Moreno Bruni, 55 anni, docente di economia aziendale all'istituto Pertini, sposato con un figlio, con un passato da consigliere comunale e, successivamente, assessore al turismo nella giunta Favilla dal 2009 al 2012.
Dopo un periodo di silenzio 'politico', ultimamente lei è tornato a commentare, pubblicamente, tutta una serie di questioni attinenti la vita sociale, economica e politica della città. Si sta forse preparando, come dicono in molti, a tornare in pista?
La politica a me piace molto, credo sia un po' una malattia che quando la prendi ti ci allontani con difficoltà. Anche perché amo impegnarmi, seguo le vicende cittadine e di conseguenza ho visto, con la mia esperienza di amministratore, quello che è possibile fare. Di fatto non mi sono mai allontanato.
Eppure c'è una voce insistente di una sua eventuale, possibile candidatura a sindaco alle elezioni del 2022.
Ci sono molte persone che, evidentemente, si ricordano di me e del lavoro che ho fatto e che ritengo di avere svolto con risultati positivi. Quindi mi propongono e mi sollecitano, però, non mi sembra che, in questo momento, il problema principale dei partiti politici siano le elezioni amministrative di Lucca, casomai quelle regionali.
Allora andiamo al concreto. Fratelli d'Italia punterebbe su di lei. Vero o falso?
Come ho già spiegato, al momento non mi sembra di essere all'attenzione dei responsabili politici di Fratelli d'Italia. E' chiaro che, con soddisfazione, apprezzo che alcuni cittadini, ma anche una forza politica come Fratelli d'Italia per la quale ho preso parte a degli incontri, mi tenga in considerazione. E' una cosa che mi fa molto piacere.
Se le elezioni fossero fra un anno, lei si candiderebbe?
E' una cosa che potrei valutare. Ovviamente sentendo anche alcune persone che ho amiche. Al momento mi sembra molto prematuro, ma valuterei senza dubbio con persone fidate.
Ovviamente abbiamo dato per scontato che la sua eventuale scesa in campo sarebbe con il centrodestra?
Su questo non ho mai avuto dubbi. Questa è la mia posizione politica e non potrebbe essere diversamente.
Lei, tuttavia, nel centrodestra ha una storia piuttosto travagliata. Ad esempio, all'epoca della giunta Favilla, pur di restare assessore rinnegò la sua appartenenza a Governare Lucca di Piero Angelini.
In realtà non è andata proprio così. Io, quando sono entrato in giunta con Favilla, Governare Lucca dopo poche settimane uscì dalla maggioranza di centrodestra. Ci fu una rottura con il sindaco Favilla e io, in quel momento, trovai più opportuno restare in giunta e proseguire l'esperienza e quel lavoro per cui mi ero impegnato per alcuni anni.
Lei ha partecipato, alla vigilia delle amministrative del 2017, a diverse riunioni convocate dall'ex senatore Marcello Pera al fine di formare una struttura politica in grado di proporre una candidatura per l'elezione del sindaco. Poi le cose finirono lì, ma lei scelse di appoggiare, se non erriamo, Donatella Buonriposi che, abbiamo visto, con il centrodestra non ebbe niente a che spartire e che, anzi, fu tra le cause della sconfitta di Santini e della vittoria di Tambellini. Sbagliamo?
La storia è andata come sta dicendo lei. Ci furono incontri con il senatore Pera, poi quest'ultimo ebbe la percezione che non ci fossero i presupposti per andare avanti. Nel frattempo Donatella aveva già fatto degli incontri e, quindi, ritenni in quel momento di darle una mano anche perché la ritenevo un ottimo candidato per il centrodestra.
Alla luce degli sviluppi successivi, c'è da dire che non ebbe una grande intuizione.
Ritenevo che la Buonriposi fosse un ottimo candidato per il centrodestra, una donna capace e intelligente e anche infaticabile, una grande lavoratrice. Poi, successivamente, lei ha fatto una scelta diversa senza, però, obbligare nessuno. Fece una sua dichiarazione, ma non vincolò nessuno tra coloro che si trovavano con lei. Io ho fatto una scelta diversa.
In che senso?
