C’è modo e modo anche di far valere la legge. Si tratta di buon senso, non di legalità o giustizia. Di umanità e comprensione, casomai. Di sensibilità, di tatto.
Per Ernesto Caiazzo, titolare – con la moglie Monica Marcone – dello storico “Bar Sole”, vedersi piombare all’improvviso tre agenti della polizia municipale nel locale e prendere possesso del bancone, nel momento di massima affluenza, con in mano un’ordinanza di sgombero per il lunedì successivo da firmare, non è che non è giusto. Non è umano. Punto.
Può un’amministrazione comunale che si dice ‘attenta ai commercianti’ agire con tale cinismo nei confronti di due poveri esercenti, due onesti cittadini, che ogni mattina si alzano alle 6, staccano la sera alle 21 e si fanno un mazzo tanto per campare? È la domanda che si pone Ernesto alla luce di quanto avvenuto ieri mattina (venerdì 3 novembre) nel suo bar situato all’interno del Mercato del Carmine a Lucca.
“I vigili sono venuti alle 10 – racconta il commerciante - e il locale è stracolmo a quell’ora. In periodo di “Comics”, poi, lo è anche di più. Mi sono visto notificare l’ordinanza di sgombero di venerdì mattina, per il lunedì successivo (6 novembre) alle nove, con il week-end (ovvero i giorni nei quali, di norma, si lavora di più) alle porte e i congelatori e i frigoriferi pieni di prodotti da consumare. E io cosa dovrei fare? Chiudere, smontare il bar, buttare via tutto entro due giorni e consegnare le chiavi il lunedì finendo così in mezzo alla strada? Ma stiamo scherzando?”
“Alla faccia dell’attenzione riservata ai commercianti – sbotta il signor Caiazzo -. Sembra quasi che l’amministrazione comunale si compiaccia a veder patire così dei cittadini. Il punto non è se si debba o meno lasciare il locale. Non è questo. È che dal 30 giugno stiamo facendo questa battaglia, l’8 agosto c’è stata una sentenza a nostro favore, il 20 agosto è stato fatto un reclamo e solo un paio di giorni fa c’è stata una sentenza (la prima, peraltro) parzialmente a favore della controparte. E cosa si fa? Si firma l’ordinanza il giovedì (alle ore 13.40) e la mattina successiva, nel pieno delle colazioni, la si notifica al commerciante. Non poteva essere notificata giovedì pomeriggio? No: venerdì mattina”.
C’è poi un ulteriore aspetto che il signor Caiazzo evidenzia: “Oltretutto – sottolinea – dall’11 settembre, ovvero da quando hanno chiuso il Mercato (senza peraltro comunicarmelo, ma dicendomi solo che sarebbero iniziati i lavori al suo interno), io ho cercato – e questo la ditta lo può testimoniare – di essere collaborativo e tollerante nei confronti del cantiere. Ho sopportato polvere, rumori, trapani. Tutto. Questo perché mi era stato fatto credere che si sarebbe andati incontro, a breve, ad una soluzione pacifica per entrambi. Perché all’improvviso ci si è tirati indietro?”.
L’esercente parla anche di un tentativo di avvicinamento alla controparte, purtroppo, non andato a buon fine: “Sono due o tre mesi – dichiara – che l’amministrazione comunale non si fa viva con noi. Tutto avviene tra avvocati. E questo nonostante avessi cercato qualche contatto con loro. Ho richiesto più volte infatti, tramite alcune persone, che il sindaco o l’assessore ai lavori pubblici facessero un salto da noi al bar per parlare della situazione. Ma niente”.
C’è da dire che la questione del Mercato del Carmine non riguarda solo Ernesto Caiazzo e Monica Marcone (che, con l’ausilio della sorella del signor Caiazzo, portano avanti il “Bar del Sole”), ma anche Marcello Simonetti, la cui omonima macelleria si trova all’interno del Mercato. “Il ricorso al tribunale di Lucca lo avevamo fatto insieme – spiega il signor Caiazzo – e anche loro hanno ricevuto la stessa notifica, la stessa mattina, con la stessa modalità. Usciti da noi, i vigili urbani sono andati da lui”.
Mercato del Carmine, ordinato lo sgombero: “I vigili me l’hanno notificato, di mattina, con il locale pieno. È questa l’amministrazione ‘attenta ai commercianti’?”
Scritto da aldo grandi
Cronaca
03 Novembre 2023
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