazione artistica sulla facciata della chiesa di San Francesco. Da lì nacque l'idea di una sceneggiatura, che ha avuto lunga gestazione. Quando sono stato nominato assessore è una delle prime questioni che ho dovuto affrontare, perché la mia nomina ha coinciso con la quadratura del cerchio e la successiva decisione che, finalmente, si voleva girare la pellicola. Sono stati mesi intensi di riunioni e sopralluoghi, in cui il Comune si è messo totalmente a disposizione della produzione intuendo la grandiosità del progetto. Tutti ora riconoscono che la determinazione dell'amministrazione Pardini e la collaborazione fornita sono state determinanti per arrivare al ciak. Per quanto mi riguarda, mi prendo il merito di averci sempre creduto alla concretizzazione di questo film anche quando tutti gli altri avevano perso le speranze a seguito dell'interruzione della pre-produzione avvenuta tra novembre e dicembre. Ho continuato a lavorare anche nei momenti di difficoltà e di incertezza, e alla fine eccoci qui. Arrendermi mai, è sempre stata una mia filosofia di vita. Oltre che il titolo di uno dei capolavori di Renato Zero, come noto il mio cantante prferito....

Questo evento è soltanto uno tra i tanti che lei, come assessore al turismo e ai grandi eventi, è riuscito a far 'piovere' a Lucca. Può spiegarci come ha fatto?

Il segreto è l'entusiasmo con cui si affrontano le sfide. Se ce l'hai riesci anche a trasmetterlo, e così è successo anche con l'Ufficio Turismo che adesso è il mio migliore alleato. Quando c'è passione e slancio arrivano le idee, e quello che sembra impossibile alla fine riesci a realizzarlo. Ma non è mai merito di una sola persona, ad essere vincente è sempre e comunque il lavoro di squadra. Io mi sento veramente al servizio di Lucca.

A Capannori il centrodestra fa pena e non ha ancora trovato un candidato unico su cui concentrarsi. Volevano lei, ma ha rifiutato. Perché?

Non credo affatto che il centrodestra a Capannori faccia pena. Sicuramente è in ritardo nella scelta del candidato sindaco, ma avvenne così anche nel 2022 a Lucca e poi ci fu la vittoria. Sono stato lusingato della proposta di candidatura a sindaco di Capannori che mi è arrivata dalla coalizione al gran completo, l'ho visto essenzialmente come un riconoscimento e una stima nei miei confronti e l'ho vissuto anche come un riscatto per me, visto che molti in passato davano per finita la mia esperienza politica. Purtroppo ho dovuto dire di no essenzialmente per questioni personali oltre che per il fatto di ritenere appena all'inizio il lavoro che sto facendo nella giunta di Lucca da poco più di un anno e mezzo. Però sono un combattente di natura, mi sarebbe piaciuto. Non escludo in futuro di misurarmi di nuovo con una competizione elettorale, ora però sono concentrato sul mio ruolo, che riguarda oltre al turismo anche le deleghe alla mobilità e alla valorizzazione delle Mura

Eppure voci di corridoio, verificate, l'avrebbero vista volentieri emigrare da palazzo dei Bradipi in terra capannorotta. Sarà mica che il suo iperattivismo dia fastidio a qualche suo collega in termini di visibilità?

Si tratta di malignità, il ragionamento che qualcuno faceva e fa è squisitamente politico: ovvero la necessità di strappare al centrosinistra il maggior numero di Comuni che vanno al voto. Sia per una questione di giusta alternanza, sia per un a questione di maggior peso che il centrodestra vuole assumere in provincia di Lucca. Auspicabile, visto il fallimento negli obiettivi di tante amministrazioni a traino Pd.

Diciamo la verità: cinque anni sui banchi dell'opposizione e una batosta come quella patita all'epoca di Tambellini con una sconfitta per poche centinaia di voti l'hanno non solo maturata, ma anche migliorata nella conoscenza dei meccanismi della macchina comunale.

Concordo, è stata dura, ma al tempo stesso una scuola politica impagabile. Ho imparato molto, anche l'umiltà. Conoscendo, purtroppo, anche la cattiveria e l'astio personale nei miei confronti di alcuni esponenti dello schieramento avverso che hanno perfino tentato di mettermi in difficoltà nella mia sfera lavorativa. Facendo pressioni affinché lasciassi la politica. E' una cosa che non potrò dimenticare, che mi ha ferito profondamente e al tempo stesso ha fatto scattare in me quella voglia di rivalsa tipica di chi subisce soprusi e ingiustizie. Io ho avuto la forza di reagire anche grazie alla mia famiglia, ai vecchi amici e a quelli nuovi. Altri purtroppo soccombono

Lei ha da pochissimi giorni compiuto i suoi 58 anni. Molti dei quali trascorsi dietro una scrivania a fare il mestiere di giornalista. Ora è dall'altra parte della barricata: stava meglio prima o adesso?

