Anno XI 
Sabato 14 Giugno 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da aldo grandi
Politica
07 Agosto 2022

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Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare o, in inglese e come la coniò un famoso allenatore di football americano, When the going gets tough, let the tough get going. Indubbiamente, una volta addentato l'osso, l'opposizione di centrosinistra non ne vuol sapere di mollarlo. Elvio Cecchini, consigliere comunale di maggioranza dopo l'apparentamento al ballottaggio delle ultime elezioni, è finito nel mirino di Francesco Raspini ex candidato a sindaco, a seguito della delega ricevuta dal sindaco Pardini ad occuparsi del piano operativo tenendo, comunque, per sé l'assessorato all'urbanistica. Ma che cosa, nella fattispecie, la minoranza contesta all'architetto Cecchini?

Il piano operativo è, in poche parole, il vecchio piano regolatore. Cioè lo strumento urbanistico che pianifica le funzioni del territorio: dove si può e non si può costruire, quali funzioni (residenziale, produttiva, commerciale etc) si possono mettere e dove, come si possono fare le ristrutturazioni, come si gestiscono le zone vincolate e così via.

Per la sua importanza si approva con un doppio passaggio in consiglio comunale: prima si adotta, poi i cittadini, i professionisti e tutti gli interessati hanno la possibilità entro un dato termine (60 giorni almeno) per fare le proprie osservazioni, quindi la commissione urbanistica del consiglio comunale ha il compito di controdedurle una ad una, poi, il consiglio comunale approva definitivamente l'atto integrato dalle sole osservazioni ritenute in tutto o in parte meritevoli di accoglimento.
A che punto siamo a Lucca?
L'amministrazione precedente ha adottato il Piano Operativo ad ottobre 2021 ricevendo quasi 1000 osservazioni che gli uffici hanno cominciato ad analizzare. 
La nuova amministrazione, in sostanza, dovrà esprimere un parere su ognuna delle osservazioni (compito della commissione urbanistica) e approvare l'atto (compito del consiglio comunale).
Elvio Cecchini nella sua veste di consigliere delegato coordinerà tutto il lavoro di analisi e recepimento o non recepimento delle osservazioni.
E', indubbiamente, un lavoro molto delicato perché cambiare alcune norme (o non cambiarle) può volere dire spostare (o fermare) interessi economicamente rilevantissimi. Dall'accoglimento o meno di una semplice osservazione può dipendere la realizzabilità di un progetto o, anche la possibilità, a pensare male, di condurre operazioni speculative sul territorio.
Serve quindi verificare la effettiva terzietà della persona delegata a svolgere questo compito. L'opposizione, almeno nelle segrete stanze, aveva già bofonchiato sulla inopportunità che ad un architetto ancora in attività venisse delegata un tale compito per evidenti ragioni che non occorre certo spiegare con molte parole. Tuttavia, essendo un conflitto solo potenziale, è stato deciso di verificare se ci fossero anche conflitti di interesse effettivi.
E' a questo punto che entra in scena l'ex assessore all'urbanistica Serena Mammini e il post galeotto o incriminato che riguarda direttamente proprio l'architetto Cecchini.
Mammini, infatti, ha ricordato di aver ricevuto un messaggio (nella foto), a febbraio 2022, dallo stesso Cecchini (in veste di architetto che si rivolge all'assessore all'urbanistica) in merito ad una delle principali operazioni immobiliari del momento riguardanti la ristrutturazione di una delle più belle ville storiche di Lucca, la Villa di Forci, recentemente acquistata da un magnate olandese (Robert Jan Van Ogtrop).
Cecchini chiedeva alla Mammini di interessarsi per la realizzabilità "di superficie interrate edificabili" (in pratica cantine) e a tale proposito dichiarava di volere suggerire ai proprietari (che evidentemente conosce bene per ragioni professionali) di presentare una specifica osservazione al piano operativo che, in assenza di tale modifica, ne avrebbe impedito la realizzazione. Cecchini ha dichiarato di non avere alcun tipo di contratto in essere con la proprietà della villa e ne prendiamo atto, ma basta questo, in presenza del messaggio, a far stare tranquillo il centrosinistra?
E' manifesto che per la minoranza andava verificato se questa "intenzione" si sarebbe, poi, potuta tradurre in atti amministrativi. Anche perché Cecchini, a quanto risulta, proprio due giorni fa ha formalmente smentito senza che nessuno glielo avesse chiesto, di avere qualcosa a che fare con questa operazione.
Ebbene, è qui che casca l'asino.
L'accesso agli atti di Raspini, peraltro illustrato nell'ultimo consiglio comunale, ha dimostrato che, effettivamente, il signor Van Ogtrop ha protocollato pochi giorni dopo il 5 febbraio un'osservazione - non è azzardato a questo punto ipotizzarlo - su suggerimento dello stesso Cecchini, per proporre che nella sua villa si potessero realizzare anche delle 'cantine' a supporto della più complessiva e complessa ristrutturazione a scopi di turismo extra lusso.
Viene abbastanza facile pensare che quando dovrà analizzare questa osservazione, il neo delegato consigliere al piano operativo potrebbe trovarsi di fronte a un 'conflitto' se non di interessi, quantomeno di attenzioni.
E' stato informato il sindaco di questa situazione? Questa domanda se la chiedono i consiglieri di opposizione che hanno annunciato un intervento durissimo con conseguente, richiesta di revoca della delega ad Elvio Cecchini. E, comunque, chiedono a Pardini di riconsiderare l'opportunità dell'affidamento.
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