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Il professor Umberto Sereni sta meglio e ringrazia il primario di cardiologia del S. Luca professor Bovenzi: "Un reparto e un ospedale d'eccellenza"
Riceviamo e volentieri pubblichiamo queste righe inviateci da Umberto Sereni dopo una lunga degenza ospedaliera e indirizzate al reparto di cardiologia dell'ospedale San Luca

"Ringrazio 'di cuore' gli operatori sanitari della cardiologia del San Luca'
Il dottor Gilberto Martinelli sperimenta in prima persona efficienza e professionalità del personale E' con grande riconoscenza che scrivo queste poche righe per ringraziare tutto, e sottolineo tutto, il personale…

Comunicazione e Relazione di Coppia: Strategie per un Legame Più Forte
La comunicazione è la base fondamentale per ogni relazione di coppia. Quando i partner riescono…

Il blog dedicato alle tematiche bancarie, economiche e di pagamento
Navigare nel mondo delle banche, dei pagamenti e delle questioni economiche può sembrare complicato, ma c’è un blog che semplifica questi temi offrendo contenuti aggiornati e di facile…

La tecnologia che ha cambiato il nostro modo di divertirci
Negli ultimi decenni, la tecnologia ha trasformato radicalmente il modo in cui le persone si divertono e trascorrono il tempo libero. Il progresso tecnologico ha influito non solo sui…

Ottimizzare il gioco dei casinò online per il massimo divertimento e profitto nel 2025
La popolarità dei giochi da casinò online continua a crescere, soprattutto con i progressi tecnologici e le esperienze di gioco più coinvolgenti

Il cane della prateria
Il cane della prateria o cinomio , che in latino vuol dire cane Topo è un roditore sciuromorfo terricolo , parente delle nostre marmotte e come loro alquanto socievole e gregario

Miglior software per pasticcerie: quali vantaggi offre alla tua attività?
Sei un pasticcere appassionato e il tuo laboratorio sforna delizie che fanno impazzire i clienti. Ma ti sei mai chiesto come potresti rendere la tua attività ancora più efficiente e redditizia? La risposta potrebbe essere più dolce di una delle tue torte: un software gestionale per pasticcerie

Come dare un feedback efficace quando si lavora con la propria famiglia: consigli pratici
Lavorare con i propri familiari è da sempre una questione delicata: la combinazione di legami affettivi e dinamiche professionali può rendere le conversazioni difficili, soprattutto quando si tratta di affrontare problemi o esprimere critiche

Appello di Marco Chiari, malato di leucemia: "Mancano donatori al centro trasfusionale, aiutateci"
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo breve intervento dell'ex coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia colpito da una brutta malattia che lo ha costretto a ricoverarsi prima e a sottoporsi a frequenti trasfusioni di sangue

