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Scritto da Lettera firmata
lettere alla gazzetta
13 Aprile 2024

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La storia di via dei Papini inizia nel 1963, quando mio nonno Vincenzo progettò di collegare la casa colonica dei figli alla propria abitazione in corte Falornia in via per corte Nieri e di collegare la casa colonica dei figli alla strada comunale di via Capannoresi. A questo scopo comprò un pezzo di terreno che costeggia il fossato da nord a sud fino ad un lavatoio comune: in questo modo fu possibile collegarsi con via per corte Nieri e costruire un passo più agevole per unire le proprietà alla strada comunale di via Capannoresi (come risulta dalla mappa i proprietari sono solo con proprietà a nord). Pertanto Via Dei Papini risultava per metà privata e per metà in comune come via agricola. 

In seguito il Comune avanzò la richiesta di fare diventare tale strada, che ormai aveva due sbocchi, una strada vicinale; in questo modo sarebbe stato possibile facilmente installare i tralicci del telefono e quelli elettrici (allora c’erano coltivazioni a grano e granturco che rendevano difficile il passaggio).

Il Comune portava la ghiaia che i proprietari spargevano e fece presenti le regole di una strada vicinale:

a) la strada non può essere asfaltata

b) non si poteva chiedere luce pubblica

c) Senza la preventiva autorizzazione dell'ente proprietario della strada non possono essere stabiliti nuovi accessi e nuove diramazioni dalla strada ai fondi o fabbricati laterali, né nuovi innesti di strade soggette a uso pubblico o privato. 

Questa ultima è stata rispettata fino a pochi anni fa: delle prime due abitazioni costruite, una ha chiesto il permesso l’altra si è rifiutata e ancora oggi accede solo da via per corti Nieri. 

Via dei Papini oggi

Risulta asfaltata all’inizio e alla fine con luce e fognature, con abitazioni sia a sud che a nord.

Rimangono isolati e in mezzo al fango solo i primi proprietari a cui nessuno ha mai chiesto permessi e, meno che mai, pagato niente, pur essendo gli unici a cui si richiede il mantenimento dei tre quarti della strada. Vorrei risposte ufficiali e non sentirmi dire che la strada non è asfaltata, che le luci non ci sono, che non esistono i passi di accesso a nuove abitazioni; nemmeno vorrei sentirmi dire che la risposta è personale e non si può rendere pubblica, dato che un ufficio pubblico da, per legge, risposte pubbliche. 

La strada non è più percorribile a piedi: vi invito a venire a vedere.

La strada è fortunatamente illuminata, almeno per un tratto, ma si fa presente che si sono già verificati danni a pedoni, mezzi su due ruote (anche ai bambini) e automobili con basso assetto.

Si invita a riflettere sui seguenti aspetti della situazione:

tutti i cambiamenti sono avvenuti in questi ultimi anni;

se vi è stata qualche anomali procedurale, si individuino i colpevoli e, soprattutto, si trovi una soluzione che garantisca pari dignità a tutti i residenti della zona, senza che si configurino cittadini di seria A e cittadini di serie B. 

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