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Lucca, da tempo ammirata per il suo fascino medievale e il suo patrimonio culturale, ospita anche un movimento più silenzioso e contemporaneo. Questo movimento non è definito dal…

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L’Italia è un mosaico di tradizioni locali che, di anno in anno, si rinnovano attraverso feste e celebrazioni cariche di storia e…

Un necrologio di emozioni per salutare la scomparsa di José “Pepe” Mujica, ex presidente dell'Uruguay
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo breve testo inviatoci da un lettore che non ha saputo trattenere le lacrime alla notizia della morte dell'ex presidente guerrigliero dell'Uruguay

Lucca per nomadi digitali: dove lavorare e cosa visitare
Lucca è una delle città italiane più affascinanti, conosciuta per le sue mura rinascimentali ben conservate e il suo centro storico ricco di storia. Negli ultimi anni, sta diventando sempre…

Come preparare una lunch box bilanciata per l'ufficio
Organizzare una lunch box bilanciata da portare in ufficio è una pratica sempre più diffusa tra chi desidera prendersi cura della propria alimentazione anche durante la giornata lavorativa. Nonostante i ritmi frenetici, è possibile comporre pasti equilibrati, nutrienti e appaganti, utili a sostenere la concentrazione e la produttività fino a fine giornata

Italiani popolo di giocatori d'azzardo alla conquista dei casinò online autorizzati
La nostra storia ci insegna che gli italiani sono da sempre un popolo appassionato di intrattenimento e soprattutto di gioco d’azzardo. In principio furono le lotterie a conquistare…

La moderna industria del gioco d'azzardo in Italia
Imparerete cosa sono i migliori casino online in Italia e secondo quali criteri principali dovrebbero essere scelti

Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza (Alessandro Manzoni. Il cinque maggio)
Napoleone fu sconfitto il 18 giugno 1815 nella battaglia di Waterloo dalle truppe prussiane, olandesi e britanniche, comandate da Sir Arthur…

I genitori del settore giovanile Under 14 della Lucchese 1905 ringraziano lo staff e sperano nel futuro
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento dei genitori dei ragazzi impegnati nella squadra rossonera Under 14. Un intervento che dimostra quale sia stato il livello di difficoltà affrontato per le note vicende societarie e non soltanto