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento inviatoci dal collega e amico Lodovico Poschi Meuron all'indomani della notizia della sospensione delle trasmissioni per Dì TV Canale 89 di Arnaldo Moriconi:
Caro Aldo,
l'ingloriosa fine di DìLucca - pardon Di TV come è stata poi ribattezzata - non arriva certo inattesa anche se lascia tanto amaro in bocca. Mi permetto semplicemente, se me ne darai la possibilità, di aggiungere alcune riflessioni al tuo recente editoriale.
La prima, e più importante, è che la storia di Dì Lucca parte da lontano e non per volontà del sig. Arnaldo Moriconi. Che irrompe sulla scena otto anni dopo rispetto a quando un gruppo di amici - oltre al sottoscritto mi piace ricordare Andrea, Carla, Luciano e Stefano - avevano fondato Cittàdigitali con il sogno un po' folle di anticipare il futuro, avviando una sperimentazione in quello che, dal 2012, sarebbe diventato lo standard in uso: il digitale terrestre.
DìLucca accese il suo segnale nel novembre del 2003, prima ancora di Mediaset e Rai che avviarono le prime trasmissioni all'inizio del 2004. Dunque un primato nazionale che fece molto parlare di sé - a Lucca un po' meno, ma è cosa nota quanto sia difficile essere profeti in patria - tanto che il Ministero delle Telecomunicazioni lo inserì nell'elenco dei progetti pilota del Dtt.
Anche quando il previsto switch-off viene rinviato al 2012 DìLucca non cessa mai le sue trasmissioni, pur con visibilità limitata perché i decoder in circolazione sono ancora pochi. L'emittente continua a produrre contenuti, fra cui molta informazione, che vengono trasmessi su diverse emittenti regionali e nazionali. Fino a quando, siamo nel 2011, Moriconi si affaccia sulla scena.
Siamo alle soglie del famigerato passaggio al digitale e lui promette gli investimenti necessari per competere sul nuovo mercato che si sarebbe aperto di lì a poco. Ma ovviamente pretende di assumere le redini della società.
Da qui comincia un'altra storia, che tu hai sintetizzato alla perfezione e su cui evito di infierire ulteriormente. Ho deciso però di inviarti queste righe, caro Aldo, semplicemente per amore di verità. E anche per rispetto a chi, nei primi otto anni di DìLucca, ha messo professionalità, cuore e anima per realizzare un piccolo-grande sogno.
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Avete mai sentito parlare di diritto all’oblio? Ultimogenito tra i diritti della personalità, per diritto all’oblio si intende il diritto ad essere dimenticati. Non un diritto a cancellare il passato, ma proteggere il presente ed il futuro dalle rappresentazioni non più veritiere dell’immagine di una persona. Secondo voi Erika ed Omar hanno diritto ad essere dimenticati?
Lo ricordiamo tutti quel frame in cui due ragazzi non ancora ventenni uscivano da una villetta qualunque scortati dai carabinieri. Lei sedici anni appena, capelli castani sulle spalle e bomber marrone. Lui di anni ne ha diciassette, capello corto, viso angelico e piumino bianco con una fascia centrale blu. Lei si chiama Erika De Nardo. Lui Mauro Favaro, detto Omar.
Siamo a Novi Ligure che più che essere nota per le sue produzioni viticole e dolciarie è ricordata da tutti per il duplice omicidio consumatosi il 21 febbraio 2001. La dinamica delittuosa è delle più atroci. Sono le 19.30 a casa De Nardo. Susy Cassini, 41 anni, rimprovera la figlia per i cattivi voti e l’andamento scolastico prospettandole i suoi timori per le frequentazioni che negli ultimi tempi la ragazza aveva intrapreso. In quel contesto, non lontano dalla realtà di qualsiasi famiglia, Erika non ci pensa due volte, afferra un coltello dal cassetto della cucina e comincia ad infierire sulla madre. Non è sola però.
Al piano di sopra c’è Omar che dopo aver indossato i guanti si precipita in cucina per aiutare Erika e colpire Susy alle spalle. A quel punto Erika le tappa la bocca con una mano ed entrambi iniziano a colpirla. La donna cerca di fuggire alla furia omicida dei due ragazzi ma nello scappare si scaglia contro il tavolo della cucina che si spezza in due per l’impatto. Colpita con 40 fendenti, conscia ormai di morire, dice ad Erika che la perdona ma di risparmiare il fratello. Già, perché Gianluca de Nardo, che di anni ne ha 11, era sceso in cucina allarmato dalle grida. Anche lui non avrà una sorte migliore.
Dopo aver cercato di calmarlo invano, iniziano ad infierire anche contro di lui. Forse l’eliminazione di Gianluca non era nei piani delle due menti diaboliche ma era ormai divenuto un testimone scomodo. È a quel punto che Erika alza la manopola della musica per non far udire le grida di disperazione dai vicini. Gianluca non ha scampo. I due lo inseguono nel bagno dove tenta di rifugiarsi e lo colpiscono con 57 coltellate. La tragedia è ormai consumata. C’era un’ultima cosa da fare. Aspettare il rientro del padre per ucciderlo. A quel punto è però Omar a tirarsi indietro e ad invitare la ragazzina a farlo da sola. Sono le 20:50 Omar torna a casa, Erika tenta invano di ripulire la casa imbrattata del sangue della madre e del fratello. Ai carabinieri racconterà di una fantasiosa aggressione ad opera di due extracomunitari. Il racconto mendace reso da entrambi agli investigatori fa emergere la dura realtà e i dissapori che negli ultimi tempi regnavano a casa De Nardo. I genitori della ragazza temevano infatti che facesse uso di stupefacenti, come poi è stato accertato.
Erika ed Omar sono stati condannati rispettivamente a 16 e 14 anni di carcere per il duplice omicidio. Sono passati 18 anni da quel tragico epilogo. Oggi Erika è una donna laureata. Ha scelto la filosofia e ha discusso la sua tesi di laurea su Socrate e, udite udite, sulla ricerca della verità negli scritti platonici. Quella verità che lei tanto aveva cercato di nascondere dopo aver messo in piedi una vera e propria mattanza. La bella Erika oggi è anche moglie e non ha mancato di lamentarsi in ordine alla negata possibilità di trovare lavoro perché “le persone nutrono troppi pregiudizi nei miei confronti e non riescono a dimenticare”. Erika de Nardo si dichiara pentita e si fa forte del sostengo del padre che le è sempre restato accanto. Sin dal primo momento e fino alla fine. L’ha sempre sostenuta in ogni suo “piccolo” passo verso la libertà. Francesco de Nardo ha dimenticato. E noi società possiamo dimenticare? Possiamo dimenticare Erika che insegue il suo fratellino finendolo nella vasca da bagno solo perché aveva assistito alla mattanza della madre? Il diritto all’oblio è qualificato come diritto fondamentale della persona. Per l’ordinamento giuridico Erika, con il suo Omar, ha diritto ad essere dimenticata ma, dal momento che le ferite non si prescrivono con il decorso del tempo, io francamente faccio fatica.
Nella foto: la criminologa Anna Vagli