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Atletica, tempo di finali per la Virtus: squadra femminile a Foligno, gli uomini in gara a Brescia
Cresce l’attesa in casa Virtus per uno dei fine settimana più importanti e intensi dell’intera stagione e in cui i biancocelesti si apprestano a gareggiare nella competizione che…

Basket, svanisce il sogno-promozione della Bcl: gli strali di Barsanti contro gli imprenditori che non supportano lo sport lucchese
A poche ore della sconfitta nella finale dei playoff costata al Basket Club Lucca la promozione in Serie B Gold, il vicesindaco e assessore allo sport Fabio Barsanti…

L’alpinista lucchese Riccardo Bergamini protagonista su Rai 3 dalle Apuane
Ha fatto da guida alla troupe televisiva con l’obiettivo di far conoscere ai più lo splendido territorio dove si allena e si prepara per le scalate in Himalaya.

Vince Quarrata, sfumato per BCL il sogno della serie B
Niente da fare, il BCL è rimasto imbrigliato nelle lunghe serpentine aereoportuali del Gate, ha tentato di liberarsi, si è divincolato, ha lottato, perdendo sempre più tempo e alla fine se pur ancora caparbiamente protratti in avanti, non è riuscito ad arrivare alla serie B nazionale

Atletica, l’under 23 maschile della Virtus quinta alla finale Argento del campionato di società
Fine settimana fitto di emozioni per la Virtus Lucca che, oltre all’impegno nella quarta edizione dell’Italiana Assicurazioni Meeting Internazionale città di Lucca e nel quindicesimo Gran Galà Esordienti,…

Bcl, mercoledì sera la diretta di gara-2 della finale a Quarrata sul maxi schermo al Pala Tagliate
Appena il tempo di smaltire la delusione per gara – 1 che per il Bcl è già tempo di rivincita. Mercoledì sera alle 21 è infatti in programma…

Salta la trattativa fra Ghiviborgo e Viareggio: spiraglio per la Lucchese in Serie D, ma i tempi sono strettissimi (e servono imprenditori)
Salta la cessione del titolo sportivo del Ghiviborgo – squadra di calcio di Serie D della Valle del Serchio – al Viareggio, attualmente in Eccellenza. Dopo settimane in…

Grande spettacolo all’Italiana Assicurazioni Meeting Internazionale Città di Lucca
Una manifestazione ad altissimo tasso tecnico e di spettacolarità quella della quarta edizione dell’Italiana Assicurazioni Meeting Internazionale Città di Lucca

Sport e divertimento in pista nella XV^ edizione dell’Italiana Assicurazioni Gran Galà Esordienti
Una festa dello sport autentica quella andata in scena al Campo Scuola Moreno Martini di Lucca con l’Italiana Assicurazioni Gran Galà Esordienti, il tradizionale appuntamento riservato alla categoria…

Bcl, la finale dei play-off parte male: Quarrata vince 55 – 78. Adesso resettare subito in vista di gara 2
Basketball Club Lucca – Dany Basket Quarrata 9/20 - 21/39 – 37/58 – 55/78 9/20 – 12/19 – 16/19 – 18/20 BCL: Landuci, Brugioni, Drocker 5, Lippi 5,…

