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Scritto da aldo grandi
Enogastronomia
11 Dicembre 2022

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Dici o scrivi Peck e, ai più vintage potrebbe venire in mente il nome e cognome di uno degli attori di Hollywood più famosi di ogni tempo, quel Gregory Peck che, nel 1953, estasiò il pubblico con il film Vacanze romane in compagnia di Audrey Hepburn. Oggi, in realtà e con una storia alle spalle molto più antica di quella cinematografica, Peck sta, almeno in Italia, per la più conosciuta e apprezzata gastronomia con sede nel capoluogo meneghino dal 1883 in via Spadari. E, da un paio d'anni, anche per la sua filiale di Forte dei Marmi, in piazza Guglielmo Marconi 6.

Questa introduzione, breve, ma, a nostro avviso, essenziale e, tutto sommato, anche... decorativa, per raccontare l'appuntamento enogastronomico che Leone Marzotto, 39 anni, rampollo di una delle famiglie più note d'Italia, ex avvocato in carriera e, adesso, imprenditore di successo nel settore della ristorazione - nel 2024 Peck aprirà, udite udite, anche a Doha, in Qatar - ha organizzato, con la collaborazione di Gianni Mercatali, insuperabile e infaticabile uomo di comunicazione da oltre mezzo secolo, proprio presso il punto Peck del Forte annunciandone la riapertura per le festività natalizie e di fine anno.

Dall'8 dicembre, infatti, il brand di alta gastronomia ha riaperto il suo negozio in Versilia portando a queste latitudini il rito del Natale ambrosiano. Leone Marzotto, che di Peck è anche amministratore delegato, ha voluto scommettere anche per il secondo anno consecutivo su questa terra e su Forte dei Marmi, sia attraverso una tradizione di prodotti di eccellenza e di altissima qualità sia mediante la presentazione di una enoteca fornitissima e che solo a guardarla fa venire la voglia di iscriversi al primo corso di sommelier.

Battute a parte, l'atmosfera che si respira all'interno dell'ampio locale fortemarmino illuminato alla perfezione è contagiosa e molto calda, invitante e tale da spingere realmente ad un acquisto che sia davvero all'insegna di una cucina sì milanese, ma italiana prima di tutto. Noi, che di Peck siamo sempre stati profondamente innamorati, ci siamo nuovamente imbattuti - ci eravamo lasciati a fine estate - con le meravigliose aragostelle in salsa cocktail, le uova di quaglia in salsa, le lasagne alla bolognese fatte come si devono fare e che riscuotono un successo erga omnes. Per non parlare della inimitabile insalata russa - provate a domandare quanta ne viene venduta durante le feste di Natale nel negozio di via Spadari e resterete sbalorditi - del salmone selvaggio pressoché privo di materia grassa: "Noi qui a Peck - spiega Leone Marzotto - cerchiamo in tutti i modi di limitare la presenza e l'uso di grasso, quello 'cattivo' si intende, perché di quello buono ce n'è davvero bisogno". E ancora ci imbattiamo nel Patè Peck, nel Jamon Iberico Patanegra de Bellota, nei formaggi italiani e non solo, nel Parmigiano Reggiano invecchiato fino a 60 mesi e nel Gorgonzola Dop che viene voglia di strapparlo via dalla esposizione a morsi.

Il tutto esposto con maestria, professionalità, passione. Ecco gli ingredienti alla base del successo di questo brand che, a nostro modesto avviso, dovrebbe radicarsi sempre di più nel territorio versiliese anche attraverso, come già sta facendo, la ricerca di personale che abbia a cuore la difesa delle tradizioni e la spinta verso l'alto di quelli che sono i sensi identitari del luogo.  

Le luci accese delle insegne di Peck al Forte rendono godibile anche una giornata uggiosa come quella in cui sopraggiungiamo a celebrare la riapertura invernale. E al Forte farebbero bene a valorizzare questa location proprio perché in grado di dare vita e regalare intimità in un periodo che, per antonomasia, da queste parti è piuttosto triste e privo di pathos. Averne di negozi così, made in Italy a tutti gli effetti.