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Riceviamo e, come sempre, volentieri pubblichiamo questa lettera inviataci da un vecchio amico e collega. Questa volta, però, a differenza delle altre, in calce troverà una risposta al suo intervento che non condividiamo in molti suoi aspetti a cominciare dal fatto che non siamo stati noi ad alzare i toni per primi e non rinunceremo, certo, a farlo.
Gentile direttore delle Gazzette,
l'incipit di questa lettera non prevede – come vedi – il tuo pluricitato "ir" che precede "responsabile" in quanto questo ruolo, cioè quello di direttore responsabile della testata giornalistica ancora una volta risulta essere importante: eticamente e legalmente, soprattutto a seguito dell'ultima corrida alla quale ti sei esposto, ovverosia il casus belli legato alla presentazione del libro scritto da un generale dell'Esercito italiano.
Chi scrive è stato cugino di un generale medico dell'Esercito, che in passato ha svolto diligentemente e per una vita intera il proprio ruolo anteponendo onestà, rispetto, fedeltà e passione all'interno di un pezzo dello Stato che ha onorato secondo quanto recita la Costituzione e la disciplina del Corpo cui è appartenuto.
Si può essere più o meno filo-militari; si può anche non esserlo. Ma non è questo il punctum dolens.
Personalmente non temo incursioni da "colpo di Stato" che tu ben conosci, avendone incontrato traccia durante il lavoro di approfondimento storico di certe vicende italiane. Sono fortemente preoccupato, invece, per una deriva inquietante che sta prendendo il linguaggio. Non solo quello pubblico, il cui megafono è il nostro "meraviglioso" mondo giornalistico che, insieme ai "social", abbevera il turpiloquio, quello che dalla pubblica piazza arriva, inquinando una massa di persone ormai sempre più preoccupate: il lavoro, la salute, la prospettiva di una vita decente. Tra queste ci sono i giovani, solo alcuni dei quali avviluppati a concetti di vita legati al successo, alla prestanza fisica, al denaro. E che sfociano con il "possesso" del corpo della donna perché, evidentemente, è mancato e sta mancando un canale di comunicazione che educhi, spieghi, coinvolga, produca socialità, conoscenza; che infranga i tabù e liberi le menti ancora prigioniere dagli stereotipi molto, troppo diffusi. Sono saltati i riferimenti; difficile non pensare a chi dovrebbe educare: non più tardi di qualche giorno fa, ho assistito a una reprimenda di una madre che al proprio figlio di una decina di anni gli ha detto: «Non devi fare così, perché io sono una persona educata, ca**o!». Giusto per fare un esempio di disarmante attualità.
C'è un tempo, come diceva Ivano Fossati; c'è un tempo in cui l'asticella dello scontro, a partire da quello verbale, deve necessariamente abbassarsi perché la conflittualità che stiamo vivendo sta esacerbandosi. I fatti di cronaca, caro direttore, la violenza che fa sferrare un pugno uccidendo un povero uomo inerme; la violenza che sta sfociando fra i ragazzi, il ricorso all'uso di alcool e droghe – gli studi scientifici lo evidenziano tristemente insieme ai disturbi della personalità – hanno bisogno di riportare il senso del dialogo affinché questo torni a transitare dalle parole.
Chi fa il nostro mestiere le parole le usa: dovrebbe saperle adoperare per informare, per far conoscere i fatti, senza ipocritamente tralasciare la propria opinione, naturalmente. Per questo ho deciso di farti recapitare queste poche righe: perché quanto ho letto sulle tue dichiarazioni decisamente grevi, non possono appartenere a un linguaggio che vieppiù deve contrassegnare un modo di agire, avendo tra gli obiettivi l'incontro tra diverse opinioni ma sempre all'interno di una cornice rispettosa. Il giornale online o cartaceo è questo, un luogo che ospita uomini e donne che la pensano diversamente ma che si "riconoscono".
Non so quanto a te importi del pensiero mio e di altri; ma so che la tua rabbia arriva da lontano, che il tuo carattere si è indurito e che molte persone sono altrettanto arrabbiate (o deluse) dal tuo modus operandi.
Sei e rimarrai libero di scrivere ciò che vuoi, in un Paese come il nostro che prevede ancora, pensa, di poter votare liberamente per scegliere chi mandare al governo della Nazione o di un Comune. Ma non usiamo il bastone per contrastare un'opinione, non usiamo le parole come sassi per lapidare nessuno. Ciascuno di noi può fare la propria parte, anche tu se lo vorrai.
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Caro Maurizio,
altre volte ho evitato di risponderti visto che quello che scrivevi mi trovava sempre d'accordo, ma questa volta, purtroppo, non è così e, quindi, mi vedo costretto a dirti quello che penso. Non ho ben capito se te la prendi con me perché i miei toni sono troppo alti o perché difendo il generale Vannacci semplicemente scrivendo le mie considerazioni o per entrambe le cose. Innanzitutto se qui qualcuno ha alzato i toni ed è un eufemismo, sono i giornalisti fluidi del pensiero unico e qualche imbecille su facebook che ha offeso e dileggiato chi scrive solamente perché ho il coraggio di metterci la faccia sempre mentre loro si nascondono dietro foto fasulle o profili senza identità. A tutta questa gente non ho granché da dire, ma molto, molto da rimproverare e la disprezzo. Senza se e senza ma. Non sopporto chi non ha gli attributi per assumersi le proprie responsabilità quando scrive o dice qualcosa. Sono degli eunuchi in tutti i sensi di cui il mondo, francamente, non avverte tutta queste necessità.