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“La sofferenza è una compagna di viaggio, è un'insegnante di disciplina, è una maestra di vita. Però il ciclismo non è solo sofferenza, ma anche piacere. Stai nella natura, nel paesaggio, nel mondo. Stai con la gente e nella gente. Vivi un'eterna giovinezza.“ Alfredo Martini.
A tal proposito, oggi, anche il nostro grande Mito Alfredo Martini farebbe fatica a trovare le parole.
In questi giorni, da ormai quasi due mesi, il ciclismo non è più natura, non è più paesaggi, non è più gente che si ritrova per sfidarsi e faticare insieme.
Esattamente le stesse cose che rendono questo sport straordinariamente unico nel suo genere sono le stesse che non possiamo fare.
Zero uscite in bici, zero contatti.
Solo qualche esercizio a corpo libero, rulli e piattaforme virtuali stanno rendendo questa pandemia meno dura di quanto lo sarebbe stata.
“Si sa, è tosta e talvolta troppo dura mentalmente ma è l'unica cosa che in questo momento gli atleti possono fare per mantenere, nei limiti del possibile, la loro condizione fisica” dice il d.s. di Amore e Vita – Prodir, Marco Zamparella.
Non si è persa la determinazione in casa Amore e Vita - Prodir che, seppur virtualmente, detiene il record di vittorie nella classifica italiana della piattaforma Zwift con Davide Appollonio in testa - con 24 vittorie - e Marco Tizza, al quinto posto che di gare ne ha vinte 10. Un complessivo di ben 34 vittorie che sebbene siano “virtuali” denotano comunque grande resilienza e voglia di tornar a vincere anche sulla strada. Vittore che ad ogni modo, in questo preciso momento che stiamo vivendo, hanno un immenso valore e sono dedicate al signor Giorgio Pagani e alla signora Marilena (il patron di Prodir e sua moglie), per la loro vicinanza alla squadra anche in questa critica circostanza e anche a tutta la famiglia Schiavon di Selle SMP.
Se fosse stata concessa la possibilità di partecipazione anche alle Continental al Giro d' Italia virtuale, questo sarebbe senz'altro finito nelle mani del duo di Amore e Vita - Prodir. I risultati parlano chiaro!
Orgoglio in casa Fanini che seppur momentaneo e virtuale, rende appunto onore allo spirito guerriero e combattivo della compagine più longeva al mondo.
“Spesso organizziamo anche degli allenamenti virtuali in modo tale da ‘tenerci compagnia’ per qualche km” aggiunge Zamparella.
“I ragazzi sono in costante comunicazione con me e con i d.s. Starchyk e Giorgini.
Approfittando anche della nostra chat interna non perdiamo occasione per scambiarci qualche parola o battuta con tutto il gruppo (staff e dirigenza) con lo scopo di tenere alto il morale. Un segnale di grinta e perseveranza che rende palese la voglia e il rientro alle gare.
Purtroppo per quelle dovremmo aspettare ancora un po’, sperando di riuscire a salvare parte della stagione con i protocolli di sicurezza che il ministro Spadafora presenterà al Governo”.
Amore e Vita, nome che venne dato nel 1989 da patron Ivano Fanini insieme a Papa Giovanni Paolo II dice tutto:
L'amore per la vita.
Più che mai in questo momento il team di Ivano e Cristian Fanini vuol dar valore al Nome che porta.
Nel frattempo l'umore torna a salire con la riapertura degli allenamenti dal 4 maggio.
“Confidiamo a pieno nel rispetto delle regole dei nostri atleti. Cogliamo inoltre l'occasione di invitare l'intera famiglia del ciclismo a ad essere un esempio da seguire per la conformità delle norme restrittive, le distanze da seguire e soprattutto, il buon senso” conclude Zamparella.
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L'atleta più vittoriosa dello sport lucchese, Nadia Centoni Ripasarti, è l'ultima Regina della Zona 2 in Ligue A ed è considerata uno fra i più forti opposti italiani di sempre. Una carriera per lei tinta di azzurro (315 presenze) e ricca di successi in un ventennio da professionista, metà del quale trascorso all'estero nell'RC Cannes e nel Galatasaray, due fra le squadre più titolate d'Europa, che l'ha vista trionfare con 7 scudetti e 8 Coppe di Francia, l'ultima conquistata due anni fa nella sua ultima stagione prima di attaccare le scarpette al chiodo, nonostante l'incitamento del presidente Agostino Pesce a continuare ancora per un anno.
Per riconoscenza e per non essere più dimenticata la società ha ritirato il suo n. 13. Un gesto che qualifica i più grandi ed un trattamento che in Italia è stato riservato al n. 10 di Maradona al Napoli ed al n. 10 di Francesco Totti alla Roma, poi riconsegnato per volere del campione.