Dicevamo dell'enoteca: la disposizione dei vini da Peck è superlativa e l'effetto ottico, grazie anche ad un soffitto completamente specchiato, è quello di un moltiplicatore all'ennesima potenza. Par di essere circondati da Bacco e se ci si avvicina alle bottiglie esposte, tutte regolarmente illuminate e, in particolare, provviste di tagliando con tanto di prezzo stampato - non tutti negozi hanno questo pregio ché, a volte, tocca chiedere ripetutamente il costo della merce esposta - ci si imbatte in nomi che sono una goduria al palato e all'olfatto: dalle bollicine champagne ai rossi della Costa degli Etruschi passando per quelli della Val d'Orcia e del Chianti. E poi via in Francia per rientrare nell 'Italia del nord con tocchi di grande classe sia nei bianchi sia nei rossi. E Leone Marzotto sovrintende personalmente, con il suo staff, lui che è, appunto, sommelier, all'acquisto delle bottiglie. Non poteva mancare uno speciale omaggio alla Toscana con il Masseto Tenuta dell'Ornellaia e il Solaia Marchese Antinori. A proposito, è bene ricordare che i menù sia di Natale sia di Capodanno potranno essere ordinati, prenotati e ritirati direttamente in negozio o anche consegnati a domicilio in tutta Forte dei Marmi. 

Alla cassa c'è il menu a forma di calendario che racconta tutti i prodotti acquistabili per un eccezionale pranzo di Natale o cenone di San Silvestro. C'è da sbizzarrirsi nella scelta: si legge, si guarda il prezzo e si sceglie. Pancia mia fatti capanna che, per chi non lo sapesse, restituisce l'immagine di quando si ha così tanto da mangiare che bisogna pregare la pancia di assumere dimensioni pari a quelle di una capanna per poter così godere di tutto. E qui, da godere, c'è veramente tanto. Il costo? Beh, dipende da quello che si vuole assaporare, ma per almeno una volta, Natale o Capodanno non importa, si può realmente fare una straordinaria figura in famiglia o con gli amici spendendo un po' di più del normale, ma godendo molto, ma molto di più. 

Per i presenti all'appuntamento di venerdì mattina, Marzotto ha voluto sorprendere in semplicità, ma grande raffinatezza e tradizione, offrendo un aperitivo a base di assaggi di parmigiano 36 years-old e uno spumante, Valentino Brut Rocche dei Manzoni, metodo classico e con maturazione su lieviti per almeno dieci anni. Un vino che ci ha sorpreso piacevolmente, con un colore giallo vivace che si presta all'atmosfera di festa e con un perlage così fitto e consistente che sembra non finire mai. Complimenti per la scelta, davvero ottima e matrimonio perfetto e, immaginiamo anche consensuale, con il formaggio più famoso d'Italia.

Dimenticavamo il dolce milanese e italiano per eccellenza di questi tempi: il panettone che, da Peck, è un'opera d'arte. Sia nella versione classica sia in cinque varianti e tutti si distinguono per la qualità del loro impasto ottenuto grazie ad una lavorazione di 72 ore e per l'utilizzo di ingredienti selezionatissimi tra cui la farina con germe di grano macinato a pietra, vaniglia in bacche della qualità Bourbon del Madagscar, scorze d'arancia candite fresche con pregiato miele di acacia toscano. Quest'anno novità con la nuova ed esclusiva Special Edition con marron glacée cioccolato realizzata in soli 200 pezzi, una stupenda idea regalo che viene proposta in una raffinata Gift Box, accompagnata da una crema di marroni e whisky e da una spatola Peck per applicarla.

Tanta roba direbbero in questa valle di lacrime e, aggiungiamo noi, tutta roba che regala tanta voglia di precipitarsi ad assaggiarla. Che dire?, fate vobis nel nostro latino maccheronico, ossia fate di testa vostra, ma rammentate che, a dispetto di James Bond, non si vive solo due volte, bensì e, probabilmente, purtroppo, solamente una. Quindi, cerchiamo di godercela almeno un po'.

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