Decisi di sostenere, al ballottaggio, Remo Santini.
Non crede che se la Buonriposi avesse, davvero, fatto quello che tutti si aspettavano da lei e che lei stessa sembrava voler fare, ossia la candidata di una formazione di centrodestra, forse adesso a palazzo dei Bradipi ci sarebbe Santini e non Tambellini?
Lei ha sempre dichiarato che, in caso di ballottaggio, noi non ci saremmo schierati né con Santini né con Tambellini.
E, infatti, si è visto poi come è andata a finire...
Lei si è schierata, con molta correttezza e a titolo personale, senza obbligare quelli che avevano fatto la corsa con lei, con il centrosinistra.
Sia sincero Bruni. Se avesse detto subito che avrebbe appoggiato Tambellini sia pure a titolo personale, lei l'avrebbe sostenuta?
Sono di centrodestra, non avrei potuto, quindi, sostenere una candidatura sapendo che ci sarebbe stata, poi, una presa di posizione a favore del centrosinistra.
Supponiamo che lei si candidi a primo cittadino. Perché i lucchesi dovrebbero scegliere di appoggiare quella che, in un certo senso, potrebbe essere definita una 'minestra riscaldata'?
E' prematuro parlare di candidature a sindaco per quanto mi riguarda. E' una valutazione che prenderò in considerazione solo al momento qualora si verificassero certe condizioni. Però, mi permetto di aggiungere che non mi sento né credo di poter essere considerato una minestra riscaldata. Sono stato un assessore al turismo e credo di avere ottenuto degli ottimi risultati in controtendenza rispetto a tutta la Toscana o quasi.
Ecco, parliamo di turismo. La città sembra ridotta ad una sorta di mercato privo di attrattive e a una enorme 'cucina' a basso costo. Che cosa c'è che non va a Lucca?
Io credo che non si stia lavorando con particolare attenzione. Quando ero assessore mi sentivo spesso rimproverare l'importanza di destagionalizzare cioè coprire i periodi morti durante l'anno. Invece mi accorgo che non solo non è stato studiato niente, ma anche molte iniziative che venivano fatte nel periodo estivo, sia dall'assessorato al turismo sia da quello alla cultura, che permettevano una permanenza in città per qualche giorno, sono state assolutamente cancellate o ridimensionate.
Beh, adesso alla giunta interessano, soprattutto, antifascismo, accoglienza indiscriminata e teoria Gender.
Io sono dell'idea che l'amministrazione comunale si dovrebbe occupare di più della crescita e dello sviluppo del economico del proprio territorio anche perché, ormai, sono otto anni di governo rosso e mi sarei aspettato anche un salto di qualità mentre, invece, mi sembra si stia lavorando ad una sorta di decrescita felice.
La città ha perso quel 'garbo' di malapartiana memoria che l'ha sempre contraddistinta anche rispetto alle altre città della Toscana. E' diventata, cioè, molto più popolare e scarsamente attraente per chi cerca qualcosa di originale sotto il profilo identitario.
Quando ero consigliere comunale o poco prima, ricordo di aver letto un rapporto di un centro studi che evidenziava proprio nella presenza di tanti negozi storici la caratteristica e il richiamo più importanti che facevano della città un piccolo gioiello, una bomboniera, una specie di piccolo surplus che la rendevano interessante rispetto ad altre realtà toscane. Purtroppo, un po' la crisi e una scarsa attenzione da parte dell'amministrazione attuale verso i commercianti, hanno determinato lo scoramento in tanti operatori che hanno chiuso i battenti proprio per mancanza di prospettive.
Parcheggi: a Forte dei Marmi e quest'anno anche in altre città, la sosta, dall'8 dicembre al 7 gennaio, era gratuita per favorire l'accesso al centro storico per fare acquisti. A Lucca chiederlo è una bestemmia. Cosa ne pensa?
L'obiettivo di una amministrazione è quello di mettersi al servizio dei propri cittadini, quindi in un momento di crisi economica sarebbe stata una ottima iniziativa e un bel segnale dato agli operatori di vicinanza da parte dell'ente.