Sono trascorsi meno di due anni dal ritiro di Nadia e la sua assenza come la sua grinta sui campi di gioco si avvertono pesantemente anche se continua a trasmettere la sua esperienza come preparatrice atletica delle Under 16, 18 e B2 de Il Bisonte Firenze in A1 collaborando con Terry Rosini nella prima squadra.
Successi legati alla sua arte ed alla sua potenza con quel micidiale colpo destro che l'ha fatta esplodere in Italia per poi divenire la regina opposta in Francia ed in Turchia con il Galatasaray da star della squadra tanto da meritarsi dopo i 30 anni i gradi di capitano.
Coordinati ed ammirevoli i suoi movimenti e la sua velocità, come i suoi attacchi in Zona 2 ed in Zona 1 che filtravano fra le mani del muro avversario. L'opposto che ha interpretato al meglio, sia in nazionale che a livello di club, le evoluzioni radicali che questo ruolo ha subito nel tempo.
Con lei sono state archiviate pagine di storia e versioni selezionate con approfondimenti sul processo della sua crescita da quando alla giovane età di 13 anni mosse i primi passi con l'Olympic Lucca e a 17 anni aveva già spiccato il volo con il Club Italia. La sua longevità fisica in carriera è frutto di una visione positiva nella fiducia delle proprie capacità di rimediare nelle situazioni difficili, mentre le sue capacità tecnico-tattiche naturali le hanno consentito la gestione delle dinamiche di gruppo.
PREPARATRICE ATLETICA, UN'IDEA NATA DUE ANNI FA
Mentre vinceva la sua ultima Coppa di Francia, l'atleta barghigiana che però ha trascorso tutta la sua infanzia a San Concordio, nella immediata periferia di Lucca dove ancora risiedono i suoi genitori, già coltivava l'idea di dedicarsi alla preparazione atletica come nuovo impegno vollystico. "Ho sempre avuto cura - dice alla Gazzetta di Lucca - della preparazione motoria fisica e l'ho anche oggi di me stessa, perché il fisico ne tragga beneficio per affrontare meglio la giornata lavorativa. Una volta smesso di giocare ho fatto un corso al Coni per svilupparne i contenuti teorici e le pratiche correlate. In tanti mi chiedevano perché non iniziare una carriera da allenatrice, ma non miravo a quello e preferivo, in base alle mie esperienze, organizzare e pianificare un lavoro centrato sull'intensità, durata, tecniche e regime alimentare da impostare mettendoci anche qualcosa delle mie personali esperienze".
Sposata dal 2006 con Duccio Ripasarti, sta proseguendo l'isolamento domiciliare imposto dal decreto anti Covid-19 in famiglia a Firenze, essendo Ripasarti il D.S. de Il Bisonte presieduto da Elio Sità.
"I nostri destini si sono incrociati - dice l'ex opposto azzurro - a volte anche a Cannes e questo ci semplifica i nostri incontri. Gli anni più distaccati furono quelli del Galatasaray di Istanbul dal 2014 al 2017. In quel periodo ci vedevamo soltanto tre volte l'anno".
GLI ANNI AZZURRI PIU' BELLI
Nadia si fece conoscere a livello internazionale già all'età di 19 anni quando con la Nazionale Under 18 conquistò il bronzo ai campionati mondiali e a 20 anni quando vinse il campionato europeo. Il passo alla scalata della prima squadra azzurra fu breve. In quasi un ventennio ha partecipato a 3 Olimpiadi (Atene 2004, Pechino 2008 e Rio 2012) piazzandosi due volte quinta. Fra gli altri risultati più rilevanti il quarto posto ai mondiali di Italia 2014 e il secondo posto agli europei di Zagabria e Pola del 2005, con le azzurre sconfitte in finale 3-1 dalla Polonia.
Ma qual è stato il momento più esaltante delle sue 315 presenze?
"Sicuramente i mondiali al PalaEur di Roma del 2014. L'adrenalina cresceva ad ogni incontro con un vortice di emozioni, accompagnata dal tifo incessante di 16 mila spettatori, sapendo che erano milioni gli italiani che ci guardavano in diretta Rai.".
Rimanendo in tema azzurro togliendo lei quali sono stati i più forti opposti italiani di sempre?
"Inserirei Tai Aguero per il periodo che è stata naturalizzata italiana, essendo di origini cubane, aveva una elevazione mostruosa nonostante fosse 1,77, non tanto alta per essere una schiacciatrice. Poi Elisa Togut con la quale mi sono per qualche anno avvicendata sul parquet e se posso, in questa lista, metterei già Paola Egonu perché anche se giovane e agli inizi della carriera è fortissima e sarà per anni la più forte opposta a livello mondiale."
