Nella tarda Primavera del 2012, il condottiero di Corte Pistelli, sull’onda del successo riportato nella campagna elettorale chiusasi poco prima, dipendente più che altro dai demeriti e dalla frammentarietà della controparte politica, una volta preso possesso di Palazzo Orsetti e degli altri feudi sparsi in qua e in là, dopo aver assegnato gli incarichi di Giunta, si rese conto che nell’organico comunale, sussisteva una certa penuria di figure apicali.
Fu così che fece indire, tra l’altro, una selezione ai sensi di legge, per poter attivare anche un incarico a tempo determinato, per un Responsabile del Settore Finanziario.
Presentarono domanda ben dodici candidati, tre dei quali immediatamente scartati, tra i restanti nove, idonei a sostenere l’esame, il più meritevole risultò il dottor Lino Paoli, che un ruolo così importante non l’aveva mai ricoperto. Nei corridoi si sussurrava, però, che fosse un elemento di provata esperienza e capacità da vendere.
Proveniva infatti dal Comune di Borgo a Mozzano, paese composto da circa settemila abitanti, vale a dire circa un quattordicesimo dei residenti della nostra Città, balzo in apparenza non indifferente.
Il dottor Lino Paoli a quel tempo risultava essere direttore della Comunità di Sant’Egidio, i maldicenti per questo vociferarono che per l’incarico assegnatogli non fossero estranei le personalità di rango che gravitano attorno a quell’ente, situazione mai provata e quindi non vera.
Riscontrati i meriti, il sindaco professor Alessandro Tambellini, ritenne dunque di assegnargli, per il quinquennio da venire, uno stipendio correlato alla funzione assegnata, di poco più di duecentocinquantamila euro.
Verso la fine del mese di marzo del 2013, sempre il sindaco professor Alessandro Tambellini, stipulò il contratto di assunzione del dottor Lino Paoli, nel quale si legge tra l’altro la seguente particolare dicitura: possono essere assegnati ulteriori compiti e funzioni, su incarico del sindaco.
Possibilità apparentemente non prevista dai termini della selezione di principio, mediante la quale venne assunto in amministrazione, in dipendenza della sola specialità della mansione oggetto d’esame.
Infatti questo riferimento non mi pare collimi con l’oggetto della selezione, che parlava esclusivamente di un responsabile del servizio finanziario ex art. 110 comma 1, del Dlgs n. 267/2000, per cui il dottor Lino Paoli veniva assunto per la succitata mansione a tempo determinato e quell’incarico decadeva con la fine del mandato sindacale.
Con delibera di giunta del giugno 2014, mi risulta che fu approvato il nuovo assetto della struttura comunale, in dipendenza della riorganizzazione interna dell’ente.
A questo punto con proprio atto, il sindaco professor Alessandro Tambellini decretava di assegnare al dottor Lino Paoli pure l’incarico per gestire i servizi del personale, compito per quel che appare, non previsto dalla selezione con cui era stato assunto, mansione per la quale, per quanto sapere, non aveva superato alcun esame.
Venne, comunque, stipendiato con una ulteriore indennità di posizione connessa all’incarico apicale conseguito.
Al di là del bonario atteggiamento tenuto nel frangente dal sindaco Alessandro Tambellini, mi chiedo ragionevolmente se gli atti sottoscritti nel periodo dal dottor Lino Paoli, nei confronti del personale dell’ente, siano o meno legittimi.
Evenienza rilevante, in confronto ai provvedimenti sottoscritti che riguardano, trasferimenti, contratti, stipendi, premi ed ogni eventuale azione che interessa la gestione del personale.
In questo caso, non apparirebbe neppure trascurabile ogni aspetto giuridico di potenziale maggior gravame, collegato all’assegnazione al dottor Lino Paoli per questo affidamento, nella consapevolezza che la prova di esame da lui superata, riguardava esclusivamente il settore finanziario.
Per questo compito, venne prevista dall’amministrazione l’ulteriore retribuzione (per il dottor Lino Paoli), discendente da un altro capitolo di spesa, per un importo di poco superiore a centomila euro.
In conclusione gli emolumenti contrattuali complessivi, percepiti dal dottor Lino Paoli dall’amministrazione comunale, raggiunsero la cifra di oltre trecentocinquantamila euro, quanto basta per le elemosine da elargire ai poveri che si rivolgevano alla Comunità di Sant’Egidio, della quale era direttore.
Alla luce di questo riscontro, è ragionevole pensare che per ottenere dall’amministrazione comunale, un incarico apicale o similare, più che una concreta manifestazione di professionalità, serva pure il personale apprezzamento del signor sindaco.
Dopo la stentata vittoria elettorale del luglio 2017, da parte del professor Alessandro Tambellini, a Palazzo Orsetti fu proceduto, non saprei dire quanto legittimamente, alla riconferma senza nuovi esami, di più posizioni apicali dell’organigramma comunale, tra cui anche quella del Dottor Lino Paoli, con buona pace per gli atti legittimi, o potenzialmente illegittimi, meriti e demeriti.
Mi sembra che più avanti, la questione venne sollevata pure nell’aula del Consiglio Comunale, di conseguenza il sindaco professor Alessandro Tambellini, in concomitanza dell’arrivo del nuovo segretario comunale, pare che con altra propria decisione, conferì temporaneamente a quest’ultimo le prerogative correlate alla Gestione del Personale precedentemente assegnate al Dottor Lino Paoli.
Sulla scorta di quanto riscontrato, non posso che restare sbigottito dall’atteggiamento tenuto dal dottor Lino Paoli, che nella vicenda lo vede apparentemente ricevere per anni dei maggiori compensi in rapporto alle prove di esame dallo stesso superate. Tutto quanto con buona pace dei principi fondanti della comunità di Sant’Egidio.
Sarebbe dunque opportuno a questo punto, che il professor Alessandro Tambellini, in ragione della disamina, spiegasse, prima di tutto ai suoi ex dipendenti e poi ai cittadini lucchesi che hanno titolo per chiedergli lumi su come spendeva i loro contributi, le ragioni che lo condussero a scegliere per la dirigenza dei Servizi del Personale, proprio il Dottor Lino Paoli.
Nonostante questa critica situazione, oggi il dottor Lino Paoli è tornato a dirigere a tempo indeterminato, l’ufficio dei Servizi del Personale quale vincitore di concorso.
D’altra parte il conseguimento di tale risultato, rispecchia la fiducia sempre riposta in lui dalla passata amministrazione comunale.
A questo punto non resta che chiedere all’attuale assessore al personale dottor Moreno Bruni e più che altro al nuovo sindaco dottor Mario Pardini, precursore, secondo quanto promesso in campagna elettorale, della LUCCA CHE CAMBIA, apparentemente, rispetto alla precedente giunta comunale, di opposte visioni di pensiero, cosa ne pensa di questa particolare situazione