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I genitori del settore giovanile Under 14 della Lucchese 1905 ringraziano lo staff e sperano nel futuro
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento dei genitori dei ragazzi impegnati nella squadra rossonera Under 14. Un intervento che dimostra quale sia stato il livello di difficoltà affrontato per le note vicende societarie e non soltanto

Aperitivo in casa: 4 idee per ricette facili e veloci
Lo stile di vita sempre più frenetico sta drasticamente riducendo il tempo e le energie da dedicare alle cene in casa con gli amici. Trovare un momento, durante la giornata, per preparare un pasto impeccabile è sempre più complicato

Sabrina, l'amore di una gattara per i mici lucchesi: "Nuovo gattile? Direi proprio di no"
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento inviatoci da una volontaria che, quotidianamente, assiste i gatti a Lucca nella struttura ad hoc e che vuole manifestare il proprio pensiero in merito all'ultimo annuncio della giunta sulla nascita del 'gattile'

Bianca, Classica, Riserva: tre espressioni di una storia da scoprire
Ogni grappa ha una storia da narrare, ma solo Candolini riesce a farlo in modo unico. Tre varianti, tre espressioni diverse che sanno raccontare una…

Gioco d'azzardo online in Italia nel 2025: cosa vogliono davvero i giocatori
Il panorama del gioco d'azzardo online in Italia si è evoluto radicalmente entro il 2025. Quello che un tempo era un mercato di nicchia è diventato un'arena digitale altamente competitiva…

Endometriosi: la malattia invisibile che colpisce milioni di donne
Dolore pelvico cronico, cicli mestruali invalidanti, difficoltà a concepire, stanchezza costante. Sono solo alcuni dei sintomi più comuni dell’endometriosi, una malattia infiammatoria cronica che colpisce circa 3 milioni di donne…

Dai pavimenti in marmo al Pixel Glamour: progettare il lusso nei casinò online
Il lusso era una questione di grandi spazi fisici: pavimenti in marmo, lampadari dorati e tavoli ricoperti di velluto. Tuttavia, la rivoluzione digitale ha spostato i riflettori dai casinò tradizionali…

Vivere come un vero lucchese: come trascorrere la giornata
Svegliarsi a Lucca è come entrare in un dipinto rinascimentale. La città, cinta dalle sue famose mura intatte, si anima dolcemente, senza il caos delle maggiori destinazioni italiane.

Sua Altezza Imperiale Madame Mère
Le tre figure femminili che amarono Napoleone, i veri riferimenti affettivi, solidi e sinceri, al di là di ogni interesse politico o di potere, furono la prima moglie Joséphine, la sorella Paolina e la madre Letizia Ramolino

Mauro Frediani: "Pardini e Barsanti paghino di tasca loro le ulteriori spese della trasferta della Lucchese ad Arezzo"
Provocatoria e singolare missiva di un tifoso della squadra calcistica rossonera indirizzata a sindaco e assessore allo sport