I MOMENTI SALIENTI NEL CAMPIONATO ITALIANO
L'ex opposto ha giocato metà carriera all'estero, riducendosi le possibilità di vincere anche in Italia. Ma qual è stato il suo momento più esaltante nelle stagioni di Sesto, Firenze, Novara, Vicenza, Pesaro e Padova dove giocò l'ultimo campionato italiano prima di trasferirsi in Francia?
"Tanti i ricordi, come la conquista della maglia azzurra. Ma se devo dire quello che mi viene in mente in questo momento, la finale scudetto del 2001-02 conquistata con l'Agil Novara dopo essere arrivate al terzo posto nella regular season. Fu la prima volta nella storia del campionato che una squadra neo promossa raggiunse la finale scudetto poi persa contro Bergamo ed ancora penso quanto siamo state brave. A volte certi piazzamenti valgono più delle vittorie per come sono maturati".
Rimpianti nel non aver vinto lo scudetto in Italia?
"No. Scelsi di andare all'estero smossa da una esuberanza giovanile e perché volevo disputare le coppe europee e ho fatto parte di due squadre blasonate. In quegli anni il campionato francese era di livello simile a quello italiano anche se oggi quello italiano è superiore. In Turchia ci sono quasi sempre state le squadre più forti del mondo, basta guardare l'albo d'oro della Champions League con la loro numerosa serie di vittorie. Ho sfiorato lo scudetto perdendolo in finale così come la Coppa di Turchia".
Per riassumere la grandezza della Regina opposta di Ligue A basta ricordare i premi personali. Miglior opposto dell'intero campionato negli anni 2011, 2012, 2013 e 2014. MVP delle finali scudetto nel 2010, 2011 e 2014. Miglior attaccante della Champions League nel 2010.
L'AFFETTO DEI TIFOSI DEL CANNES LE HA FATTO VENIRE IL MAGONE
Essere considerata una bandiera nella storia della Légende inorgoglisce l'attuale trentanovenne Nadia Centoni. "Nella mia ultima stagione, quando sono tornata in Francia dopo l'esperienza turca, l'accoglienza dei tifosi è stata indimenticabile. Facevo parte della squadra che vinse 7 scudetti e 7 Coppe di Francia consecutivi. Si aspettavano molto da me anche se nel 2017 quando tornai dissi che sarebbe stata l'ultima stagione della mia carriera e che avevo piacere di concluderla con quei colori. Vincemmo la Coppa di Francia, la mia ottava in carriera, e perdemmo lo scudetto soltanto in finale contro Beziers. Dopo, oltre a ritirare la mia maglia n.13, mi organizzarono una festa di addio alla quale parteciparono tutte le mie compagne, i dirigenti italiani e francesi e i tifosi. Non nascondo che riuscirono a commuovermi e sarò sempre legata alla squadra della Croisette e alla sua grande storia."
Sappiamo che lei è anche una buongustaia, come se la cavava con la cucina francese?
"Mio marito dice sempre: meglio acquistarti un capo di abbigliamento che portarti a cena considerando tutto quello che mangi... In effetti, anche se non sembrerebbe visto che sono sempre stata magra, sono anche una buona forchetta. Evidentemente ho delle cellule adipose geneticamente efficienti. Quando siamo all'estero secondo me non dobbiamo cercare di mangiare le specialità italiane, ma dedicarci a quelle tipiche della zona. A Istanbul la cucina è variegata e abbastanza piccante con l'aggiunta di varie spezie. Sapori buoni che traggono ispirazione dalla cucina asiatica e balcanica, però difficile da preparare, non saprei fare niente. La cucina francese invece è raffinata. Ogni tanto cucinavo la Ratatouille, a base di verdure. Molto buoni anche i dolci al forno come i Viennoiseries".
Cosa le sarebbe piaciuto fare di quello che non ha fatto?
"Bella domanda - conclude Nadia dopo averci pensato un po' - Avrei voluto giocare anche nel campionato giapponese alla scoperta del Sol Levante dove il tempo sembra sospeso fra presente e passato. In Giappone sono stata a volte con la Nazionale e ne sono rimasta affascinata. Mi sarebbe piaciuto esplorare la sua storia e vederne gli antichi templi, ma anche scrutare la sua tecnologia all'avanguardia".
ANCORA INCERTO IL SUO FUTURO
Il contratto di Nadia Centoni con Il Bisonte scade a giugno. Dopo?
"Non so ancora - conclude l'ultima Regina opposta di Ligue A - devo sempre incontrarmi con i dirigenti. Spero di rimanere perché in questo biennio mi sono sempre trovata bene, ma è ancora presto per stabilirlo e tutto è in ritardo dovutamente a questa pandemia del coronavirus che sta cambiando tante cose anche nello sport".