Sono due momenti completamente diversi della mia vita che in qualche modo, però, si compensano. Perché se è vero che un conto è raccontare Lucca da giornalista e un conto è amministrarla, in entrambi i casi bisogna avere rispetto e onestà intellettuale visto che sia da cronista che da assessore hai un rapporto diretto con i cittadini e l'interfaccia immediato. Stavo meglio prima o adesso? Diciamo che da giornalista mi sono tolto grandi soddisfazioni, lo stesso adesso come assessore. E' un'esperienza nuova e galvanizzante che voglio portare avanti

L'essere stato giornalista per così tanto tempo, indubbiamente, le dà una marcia in più rispetto ad altri assessori e politici che non vedono, spesso, al di là del naso come, invece, sa fare benissimo lei che sulle cose è arrivato sempre un metro prima degli altri. Non è frustrante dover condividere tempi e modi con i politicanti che una volta vedeva con ben altro occhio?

Devo contraddirla, perché non sono affatto circondato da politicanti come li definisce lei. Ad esempio tutti gli assessori della giunta Pardini e il sindaco in testa, sono persone non solo rispettabili, ma che stanno mettendo l'anima nel fare il loro lavoro. Qualcuno potrà sembrare più attivo e altri meno, le assicuro però che l'impegno è massimo e ritengo che la differenza si veda rispetto alle due precedenti giunte Tambellini. Nessuno è immune da errori, io per primo. Più che una marcia in più, credo che la professione di giornalista che ho svolto per oltre 35 anni  mi aiuti a valorizzare le cose che faccio. Ma sempe in gioco di squadra.

Lei è stato querelato da Francesco Raspini e proprio una decina di giorni fa la corte d'appello di Firenze ha confermato la sentenza di primo grado. Ma come? Da giornalista mai una querela o, almeno, così rammentiamo dopo 20 anni di coesistenza professionale più o meno pacifica, e ne becca una da politico?

La vicenda della querela di Raspini è surreale così come il suo finale, io ho sempre messo la polemica sul piano politico e mai personale. E non ritengo di aver mai offeso con le mie dichiarazioni né leso l'onorabilità di qualcuno. Quando il dibattito si sposta nelle aule di tribunale è sempre una sconfitta, soprattutto per chi ce l'ha trascinato più che per chi perde una causa. Comunque la soddisfazione di vedere che oggi c'è chi è all'opposizione e chi è al governo della città, mi creda, non ha prezzo. E questa è la cosa più appagante.

Il generale Roberto Vannacci sostiene che il mondo va al contrario. Se la memoria non ci tradisce, anche lei, come noi, un po' la pensava allo stesso modo tanti anni fa. Ritiene che, effettivamente, questo mondo stia andando alla rovescia o la politica le ha fatto cambiare idea?

Beh, che in tanti casi il mondo vada al contrario è oggettivo. La cosa che mi dà fastidio e che proprio non sopporto è vedere che c'è ancora chi strumentalizza tutto in virtù di una propria fede politica o di un proprio posizionamento ideologico. Al tempo stesso non sopporto nemmeno i disfattisti che sostengono che tutto va alla rovescia. Il vero problema della nostra società è che non ci sono più, o sono sempre più rare, le mezze misure. O è tutto bianco, o è tutto nero. Più che ai "filosofi" che hanno immancabilmente un'opinione su ogni cosa, anche la più distante dai problemi dei cittadini, mi sento vicino a chi denuncia i problemi reali di tutti i giorni: il carovita, gli stipendi basi di chi lavora duro, le liste di attesa per la sanità. E potrei proseguire a oltranza

Da candidato sindaco a consigliere di opposizione ad assessore. Qualche rimpianto o, tutto sommato, molto, ma molto meglio così?

E' acqua passata, certo se avessi vinto le elezioni del 2017 sarei stato più contento. Ora ho raggiunto un equilibrio tra le mie aspirazioni e ciò che sono riuscito a fare. E particolarmente convinto tra l'altro, da civico, nel percorso che ho fatto negli ultimi anni con l'approdo a Forza Italia. Un partito che si sta riorganizzando e che sta diventando perno della coalizione, rappresentato da persone attendibili e affidabili.

Tutti concordano su una cosa: se questa giunta, a volte, sembra un treno accelerato che ferma in ogni piccola stazione, c'è il Santini che, al contrario, viaggia come un Frecciarossa. Ma il sindaco, Mario Pardini intendiamo, le dice mai grazie?

L'importante è saperli prendere i treni e non perderli, non conta la loro velocità, ma, piuttosto che arrivino a destinazione. E in merito al sindaco Mario Pardini, non manca mai di ringraziare tutti noi: soprattutto perché siamo sinceramente impegnati a rendere migliore Lucca dopo tanti anni di disinteresse e immobilismo. Un grazie sincero lo dobbiamo dire anche a lui, determinante alle ultime elezioni nel liberarci dalla cappa opprimente di una classe politica che non voleva una crescita della città, ma pensava solo alle proprie beghe interne. Noi stiamo facendo il contrario, come del resto Lucca si merita.

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