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Di carattere forte e determinato, capace di prendere decisioni fulminee, Napoleone Bonaparte rappresenta ancora oggi il prototipo ideale del leader che ben conosce quanto sia importante la rapidità d’azione nel raggiungere gli obiettivi. Ci testimoniano questa sua natura le importanti cariche raggiunte nel volgere di pochi anni: generale, console e infine Imperatore dei francesi. Nella vita privata, tuttavia, Bonaparte fu un uomo assai semplice, prediligendo vivere in ambienti piccoli e pratici ma dotati di un diretto accesso al giardino.
Per questa sua natura, Napoleone introdusse nuove regole di corte rispetto al galateo dei Borbone, distinguendo tra una vita privata svolta in spazi contenuti e riservati, e una pubblica vissuta in appartamenti di rappresentanza caratterizzati da importanti decorazioni con un forte significato simbolico, veicolo principale di ideali e strumento fondamentale di propaganda del nuovo ordine politico. Diverso quindi l’atteggiamento dell'Imperatore nella vita privata e nei luoghi delle occasioni ufficiali, in ottemperanza al suo famoso motto, «la grande ambizione è la passione di un grande carattere».
Nel campo della cultura e delle arti, Napoleone si adoperò con forza per fare della Francia la protagonista indiscussa del gusto europeo e a questo fine intraprese con decisione un programma di rilancio della produzione artistica e artigianale, affidando ai francesi Charles Percier (1764-1838) e Pierre François Léonard Fontaine (1762-1853) il ruolo di architetti ufficiali dell’Impero. A loro, dunque, spettava, tra i molti incarichi loro assegnati, il compito di restaurare e riorganizzare gli interni dei palazzi reali danneggiati e saccheggiati durante la Rivoluzione. L’importante compito commissionato ai due architetti prevedeva, oltre a interventi di natura eminentemente tecnica sulla struttura dei palazzi, la progettazione dei nuovi arredi. Napoleone volle intervenire direttamente in questo ambito commissionando un numero considerevole di pendules; molti di questi orologi entrarono a far parte del patrimonio personale dell’imperatrice Joséphine de Beauharnais, prima moglie di Bonaparte, grande estimatrice dell’arte orologiera.
Sovente in importanti ritratti, vediamo Napoleone raffigurato in ambienti dove compaiono orologi a pendolo; spesso la loro presenza assume una funzione documentaria poiché l’ora rappresentata sui quadranti testimonia come l’Imperatore avesse l’abitudine di mettersi a lavoro fin dalle prime ore dell’alba. Per la loro particolare bellezza ed accuratezza iconografica, questi orologi erano considerati oltre che importanti oggetti di arredamento anche precisi strumenti di propaganda e di celebrazione dell’impero.
A differenza delle epoche precedenti, quando nella loro realizzazione venivano impiegati materiali diversi, nel periodo dell'Impero gli orologi furono realizzati quasi esclusivamente in bronzo cesellato, dorato e patinato. Spesso erano gli stessi architetti Percier e Fontaine a fornire il disegno progettuale degli orologi agli artigiani incaricati della loro esecuzione; questi, a loro volta, provvedevano a tradurre e reinterpretare il disegno secondo la loro personale fantasia ed abilità. A tal proposito, merita sottolineare che per volere dello stesso Napoleone la realizzazione delle pendules dovesse avvenire esclusivamente in Francia. È per questo motivo che ancora oggi sono chiamate comunemente Parigine.
Gli orologi prodotti dalle botteghe francesi apparivano delle vere e proprie sculture, andando quasi ad annullare l’utilità pratica dello strumento. Raramente questi manufatti, anche se realizzati da famosi bronzisti, venivano firmati nella parte scultorea; si prediligeva imprimere i marchi dei cesellatori nel quadrante o nel meccanismo. A questo proposito, merita citare due dei più grandi bronzisti, fonditori e cesellatori francesi dell’età napoleonica, attivi sia presso la corte francese che in altre realtà europee: Pierre Philippe Thomire (1751-1843) e Claude Galle (1759-1815).
Dalle memorie di Louis Constant Wairy, premier valet de chambre de l’empereur, sappiamo che Napoleone possedeva diversi orologi per uso personale, «di fattura estremamente semplice, a ripetizione, senza ornamenti, o cifre, con la parte superiore protetta da vetro e la cassa in oro», acquistati dallo storico atelier del maestro orologiaio Abraham Louis Breguet (1747-1823). L’atelier di Breguet ebbe come clienti non solo l’Imperatore ed i suoi familiari, fu apprezzatissimo dall’imperatrice Joséphine e dalla sorella Carolina Bonaparte, ma anche da alcuni esponenti di spicco dell’esercito, tra cui i generali Charle Victoire Emmanuel Leclerc, Louis Alexandre Berthier, Jean Joseph Dessolle, Michelle Ney. Questa prestigiosa manifattura si distingueva, ed ancora oggi continua a farne il suo vanto, non solo per il lusso e la bellezza, status symbol dell’epoca, ma soprattutto per la perfezione dei meccanismi e la resistenza al tempo e all’usura, tanto che, tornati dai campi di battaglia, i militari avevano la possibilità di tornare dal maestro orologiaio per fare togliere i segni della guerra.