Il piano della sosta approntato dalla giunta Tambellini ha suscitato le proteste di Confcommercio e delle altre associazioni di categoria. In particolare non è stata gradita l'ipotesi di riservare la ex caserma Lorenzini ai residenti. Né l'aumento della Ztl. Lucca non è ormai una sorta di parco residenti e una città per 'vecchi'?
Io credo che ci debba essere la giusta attenzione alle esigenze di entrambi. In questi anni non mi sembra che l'amministrazione abbia lavorato per realizzare nuove aree di sosta. Quindi, in un momento di difficoltà è chiaro che andare a togliere ulteriori posti agli operatori rischia di diventare la mazzata finale per il commercio. E' chiaro che anche per i residenti ci sono grossi problemi per il parcheggio. Bisogna cercare di trovare soluzioni condivise, ma senza andare a danneggiare chi spende sempre tanti soldi per investire nelle attività commerciali.
Il Caffè delle Mura è andato ai cinesi. A parte l'aria che tira e, quindi, la scarsa appetibilità dell'investimento, lei cosa ha pensato quando ha appreso la notizia?
A me è dispiaciuto molto quando ho letto che la colpa era dell'amministrazione Favilla. E' stato anche motivo del mio intervento sulla stampa. Credo che dopo otto anni di governo, un'amministrazione che continua a dare le colpe a quelle precedenti è veramente scorretto. Anche perché alcune cose sono state realizzate dalla giunta attuale grazie a progetti, accordi e protocolli fatti durante la giunta Favilla. Credo che ci sarebbe voluto maggiore rispetto.
Tutti, a sinistra e non solo, si augurano che i 60 milioni stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per la ristrutturazione della ex manifattura tabacchi, risolleveranno le sorti della città. Lei ha una vaga idea di cosa si sta preparando?
Guardi Grandi, io sono molto perplesso perché non è soltanto il problema della ex manifattura. Il recupero dei grandi contenitori che vanno anche dal Carmine alla caserma Mazzini, in Pulia, avrebbero dovuto essere un volano straordinario per l'amministrazione e per la città. E invece siamo al palo o poco più. E questo a mio giudizio dà l'idea di come questa giunta non riesca nemmeno a sognare uno sviluppo per questa città. Io non ho visto in questa amministrazione una visione globale della città.
Come se tutti fossero dei gattini ciechi?
C'è stato un tentativo da parte del centrodestra con un consiglio straordinario richiesto appositamente nel quale si doveva parlare del futuro della città, ma non ha prodotto alcun risultato. Ci si limita ad andare avanti con la gestione ordinaria e io penso che, oggi, stare fermi vuol dire perdere in competitività sia dal punto di vista economico sia da quello della qualità della vita.
Come lei sa tutti si attaccano o vorrebbero attaccarsi alle mammelle di mamma Fondazione. La quale è disposta a realizzare un'opera che prevede la costruzione di quasi 100 appartamenti nel centro storico alla ex manifattura. Più un nuovo polo commerciale. Secondo lei sono due misure utili per la crescita del centro?
Una delle cose su cui questa amministrazione non sia riuscita è proprio quella di riportare una maggiore residenza nel centro storico. Io credo che vada visto meglio il progetto e, con le associazioni presenti sul territorio, valutare se questa può essere una delle migliori soluzioni per questo ambiente così importante. Io penso che andrebbe valutata anche una possibilità di un parcheggio a servizio della città.
Confcommercio una volta era una potenza. Oggi si trova, spesso, a dover subire i diktat della giunta Tambellini. Lei ha avuto in passato rapporti frequenti con le associazioni di categoria. A che cosa si deve questo malessere duraturo?
C'è una grande crisi economica che il settore del commercio sta attraversando anche per causa del dilagare degli acquisti on-line. Io, nell'ultimo anno, quando mi dovetti occupare anche del commercio, convocai le associazioni di categoria per sentire quali fossero le loro esigenze anche perché ritengo che siano fondamentali per lo sviluppo e la crescita della nostra città. In troppi aprono e chiudono e questo rende anche più difficile per le associazioni gestire questa profonda trasformazione del mondo del commercio. Io credo che le esigenze dei commercianti siano fondamentali per la crescita della città.