Il giudice ha sentenziato che l'amministrazione comunale non poteva ordinare lo sgombero su un bene disponibile alla città e quindi lo storico Bar Sole del Carmine, per il momento, rimane dov'è.
Parole dei legali dei titolari dell'attività, gli avvocati Anna Cordoni e Angelita Paciscopi, che raggiunte telefonicamente da La Gazzetta di Lucca hanno espresso tutta la loro soddisfazione sottolineando ovviamente la disponibilità a un confronto per il bene di entrambe le parti.
I titolari Monica Marcone con il marito Ernesto Caiazzo hanno visto confermato quanto speravano già con il blocco del decreto di sgombero del comune, che li voleva fuori dalla loro attività entro il 30 giugno. Successivamente - come ha raccontato il signor Caiazzo, in un incontro - tra i titolari del bar e l'amministrazione comunale - avvenuto l'11 luglio, il giudice aveva dato a quest'ultima ancora 15 giorni, che trascorsi, hanno visto la sentenza di questa mattina che ha annullato la decisione dell'amministrazione Pardini.
A metà giugno la stessa amministrazione comunale, tramite gli assessori Buchignani e Granucci, aveva illustrato la decisione - che per permettere la continuità dei lavori e aiutare al tempo stesso i gestori dei negozi - i locali dovevano essere sgomberati entro la fine dello stesso mese, offrendo però delle licenze gratuite per spostarsi in determinate aree della città. In realtà da quanto si legge dagli atti, avrebbe dovuto essere la società che ha vinto l'appalto della gestione dell'ex struttura del Carmine 4223, a fare delle proposte ai titolari delle licenze, anche se scadute; offerte adeguate di continuità e spostamento durante i lavori sempre all'interno dello stesso Mercato. Secondo quanto dichiarato dal signor Ernesto Caiazzo, nonostante le belle parole i nuovi gestori non si sono più fatti vivi e al loro posto era arrivata l'ingiunzione di sgombero.
Aspettiamo di vedere quale sarà l prossima mossa a tutela di quelle storiche attività di un mercato antichissimo nel centro della nostra città.