Scrivi che c'è gente che è delusa dalle mie parole? E allora? Non sono nato ieri e ormai ho capito che non si può piacere a tutti anzi. Quello che è avvenuto nei riguardi del generale Roberto Vannacci - e tu sai che io non sono certo un militarista e che scrivo patria con la p minuscola da sempre - è vergognoso e dimostra ancora una volta che in questo Paese esiste una vera e propria dittatura priva di senso e di logica anzi, di buonsenso, mediante cui una minoranza cerca in tutti i modi di stravolgere la vita e non solo di una robusta maggioranza che ha il difetto di essere silenziosa e di pensare, soprattutto, a lavorare visto che per scendere in strada a protestare bisogna perdere ore di lavoro, di guadagno e non sono tutti parassiti come una certa fetta di popolazione guarda caso spesso stipendiata da uno stato che non ha nemmeno più il diritto di definirsi tale non avendo più alcuna sovranità.
A me e a molti come me, Vannacci compreso, questo mondo così com'è e, in particolare come e dove sta andando, non ci piace. E non perché siamo golpisti, fascisti, razzisti, omofobi o altro. Più semplicemente perché ci rendiamo conto che va alla rovescia e che ciò che sarebbe giusto è diventato ingiusto e ciò che dovrebbe essere normale è diventato sinonimo di anormale, offensivo e penalmente perseguibile. Non si possono più usare le parole con cui siamo stati cresciuti e, perdonami, anche allevati, bisogna accettare cose che nessuno, in un Paese normale, accetterebbe, accogliere a decine di migliaia persone senza arte né parte solo per una solidarietà che non esiste e non perché siamo tutti cattivi bensì perché arriverà un momento in cui non ci sarà più posto né soldi per mantenere sbafo mezza umanità e non si capisce perché dovremmo sobbarcarci questo peso non essendone in grado e volendo mantenere le nostre radici. Dobbiamo accettare che i figli si comprino al supermercato prima o poi, che si prendano uteri in affitto come se fossero settimane di vacanza, che si facciano adottare da coppie di gay, lesbo, transessuali e chi più ne ha più ne metta i quali, consentimelo, non mi sembra abbiano i requisiti necessari. Io, probabilmente, non sono stato un buon padre, ma fino a prova contraria da che mondo è mondo un figlio dovrebbe avere un padre e una madre così almeno la natura richiede da sempre e se questo significa essere fascisti, beh, allora dammi una camicia nera che la indosso subito.
A scuola grazie ai soloni del ministero e ai geni della nuova stirpe, vogliono e lo dico provocatoriamente, insegnare ad essere omosessuali, non basta più essere solo comprensivi e tolleranti e questo non lo possiamo accettare. Non si insegna a indossare gli stessi abiti senza distinzione e per noi il grembiulino rosa sta bene alle femmine e quello blu ai maschietti. Le bambole, scusami, ma le lascio volentieri alle bambine e non vedo dove sia il reato dal momento che sono loro, per Natura, a partorire i figli e ad amarli oltre ogni altra cosa al mondo. Stanno facendo di tutto per far partorire anche gli uomini, nell'immaginario collettivo innanzitutto, poi anche scientificamente e chirurgicamente. Per me è un vomito e uno schifo, ma per quando ciò si dovesse avverare, sarò, fortunatamente, già nel mondo dei più. La teoria Gender è quanto di più subdolo e devastante possa esistere sulla faccia della terra e a promuoverla sono le solite lobbies Lgbtqrstuvz che esistono eccome e che vorrebbero imporci il loro modello fluido. Pensa che a me, di fluido pardon, di ibrido che, poi, è la stessa cosa, non piace nulla, nemmeno l'auto. O è a benzina e gasolio, o è elettrica. Inoltre aggiungo che anche questa mania per il Green mi sembra tutta una grandissima stronzata che arricchisce i soliti noti e annichilisce noi poveri baluba.
L'Occidente, caro Maurizio, si sta sparando sui coglioni da solo e noi italiani, poveri beoti che speravamo nella Meloni, stiamo andando in fondo al mare nemmeno fossimo il Titanic. Tutto il globo non ci considera nemmeno e noi, malvagi visi pallidi, facciamo riforme interne ed esterne, distruggiamo la nostra identità in nome di un mondo che gli altri nove decimi del pianeta nemmeno hanno interesse a promuovere e se ne sbattono. La verità è che contano solo i soldi e tutta questa idealità se ne va a puttane anche a sinistra quando c'è da fare denaro.