I documenti conservati presso l’archivio storico della maison Breguet attestano l’acquisto da parte di Bonaparte di un orologio a ripetizione descritto come «segnatempo con scappamento isolato», di una pendola da viaggio con calendario a ripetizione e di un orologio perpetuo a ripetizione. Interessantissima inoltre la commissione nel 1810 da parte di Carolina Bonaparte, regina di Napoli, alla bottega francese del primo esemplare di orologio disegnato per essere portato al polso, di forma ovale, a ripetizione, dotato di un termometro. Servirono due anni ed il lavoro di 17 persone per la consegna dell’esemplare che viene così descritto in una nota di riparazione del 1849 commissionata da Louise Murat, quarta figlia di Carolina, «orologio a ripetizione molto piatto n. 2369, quadrante d’argento, cifre arabe, con termometro ed anticipo-ritardo fuori del quadrante. Il suddetto orologio è montato su un braccialetto fatto di capelli intrecciati con fili d’oro, chiavetta semplice d’oro». Nelle sue memorie il valletto Wairy riporta come Napoleone avesse l’abitudine di rompere spesso i suoi orologi, non in battaglia, ma al rientro poiché invece di riporli appoggiandoli sui mobili della camera li lanciava con forza. Napoleone possedeva inoltre due sveglie che utilizzava soprattutto in viaggio, dotate di una maniglietta per essere appese alla carrozza, di manifattura Meunier, caratterizzate da una suoneria che poteva essere azionata tirando un cordoncino di seta. Oltre a queste Bonaparte possedeva una terza sveglia, antica, appartenuta a Federico il Grande, non funzionante, che per il suo forte significato simbolico porterà con sé anche nell’esilio di Sant’Elena.
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Nel vasto universo del sapere, esistono portali che combinano alla perfezione storia, archeologia e scienza, offrendo un viaggio affascinante tra passato e futuro. Tra questi, spicca www.ilnavigatorecurioso.it, un punto di riferimento per chi è assetato di conoscenza e desidera approfondire argomenti che spaziano dalle civiltà scomparse alle più recenti innovazioni tecnologiche. Ogni scoperta, sia essa antica o moderna, contribuisce ad ampliare la nostra comprensione del mondo e delle sue dinamiche.
Alla scoperta delle civiltà perdute
I reperti archeologici rappresentano testimonianze indelebili di epoche passate, raccontando le storie di popoli e culture che hanno segnato il cammino dell’umanità. Dalle imponenti piramidi d’Egitto ai resti delle città sommerse, ogni ritrovamento getta nuova luce su usanze, credenze e stili di vita delle civiltà antiche.
L’archeologia moderna ha fatto passi da gigante grazie all’impiego di tecnologie avanzate come il telerilevamento, che permette di individuare strutture nascoste sotto il suolo, o la datazione al radiocarbonio, essenziale per determinare l’età di un reperto con estrema precisione. Questi strumenti hanno reso possibile la scoperta di templi sconosciuti, antichi manoscritti e manufatti che rivelano dettagli inediti sulla vita quotidiana dei nostri antenati.
Scienza e tecnologia: il futuro in continua evoluzione
Accanto agli enigmi del passato, la scienza continua a rivoluzionare il nostro presente con scoperte e innovazioni straordinarie. Un campo di ricerca di grande rilevanza è quello degli anticorpi monoclonali, impiegati in trattamenti medici all’avanguardia per combattere malattie autoimmuni, infezioni e persino il cancro. La biotecnologia si sta sviluppando a ritmi vertiginosi, aprendo la strada a cure sempre più efficaci e personalizzate.
Un altro fenomeno che suscita curiosità è quello dei fuochi fatui, luci misteriose che appaiono in determinate condizioni atmosferiche e che per secoli hanno alimentato miti e leggende. Oggi la scienza è in grado di spiegare questo fenomeno con la combustione spontanea di gas emessi dalla decomposizione organica, ma il fascino che esso esercita rimane immutato.
Nel settore tecnologico, il 5G rappresenta un altro importante passo avanti. Grazie alla sua velocità e capacità di connessione, sta rivoluzionando la comunicazione e il modo in cui interagiamo con il mondo digitale. Tuttavia, non mancano dibattiti sugli effetti di queste onde elettromagnetiche sulla salute e sull’ambiente, rendendolo un argomento di grande attualità e discussione.
Il mistero dell’anima: tra scienza e filosofia
Una delle domande più antiche che l’umanità si pone riguarda l’esistenza dell’anima. Si tratta di un concetto profondamente radicato nella filosofia e nella religione, ma che oggi viene studiato anche in ambito scientifico. Alcuni neuroscienziati ipotizzano che la coscienza sia il prodotto delle connessioni neurali, mentre altre teorie suggeriscono l’esistenza di una dimensione ancora inesplorata della realtà che potrebbe influenzare la nostra percezione dell’esistenza.
Questo dibattito resta aperto e affascina studiosi di discipline diverse, dall’astrofisica alla psicologia, spingendoli a indagare il rapporto tra mente e materia. La ricerca scientifica potrebbe un giorno svelare aspetti ancora ignoti della coscienza umana, offrendo nuove prospettive sulla natura stessa dell’essere.
Un viaggio infinito nel sapere
Approfondire la storia, l’archeologia e la scienza significa avventurarsi in un viaggio senza fine, in cui ogni scoperta aggiunge un tassello al grande mosaico della conoscenza. Ogni reperto, ogni innovazione e ogni teoria ci avvicinano a una comprensione più completa del mondo in cui viviamo e delle sue infinite sfaccettature.
Grazie alla continua evoluzione delle tecnologie e alla sete di conoscenza dell’umanità, il sapere è oggi più accessibile che mai. Dalle antiche civiltà ai più recenti progressi scientifici, il desiderio di esplorare, scoprire e comprendere non conosce confini, spingendoci costantemente verso nuovi orizzonti e sorprendenti rivelazioni.