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Scritto da Redazione
Piana
22 Ottobre 2024

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Il Comune di Porcari ha preso parte oggi (22 ottobre) alla conferenza dei servizi convocata dalla Regione Toscana sulla richiesta di autorizzazione per realizzare l'impianto di trattamento e recupero di rifiuti tessili e pannolini a Salanetti. La richiesta di rinvio avanzata dall'amministrazione comunale, motivata dal ritardo di 98 giorni con la quale è stata messa a conoscenza della documentazione per difetto di trasmissione degli atti da parte del Comune di Capannori, non è dunque stata accolta.

Rappresentato dalla responsabile del servizio assetto e tutela del territorio, il Comune di Porcari ha ribadito la propria contrarietà al progetto richiedendo una serie di integrazioni documentali e di chiarimenti su alcune criticità irrisolte.

"Porcari ha fatto sentire la sua voce e monitora attentamente il progetto – ha detto il sindaco, Leonardo Fornaciari – mantenendo le proprie riserve sulla compatibilità urbanistica, ambientale e infrastrutturale dell'impianto con il territorio circostante. Le osservazioni tecniche presentate in questa fase della conferenza dei servizi vogliono garantire sia il rispetto di tutte le normative vigenti, sia la gestione adeguata di ogni eventuale impatto che potrebbe estendersi al territorio di Porcari se l'impianto venisse realizzato".

Anzitutto è stata sottolineata l'insufficienza della documentazione urbanistica presentata: la richiesta di autorizzazione dell'impianto, infatti, richiede al Comune di Capannori una variante che Porcari, confinante, ha il diritto di valutare per gli eventuali impatti sul proprio territorio. Inoltre, è stata chiesta una maggiore attenzione alle conseguenze sul traffico ed è stata ribadita la necessità di adeguare la rotatoria. Tuttavia, la documentazione ricevuta non è stata considerata sufficiente a chiarire l'effettiva capacità dell'area di accogliere le dovute modifiche.

Ulteriori preoccupazioni sono emerse riguardo alle emissioni odorigene. Il Comune di Porcari ha richiesto un aggiornamento dello studio, chiedendo che vengano inclusi anche i recettori lungo via Ciarpi e via Ciarpetti, dove si trovano abitazioni che potrebbero essere soggette alle emissioni provenienti dall'impianto.

Perplessità e preoccupazioni anche sugli scarichi idrici e la gestione dei reflui civili e industriali dell'impianto. È stata pertanto chiesta una soluzione temporanea alternativa, poiché attualmente l'impianto di depurazione, in fase di ampliamento, non è in grado di accogliere nuovi allacci industriali.

Infine, è stato sollevato il tema della sicurezza idraulica dell'area. Il Comune ha chiesto l'adozione di tutte le misure necessarie per proteggere l'impianto dal rischio di inondazioni, facendo leva sulle stesse normative regionali.

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