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Garibaldi chi?
Quando ogni anno torno in Calabria, la terra di mio padre, è come se salissi sulla macchina del tempo! Tutto sembra immutato, tutto come sessant’anni fa… le stesse…

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Giocatori Flop in Serie A Esplosi all'Estero
Ogni giocatore che approda nel nostro campionato, dopo qualche giornata, ripete lo stesso mantra: “la Serie A è un campionato molto tattico”

Derubata in casa mentre era in vacanza, l'amarezza di una insegnante abitante a San Concordio
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Il centro storico ridotto ad uno... zoo: la protesta di una residente
"Mi presento, mi chiamo Angela e sono una residente di Lucca centro. Vi scrivo per dare voce e segnalarvi il degrado che ultimamente avvilisce il centro città...

Tennis moderno: come cambia il gioco, tra tornei e online
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Ripple (XRP) e Dogecoin (DOGE): gli investitori scelgono RI Mining Cloud Mining, guadagnando $25.000 al giorno
Recentemente, con il rialzo simultaneo dei prezzi di XRP e DOGE, il mercato delle criptovalute ha rapidamente riconquistato popolarità. I dati mostrano che Dogecoin è tornato al livello…

Elogio a Goffredo Fofi
Se si facesse un sondaggio, tra gli italiani, su quanti conoscessero Goffredo Fofi, su quanti lo abbiano letto o su quanti sapessero almeno chi fosse, credo che non si arriverebbe ad una percentuale a doppia cifra!

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Le Organizzazioni Sindacali Militari (ASSODIPROMIL, LRM, NSC, SAF, SIAM,SILCA, SILF, SIAMO Esercito, SILMA, SILME, SIM AM, SIM GDF, SINAFI, SIULM, USIF,USMIA), per la prima volta unite in un unico comunicato, considerano inaccettabile il testo in discussione presso la Commissione difesa della Camera, in materia di Sindacati Militari.
“Ci aspettiamo che nella imminente fase emendativa siano adottati tutti i correttivi alle limitazioni ed ai vincoli irragionevoli presenti nel testo in discussione, che non trovano analoghi precedenti e rischiano di produrre una pessima legge. I membri della Commissione Difesa sono stati ripetutamente messi al corrente nel dettaglio di tutti gli elementi utili a varare una legge rispettosa dei diritti costituzionali dei lavoratori militari”.
“Ulteriori segnali di disattenzione contrari ad una normativa ragionevole e bilanciata che garantisca ai sindacati militari di perseguire con efficacia la difesa dei diritti e degli interessi dei propri associati, non faranno altro che compattare lo scenario sindacale esistente e innescare le legittime iniziative di contrasto ad una politica che troppo spesso, si proclama vicina ai militari solo a parole!”
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera, a titolo personale, del consigliere della Lega di Capannori, Domenico Caruso, sulla figura di Bettino Craxi.
"E’ doveroso commemorare la figura di Bettino Craxi a venti anni dalla scomparsa per comprendere con animo vergin di servo encomio e di codardo oltraggio la complessità dell’uomo politico e per riconoscere la qualità che più di ogni altra gli appartiene: quella di Statista dotato di concretezza, lungimiranza, visione storica per nulla offuscata, anzi esaltata, dalla damnatio memoriae generata dal manicheismo giustizialista di Mani Pulite tipico di un periodo della nostra storia recente nel quale gli schiamazzi della folla hanno messo a tacere la voce della coscienza come usava ripetere Ignazio Silone.
I finanziamenti ai partiti, considerati illeciti nell’ambito dei reati di pura creazione legislativa ai quali ben avrebbe potuto essere applicato il Decreto Conso, riguardavano tutti i partiti dell’arco costituzionale, Partito Comunista compreso come Craxi ebbe modo di affermare nel virile discorso alla Camera dell’aprile 1993 nel quale dichiarò senza ipocrisia che nessun responsabile politico di poteva alzarsi per pronunciare un giuramento in senso contrario a quanto affermato poichè i fatti lo avrebbero qualificato come spergiuro.
Nessuno osò fiatare per pavida ammissione di correità che consentì all’autorità giudiziaria di portare a compimento una inchiesta nella quale non furono pochi i principi di diritto ad essere disattesi: il principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza trasformato in presunzione di colpevolezza; la preponderanza della fase delle indagini preliminari su quella del dibattimento; la custodia cautelare utilizzata come forma di pressione per ottenere confessioni e chiamate in correità; la convinzione di interpretare la volontà del popolo (significativo è uno scambio epistolare tra Francesco Saverio Borrelli e Giovanni Maria Flick recentemente pubblicato da “Il Sole 24 Ore”) tutti emblemi di una deriva giacobina incompatibile con i principi di civiltà giuridica che caratterizzano l’ordinamento giuridico italiano.
Occorre interrogarsi su come mai solo nei confronti di Craxi la magistratura fu così inflessibile nell’esercitare l’azione penale, spietata quando fu richiesta una perizia supplementare per consentire il rientro in Italia per le cure mediche, cinica quando Francesco Saverio Borrelli affermò che la morte è un “risvolto” negativo delle inchieste giudiziarie.
La risposta è data dal ruolo politico netto, definito, incisivo esercitato da Craxi.
E’ risaputo che, negli avversari politici, la cattiveria può trasformarsi in crudeltà quando si nutrono complessi di inadeguatezza e di inferiorità.
Craxi è stato un leader capace di superare l’approccio marxista-leninista fondato sulla lotta di classe a cui era ancorato il Partito Comunista per approdare ad un socialismo liberale e riformista.
Da Presidente del Consiglio ha dato stabilità al Governo, ha domato l’inflazione con il taglio dei punti della scala mobile vincendo il successivo referendum proposto dal PCI, ha ancorato fermamente l’Italia nell’ambito dell’Alleanza Atlantica pur giocando un autonomo ruolo di rilievo in politica estera operando per la stabilità dell’area mediterranea e la difesa della sovranità nazionale come nel caso di Sigonella. Da uomo dotato di una lucida visione del futuro ha ipotizzato una svolta modernizzatrice con la riforma delle istituzioni in una epoca in cui i comunisti discutevano di argomenti vacui come l’eurocomunismo e ha intuito i guasti dell’Unione Europea.
Una visione così lucida ha impedito l’egemonia a sinistra e l’ascesa al Governo degli eredi del Partito Comunista ai quali non rimaneva altro che riproporre l’ipocrita questione morale utilizzata in chiave giustizialista per massacrare gli avversari, scardinare i partititi con il culto della magistratura e delle manette senza l’elaborazione di una originale proposta politica vista la profonda crisi politico-culturale della sinistra.
Ancora oggi paghiamo le conseguenze di quel periodo infausto: accettando supinamente l’abolizione dell’autorizzazione a procedere con la revisione costituzionale del 1993 e puntando l’indice contro Craxi per cercare vanamente di difendere sé stessa, la politica ha decretato la propria subalternità alla magistratura creando un grave vulnus al principio della separazione dei poteri del tutto evidente nel momento in cui la discrezionalità delle scelte, insita nell’investitura popolare e tipica della democrazia rappresentativa, è sistematicamente rimessa al giudizio insindacabile di un ordine non collegato all’esercizio della sovranità popolare, non responsabile nei confronti di nessuno e che dovrebbe essere soggetto soltanto alle leggi create dalla politica.
Craxi non ha bisogno di riabilitazioni poiché l’incedere del tempo porterà alla corretta valutazione storica di un uomo di Stato del suo rango.
La storia non è mai giustiziera ma sempre giustificatrice diceva Benedetto Croce e sarà così anche con Craxi".