Quindi e concludo, ma ci sarebbe da scrivere un libro, lascia perdere i rimbrotti e il politicamente corretto. In un mondo come questo che non ci piace più e che sta realmente precipitando verso l'abisso, ognuno di noi è chiamato a fare una scelta per evitarlo o, nel tuo caso e in molti altri, per accelerarlo. Io la mia scelta l'ho fatta da un pezzo, da quando, nel lontano 2010, lasciai il quotidiano dove lavoravo a 3400 euro al mese perché ero stanco di fare, appunto, questo mestiere come un qualsiasi e lo dico con profondo rispetto, impiegato del catasto. No, fare il giornalista è anche usare autonomia di pensiero e indipendenza di giudizio e non dover dire sempre di si. E io, a dire la verità, dico il più delle volte, ormai, NO.
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Nell'epoca digitale in cui viviamo, nuovi termini entrano spesso nel nostro vocabolario quotidiano, portando con sé una vasta gamma di significati e sfide: basta cercare su google “criptovalute” per trovare numerosi articoli che riportano ogni giorno il valore di BTC e rendersi conto di quanto sia diffuso oramai questo mondo. Concetti come "metaverso," "NFT," "SBT," "blockchain," "web3," "intelligenza artificiale," "arte generativa," e "crypto" stanno emergendo come protagonisti di un panorama tecnologico in rapida evoluzione. Questi termini, non sempre chiari a tutti, stanno ridefinendo le nostre interazioni con il mondo digitale e offrendo nuove possibilità di espressione, partecipazione e innovazione.
Già sono stati organizzati vari progetti che hanno abbracciato la missione di rendere accessibili e comprensibili queste tecnologie, tra cui il "Communityverse," un'ambiziosa iniziativa ospitata a Lucca Comics & Games, con l'obiettivo di spiegare in modo semplice e diretto concetti tecnologici complessi, attraverso una serie di ospiti, partner ed esperti del settore. In questo articolo cercheremo di dare una spiegazione breve e quanto più chiara possibile di questi termini.
La Rivoluzione della Blockchain
Uno dei pilastri fondamentali della rivoluzione tecnologica odierna è la blockchain. Al di là del termine "crypto" che spesso lo accompagna, il concetto di blockchain rappresenta una struttura di base che offre trasparenza e sicurezza ineguagliabili nelle transazioni digitali. Si tratta di un registro distribuito e immutabile che consente di registrare e convalidare le transazioni senza necessità di intermediari centrali. Questo ha implicazioni profonde per diversi settori, dalla finanza all'arte. La blockchain, infatti, garantisce l'integrità e la tracciabilità delle operazioni, prevenendo frodi e contestazioni. Questo aspetto è particolarmente importante nell'industria dell'arte, in cui la blockchain può essere utilizzata per autenticare opere d'arte e garantire la loro provenienza.
Metaverso e NFT: Espansione dell'Esperienza Digitale
L'espansione del nostro universo digitale va oltre la realtà virtuale e il concetto di "metaverso" sta guadagnando terreno. Il metaverso è un ambiente digitale tridimensionale condiviso, dove gli utenti possono interagire e creare contenuti, ampliando le possibilità di connessione e creatività.
Questo concetto si fonde con la crescente popolarità degli NFT, ovvero i token non fungibili. Gli NFT rappresentano la proprietà digitale unica e indivisibile di beni virtuali o creativi. Questa idea ha rivoluzionato il mondo dell'arte e dell'intrattenimento, consentendo agli artisti di vendere opere digitali autentiche e ai consumatori di possedere pezzi unici di cultura digitale. L'integrazione di NFT nel metaverso sta ridefinendo la percezione dell'arte e dell'esperienza digitale, aprendo la strada a un nuovo tipo di coinvolgimento e interazione.
Web3 e Intelligenza Artificiale: Unire le Forze
Mentre esploriamo le tecnologie emergenti, è impossibile non menzionare il concetto di "web3." Questa visione del web del futuro mira a creare un ecosistema digitale decentralizzato e autogestito. La blockchain gioca un ruolo centrale in questa visione, consentendo agli utenti di avere il pieno controllo dei propri dati e delle proprie interazioni online. L'intelligenza artificiale (IA) entra in gioco per ampliare le capacità del web3. L'IA può analizzare e interpretare dati complessi, migliorando l'esperienza dell'utente e generando soluzioni più intelligenti.
Arte Generativa e Crypto: Un Nuovo Linguaggio Espressivo
L'arte generativa, un termine che rientra sempre più spesso nel nostro vocabolario, rappresenta una modalità artistica che utilizza algoritmi e calcoli per creare opere uniche e dinamiche. La blockchain ha fornito una piattaforma per l'arte generativa, consentendo agli artisti di autenticare e certificare il processo di creazione. Gli NFT hanno ulteriormente potenziato questa forma d'arte, consentendo ai creatori di vendere e condividere le loro opere digitali in modo trasparente e sicuro. L'arte generativa e la crypto si fondono in un nuovo linguaggio espressivo, che sfida le convenzioni tradizionali e apre nuovi orizzonti per l'interazione con l'arte e la creatività.
Conclusione
In un mondo in cui le tecnologie emergenti sembrano avanzare a passi da gigante, comprendere chiaramente questi argomenti apre la strada a un coinvolgimento più profondo e significativo con ciò che sta plasmando il nostro futuro.