Non ci venivamo da tanto tempo, addirittura dal 2015. All'epoca era uno dei nostri punti di riferimento enogastronomico, poi, per ragioni essenzialmente di carattere logistico e geografico, ci siamo un po' persi di vista, ma adesso che siamo tornati a vivere ad un tiro di schioppo da questo straordinario ristorante, abbiamo voluto tornare a far visita al locale di Massimo Minutelli.
Con Massimo ci eravamo già visti alla sua pizzeria sulla via Romana ai tempi di monsieur Bonci, poi ci siamo incontrati un po' qui e un po' là, oggi lo ritroviamo con i suoi cinque locali, tra cui quello di Pietrasanta, quello di Milano che avevamo ammirato anche nella trasmissione di Alessandro Borghese e gli altri a Lucca.
La Griglia di Varrone a S. Concordio adesso si chiama Varrone Più, ha avuto un restyling nemmeno tanto accentuato e la grande mucca argentata che prima dominava le vetrate del ristorante, ora è di colore scuro e senza dubbio più adatto al titolo-motto che alberga sul locale, Excelencia o muerte. Siamo tra i primi a varcare la soglia questa sera di venerdì e ci sediamo in un punto appartato per godere di un po' di intimità e osservare le cose con maggiore attenzione. Il servizio, diciamolo subito, è tanta roba: Stefano Porta, direttore del locale gemello a Pietrasanta, è a Lucca per l'occasione e fa gli onori di casa insieme al direttore di Lucca, Alessio Pieri, anche lui molto professionale, un sorriso che conquista e un passato e presente da artista, nel senso che è uno straordinario realizzatore di lampade vintage o come le desiderate su bottiglie di champagne o anche di vino prestigioso di tutte le dimensioni.
Il menu è cambiato ovviamente rispetto a tanti anni fa, ma la carne, sempre fantastica, recita il ruolo di protagonista. Lasciamo carta bianca a Stefano che gioca subito il suo jolly, un Pastrami, degno erede della cucina rumena ed ebraica, con pan de cristal che racchiude carne black angus stile kebab con un velo di senape al mieie. Da istigazione a commettere un reato gastronomico, semplicemente strepitoso e consigliato: se il buongiorno si vede dal mattino, allora senza dubbio ci siamo svegliati bene.
Avevamo voluto scegliere, almeno noi, le crocchette di patate al gorgonzola e noci, niente male, anche se non sono made in Varrone. Made in Varrone, invece, è la tartare di fassona piemontese con spuma di foie gras, mousse di tartufo e uovo maccinato. Anche qui siamo nell'eccellenza, piatto da degustare assolutamente subito dopo il pastrami.
Poco dopo sbarcano sul piatto due porzioni abbondanti di carne black angus, una New York Steak, vero e proprio controfiletto tenero come il burro e anche di più e una Piacana cotta sui carboni. Il tocco magico è il purè di patate affumicato con confit di cipolle al quale Stefano aggiunge di sua spontanea volontà una patata dolce gratinata al forno con erborinato italiano e una melanzana in frac, bella presenza e ottimi sapori. Il tutto annaffiato da un Bolgheri doc 'Campo alle Comete' da Castagneto Carducci.
Che dire? E' stata una rimpatrata che ci ha lasciati soddisfatti, sazi al punto giusto e consapevoli di aver goduto parecchio di ciò che abbiamo mangiato. Sono passati sette anni dalla nostra ultima visita, ma la qualità è sempre il vangelo di Massimo Minutelli che continua a rendere il suo locale più famoso a Lucca una sorta di macchina da guerra frequentata e apprezzata. Certo, l'eccellenza ha un prezzo, ma a volte vale la pena di pagarlo se si vuole raggiungere certi livelli. Un plauso al servizio e allo chef spagnolo, il primo di elevato livello davvero e il secondo impagabile e impeccabile nell'allestimento dei piatti. Quanto al proprietario, è arrivato quando eravamo già usciti, un saluto, però, glielo rivolgiamo volentieri con la promessa che ritroneremos enza attendere nuovamente altri sette anni.