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Lucca, da tempo ammirata per il suo fascino medievale e il suo patrimonio culturale, ospita anche un movimento più silenzioso e contemporaneo. Questo movimento non è definito dal…

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Un necrologio di emozioni per salutare la scomparsa di José “Pepe” Mujica, ex presidente dell'Uruguay
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo breve testo inviatoci da un lettore che non ha saputo trattenere le lacrime alla notizia della morte dell'ex presidente guerrigliero dell'Uruguay

Lucca per nomadi digitali: dove lavorare e cosa visitare
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La moderna industria del gioco d'azzardo in Italia
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Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza (Alessandro Manzoni. Il cinque maggio)
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I genitori del settore giovanile Under 14 della Lucchese 1905 ringraziano lo staff e sperano nel futuro
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera di Paolo Pescucci in cui si invita a prendere in considerazione la realizzazione di una moderna velostazione, presso lo scalo merci di Lucca, dove sorgerà anche la stazione autobus:
"Finalmente vedo che anche qualcuno dell’Amministrazione Comunale riparla dello spostamento della stazione bus nell’ex scalo merci. Si avrebbe finalmente quel punto intermodale del trasporto che caratterizza le moderne concezioni urbanistiche. Non che sia una novità, se ne parla da anni, da anni è presente nei programmi elettorali di almeno alcune forze politiche di opposizione. Speriamo stavolta non siano le solite chiacchiere e si faccia l’atteso spostamento.
Però non sento parlare di velostazione e mi preoccupo. Il pericolo di furto è uno dei maggiori freni all’uso della bicicletta ed ora dell’e-bike. Molte persone sono costrette ad usare vecchie e malsicure biciclette arrugginite, da legare a qualche palo, nella speranza di ritrovarla al ritorno. Molte altre usano l’auto per lo stesso motivo.
La soluzione, molto frequente nel nord Europa è la velostazione, molto più di un parcheggio custodito.
Uno spazio dove la bicicletta è consegnata al personale che la ripone al sicuro, dove è presente un officina per la riparazione, così alla sera si ritrova la bici accomodata; dove è presente un punto ristoro che può essere anche punto di aggregazione per gli amanti del ciclismo.
Qualcosa di simile, era presente anni fa sotto i locali del cinema “nazionale”, per le “sigaraie” che andavano a lavorare in manifattura tabacchi.
La moderna velostazione non è uno scantinato come allora, è un moderno servizio che può risolvere molte esigenze del cittadino, del pendolare, del viaggiatore. Uno degli esempi più riusciti in Italia è “Dynamo” vicino alla stazione di Bologna, offre parcheggio giornaliero a prezzi contenuti, ma anche noleggio, ricarica e-bike e giri organizzati in bicicletta, dando lavoro ad una decina di giovani, https://dynamo.bo.it/ .
Onde evitare ricadute negative sui numerosi noleggi bici per i turisti presenti in città, potrebbero esser fatte tariffe differenziate, più favorevoli, riservate ai residenti in provincia di Lucca, oppure chi abbia un lavoro in città".
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Riceviamo e pubblichiamo questo intervento, firmato dal presidente di sezione di Italia Nostra Lucca, in merito alla Manifattura e alle sue destinazioni d'uso:
"Il Consiglio Comunale di mercoledì scorso, dove si sono discusse cose che non rientrano nella competenza del Comune e meno che mai degli altri enti presenti, perché le decisioni sulla Manifattura e sulle sue destinazioni d’uso sono state già individuate dallo Stato attraverso il CoRePaCu, assemblea dei Soprintendenti della Toscana, al momento della definizione della richiesta di alienazione da parte del Comune, è stato totalmente inutile.
Il Ministero dei beni culturali, attraverso la Soprintendenza, si pronuncia sia sulle destinazioni d’uso che sugli interventi da realizzare e in particolare si esprime in merito alla congruità del progetto di valorizzazione che deve sempre accompagnare le richieste di valorizzazione di beni che fanno parte del demanio culturale.
Considerato che questo passaggio è svolto a monte delle possibili ipotesi progettuali e delle ipotetiche destinazioni d’uso richieste dall’ente proprietario ed è fondamentale alle successive fasi progettuali che ne discendono, sorge spontanea la domanda se il Comune di Lucca abbia svolta questa fase e nel caso con quali risultati in termini di prescrizioni d’uso del bene.
Altrettanto importante sarebbe capire quale progetto di valorizzazione culturale sia stato prodotto e in che modo il Ministero competente si sia espresso circa la sua congruità nel merito e nei tempi di realizzazione.
Il complesso immobiliare della Manifattura, vincolato, fa parte del demanio culturale e pertanto l’art. 55 del dlgs 42/04 prevede che la cessione del bene (vendita-concessione, ecc.), in tutto o in parte, debba essere preventivamente autorizzata dal Ministero.
In quell’occasione sono state dettate le possibili destinazioni d’uso per il restauro della Manifattura di Lucca e fra le varie è escluso l’utilizzo a edilizia abitativa privata.
Un eventuale progetto va approvato esclusivamente dalla Soprintendenza, l’Amministrazione Comunale deve solo verificare la compatibilità urbanistica e prendere atto di ciò che ha deciso lo Stato.
Ci si chiede:
- È possibile che nessuno conosca le procedure da adottare per presentare un progetto su un bene tutelato?
- È possibile che nessuno conosca le disposizioni previste dal codice dei Beni Culturali (T.U. dlgs. 42/04)?
- È possibile che il Comune, Fondazione Cassa di Risparmio e COIMA siano così sprovveduti e perdano tempo a discutere di cose che non sono di loro competenza?
In che mani è caduta la città di Lucca?
COIMA non ha consulenti che le manifestino la totale irregolarità di ciò che sta facendo? Basterebbe un semplice accesso agli atti in Soprintendenza o a quelli del Comune, che ne ha copia notificata, per conoscere che cosa è consentito realizzare nel monumento.
Scoprirebbero inoltre, leggendo il T.U., come previsto dall’art.35 del Codice, che i beni del Demanio Culturale senza l’autorizzazione del Ministero non possono essere alienati.
Per ottenere questo permesso occorre una domanda corredata da:
- Destinazioni d’uso in atto
- Programma delle misure necessarie per la conservazione del Bene
- Dichiarazione degli obiettivi di valorizzazione
- Destinazione d’uso prevista in funzione degli obiettivi di valorizzazione a funzione pubblica
Quando il Comune ha fatto richiesta di alienazione alla Soprintendenza, ha presentato una domanda senza documenti allegati e senza progetto di restauro obbligando la Soprintendenza e il CoRePaCu a dettare prescrizioni restrittive sulla destinazione d’uso che escludono la residenza e ammettono solo interventi conservativi e destinazioni a terziario a basso impatto.
L’unico risultato apparente del Consiglio Comunale di mercoledì scorso è che è stata stralciata dal progetto la cessione del baluardo di San Paolino, dicendo che erano state fraintese le reali intenzioni della Fondazione Cassa di Risparmio che “invita” però il Comune a fare urgentemente i lavori necessari per l’abbellimento del baluardo, necessari per il decoro della Manifattura (lavori che verranno probabilmente finanziati dalla Fondazione stessa). Che cosa è cambiato quindi?
Non è bastata al Comune la lezione di Piazzale Verdi".
Il Presidente con il C.D. della sezione